Non sapevo dove pubblicarlo, mi sembra comunque attinente.
Luigi Martini su facebook
"Pulici, Petrelli,Martini
Aveva gli occhi chiari mio padre. La sera quando, al crepuscolo, tornava a casa con il suo motocarro dopo una giornata di duro lavoro io sentivo, da lontano,il rumore del motore diesel bicilindrico e lo aspettavo sotto la finestra della stanza dove io ero nato e da dieci anni dormivo. I suoi occhi erano stanchi di fatica e io lo seguivo in silenzio fino da mia madre che gli parlava di me. Allora con il suo sguardo nel mio mi fissava e annuiva facendomi sentire nel giusto. Era un grande appassionato di calcio mio padre e portava ad esempio Boniperti:”Un grande giocatore e soprattutto un signore “ mi diceva all’inizio della mia carriera calcistica. Poi il sentiero della vita mi portò via da lui e lo rividi molti anni dopo. Gli portai la medaglia d’oro con incisa la formazione della nostra Lazio che aveva appena vinto il primo scudetto. Ne fu orgoglioso tanto che dai suoi occhi chiari uscì qualcosa che somigliava ad una lagrima. Aveva imparato la formazione a memoria e ogni volta che ci vedevamo mi salutava in modo singolare:”Pulici,Petrelli,Martini”Era diventato un grande tifoso della Lazio tanto da non nominare più Boniperti .Mi diceva che i Romani veri sono tutti per la Lazio e chi tifa Roma non è Romano ma viene da fuori. Quando gli chiesi chi glielo avesse detto, a Lui che non si era mai mosso dal luogo dove era nato, mi rispose :” Tanti anni fa vidi un film sulla antica Roma e dietro l’imperatore c’era un vessillo con la stessa aquila che ho visto sulle bandiere della Lazio .Andai a trovarlo il giorno prima della sua morte. I medici mi dissero che non poteva Riconoscermi, i suoi occhi non vedevano più ma si voltò verso me, allora mi avvinai di più e sentii per l’ultima volta la sua voce sussurrare qualcosa come “ Pulici, Petrelli,Mar.....”