Saranno vent'anni che diciamo sempre le stesse cose, siamo tenuti per le palle dagli ultras nostrani, non possiamo mai rilassarci perchè sappiamo che da un momento all'altro possiamo ascoltare un coro sugli ebrei, vedere attaccato uno striscione che dà dello zingaro a un nostro giocatore, andare sulle prime pagine dei giornali o rimediare una squalifica.
Non possiamo neanche coltivare e manifestare il disprezzo verso il milan e quelle due TdC che hanno oltraggiato la nostra maglia che ci tocca stare già in pensiero per le conseguenze dei razzisti di casa nostra.
Non se ne esce.
Inutile appellarsi a un presunto condiviso amore per la Lazio perchè nel tempo hanno dimostrato innumerevoli volte di anteporre alla Nostra le loro esigenze di marcare il territorio, sostenere le loro battaglie, manifestarsi per quello che sono.
L'unica potrebbe essere una società forte, autorevole, in grado di mettere un punto a certe dinamiche per tutelare se stesssa, le proprie ambizioni e la sua tifoseria.
Insomma una proprietà che si decida a ingaggiare la madre di tutte le battaglie, cacciare i razzisti dallo stadio.
Vado a pranzo và.