Gentile dottor Abodi, gentili signori consiglieri federali,
pur avendo grande rispetto del vostro lavoro e della Federazione che rappresentate non riesco a comprendere fino in fondo come, per oltre un secolo, nessuno dei tanti organi (politici, ispettivi, giudicanti, disciplinari, ecc.) che si sono succeduti a capo della Federazione abbia mai ottemperato all'onere di verificare le condizioni in cui sia stato assegnato lo scudetto di guerra del 1915 e di consultare i provvedimenti a tal fine adottati che, parrebbe oggi, in realtà non esistono.
Inoltre, fermo restando l'immutato grande rispetto del vostro lavoro e della Federazione che rappresentate, non comprendo fino in fondo - nel momento in cui qualcuno, sopperendo all'inerzia federale, si è preso la briga verificare cosa fosse realmente avvenuto e gli esperti chiamati a valutare i risultati di tale verifica abbiano un giudizio (parrebbe) inequivocabile - il significato delle perplessità e dei ritardi del Consiglio Federale nell'adozione di un provvedimento al quale non si oppone alcuna fondata motivazione e delle obiezioni, per vero futili e svianti, da taluno avanzate dei Consiglieri con l'effetto di deviare l'attenzione dall'anomalo svolgimento della vicenda considerata e dal contenuto del provvedimento che occorrerebbe adottare per porre rimedio a tale anomalia.
Sono certo che questi interrogativi verranno sollecitamente portati alla vostra attenzione, sin da domani, da tutti quegli organi di stampa che per ubicazione territoriale o collocazione commerciale sono chiamati ad occuparsi della questione. E che vorrete cortesemente rispondere, con franchezza e senza ricorrere ad espedienti retorici, ai miei quesiti.