Lo scorso anno non ce l'ho proprio fatta, ma i Mondiali sono come una droga. Dici: posso smettere quando voglio, ma sai che non sarà così. L'atmosfera è "un po' particolare" per un v.d.m. come me, ma un'esperienza unica ed emozionante, non solo per il lato sportivo, ma per quello che c'è intorno, per l'onore e la fierezza consapevole di andare in mezzo a migliaia di persone con la borsa e la maglietta della Lazio, ben sapendo che tutti ti guardano come un animale strano, un pazzo, uno che non sa bene cosa sta facendo. Invece noi abbiamo voluto portare un messaggio importante, abbiamo stretto amicizia con tanti gruppi di tifosi, italiani, europei, con la voglia e la consapevolezza di dimostrare una sola cosa:
NON SIAMO RAZZISTI, NON SIAMO FASCISTI, SIAMO LAZIALI!
Quanti episodi e persone mi sovvengono, in ordine sparso:
Il panettone a colazione
Lerch in cucina
Simba
Le notti ed il viaggio con CuChullain
La valigia di NoSurrender
I viaggi con Stepphen, alo' come stamo davanti a noi?
Adler Nest e figliolo
Leomeddix e compagna
la piscina di Sasso Marconi con i tuffi di Stepphen
I "provoloni" con le tedesche, stile Rimini anni '70
La partita con il Manchester Utd., a Montecchio, con il sosia di Rooney in attacco ('cci sua quant'era forte!)
La partita a Casalecchio con il Carl Zeiss Jena e la foto tutti insieme con il 4
Le scottature e le vesciche da permanenza al sole di luglio della padania per una giornata intera
I ristoranti e le banconote antirazziste
Il peperoncino dopante dei Cosentini
Lo speaker tedesco-emiliano della manifestazione
Le facce trasognate-stupite dei nostri compagni che entravano per la prima volta in quel serraglio
Beh, insomma, tutto questo per dirvi che se riesco a mettermi a posto fisicamente e se mi vorrete, ci sarei nuovamente.