Ho aspettato con calma qualche giorno, complice la pausa di campionato, che oltre ad essere un toccasana per alcuni dei nostri giocatori, è utile anche a noi tifosi per abbassare la temperatura passionale e magari riflettere e valutare con più lucidità le questioni che stanno caratterizzando la stagione della Lazio.
Inutile negare che l’aspetto che più coinvolge squadra e tifosi è la questione arbitrale, la Lazio lamenta numerosi errori che, a detta anche del DS Tare, hanno tolto punti preziosissimi alla classifica e che di fatto rischiano di compromettere il piazzamento finale della squadra di Mister Inzaghi.
Ho deciso, quindi, di valutare, sia episodio per episodio, sia la conduzione generale arbitrale verso la Lazio discutendone e confrontandomi con qualche arbitro in attività (di serie e categorie minori), sia leggendo per bene ciò che dice il regolamento del giuoco del calcio, ultime direttive comprese, sia aiutandomi su qualche blog di ex-arbitri che analizzano e spiegano in maniera meticolosa ciò che accade sui campi di serie A giornata per giornata.
Ebbene, in sintesi, anche per quel che osservo da qualche anno, ne ho dedotto che più che di “errori arbitrali”, riguardo la Lazio, c’è più un problema di gestione e conduzione generale delle partite, ma soprattutto di rapporti tra la Lazio e la classe arbitrale che, per varie motivazioni, sembrano poco sereni ed equilibrati (forse dovuto anche a causa di qualche screzio in federazione), che sfociano poi in situazioni che portano l’arbitro ad assumere decisioni che risultano difformi e sicuramente non sempre in linea con quel che si vede in altre partite e verso Club che hanno più o meno lo stesso rango della Lazio (ammonizioni, falli, valutazione di episodi marginali…ecc. ecc..).
L’introduzione del VAR, e quindi di un altro elemento che porta a “valutare” in maniera meno istintiva del mero “fischio arbitrale”, ha finito per acuire certe difformità nei confronti della Lazio, molto di più rispetto a prima, allorquando il giudice di gara decideva in una frazione di secondo, e quindi a prevalere era cmq il suo metodo arbitrale, maturato in anni di carriera, mentre il ricorso al VAR, anche nei suoi operatori, aumenta la fase di valutazione e quindi di riflessione, per cui certe “empatìe”, nel senso più stretto del termine, o elementi esterni possono prendere il sopravvento rispetto all’intervento arbitrale d’istinto, tipico è il caso della valutazione dell’intervento di Caicedo in Lazio-Fiorentina a quasi fine partita.
Premesso ciò è indubbio che la Lazio in questa stagione sia stata danneggiata per valutazioni errate, penso soprattutto a Lazio-Torino, affermare il contrario sarebbe azzardato, ma allo stesso tempo devo ammettere che i toni della polemica stanno raggiungendo livelli esagerati ed eccessivi, anche perché la sensazione di accerchiamento e quello di essere destinatari di un complotto arbitrale o di sistema che voglia favorire altri club, oltre ad essere grottesco, sta rischiando fortemente di condizionare in negativo le prestazioni agonistiche della squadra (cosa che secondo me in campionato già sta avvenendo), facendoci rifugiare in un vittimismo che è una condizione mentale che oltre ad impedire di crescere, attraverso l’analisi dei propri errori, fornisce facili alibi alla squadra, ma soprattutto, cosa più importante, esso non deve appartenere ad un Grande Club, il quale pur se effettivamente danneggiato da scelte e situazioni in campo, deve partire da questi episodi per lavorare con ancora più determinazione, la storia del cacio e la storia ultrasecolare dello sport ci dicono questo: le “lagne” hanno solo prodotto insuccessi.
A questo punto la società deve lavorare per riportare ad un livello accettabile di serenità ed equilibrio il proprio rapporto con la classe arbitrale, attraverso un dialogo sereno e costruttivo, in questa ottica fondamentale è la Figura carismatica e di enorme esperienza di Angelo Peruzzi, affinché possa rasserenare anche i giocatori stessi….non c’è altra via costruttiva, siamo un Grande Club e dobbiamo continuare a crescere seguendo questa linea, il vittimismo ed il complottismo non ci devono appartenere, si ritrovi un punto di serenità con il mondo arbitrale, affinché anche gli arbitri stessi siano sereni e meno condizionati quando arbitrano la Lazio.
Se non credo assolutamente in complotti arbitrali, allo stesso tempo devo però affermare che il condizionamento ambientale da parte di enti esterni al calcio sicuramente c’è ed è molti forte, e parlo soprattutto di stampa e televisioni (SKY su tutte), che per motivazioni puramente commerciali ed economiche svolgono un ruolo molto forte per creare un clima di favore o viceversa di sfavore nei confronti di questo o quel club, e la cosa talvolta avviene in maniera sottile, altre volte in maniera molto più cruenta e volgare: si pensi alla vicenda “Anna Frank”, in cui per pochi adesivi attaccati allo stadio da una decini di ragazzini (prontamente individuati e sanzionati) la Lazio e l’intera tifoseria Laziale è stata messa alla gogna mediatica, con relativa lesione d’immagine in Italia ed all’estero, una gogna che è apparsa da subito ingiustificata e strumentale, portata avanti per giorni e giorni, facendo palesare in maniera inequivocabile la volontà di “punire” e danneggiare la S.S. Lazio nel suo insieme, cosa che non trovava ragione e giustificazione in nessun dettame giuridico, di legge o regolamento sportivo.
Il modo di raccontare, riportare rumors, descrivere la realtà di alcuni club come Juventus Napoli Roma Inter e Milan è certamente ben diverso dal modo in cui si parla di Lazio, ignorata quando questa viaggiava ai piani altissimi della classifica, mentre se questi stessi piani vengono “occupati” dalle citate Squadre allora ecco che a queste vengono dedicati racconti leggiadri dal Mangiante e dall’Assogna di turno….nulla di illecito sia chiaro, ma allora perché questi racconti leggiadri e trionfalistici, stile “cinema LUCE del ventennio” non vengono adottati quando ad occupare i piani più alti della classifica è stata ed è la Lazio….allo stesso tempo se un giocatore dei club competitors, Under a caso…, si mette in luce per prestazioni eccelse allora si racconta di futuri palloni d’oro, mentre se il Milinkovic della situazione o il Luis Alberto si afferma si parla invece di valori di mercato di imminenti offerte di altri club…eppure la Lazio dopo la vittoria all’Allianz Stadiu (o Juventus Stadium), dopo una vittoria contro la stessa Juventus in SuperCoppa, avrebbe meritato di essere raccontata come la prima sfidante dei bianconeri per lo scudetto….., stadio in cui le altre presunte grandi da anni rimediano sonore batoste…eppure la Lazio veniva raccontata il minimo necessario, quando invece avrebbe meritato la prima pagina ed essere raccontata in positivo.
Tutto ciò sicuramente non incide direttamente sulle vicende sportive ma influisce in maniera esponenziale a creare un clima ambientale che indirettamente funge da condizionamento verso pubblico, tifosi, e sicuramente anche arbitri, i quali se vengono chiamati a decidere su di un episodio che può condizionare la classifica di club “sospinti” dai media sicuramente stanno ben attenti, e nel dubbio non assumono decisioni drastiche (esempio lampante è Roma-Cagliari, fallo di mano di fazio he al VAR risulta poco evidente…), cosa che invece non hanno fatto nei casi in cui c’è la Lazio (caso del fallo dubbio di Caicedo in Lazio-Fiorentina…), non certo per malafede o complotto, ma per minore serenità e per certi versi destinatari e vittime di un, neanche tanto celato, condizionamento ambientale da chi ha interessi commerciali ed economici nel calcio.
Mancano 9 partite di campionato, la Lazio deve mettere da parte polemiche e recriminazioni e dare il massimo nelle partite che rimangono, abbiamo la possibilità di raggiungere l’obiettivo quarto o terzo posto.