...da un vecchio articolo su un sito genoano...
Indossa sempre una divisa con le maniche corte anche in pieno inverno: pare sia un suo vezzo, mostrare il fisico palestrato. Che abbia una punta di esibizionismo lo si capisce dal compiacimento di utilizzare Facebook (agli arbitri è concesso a patto che non trattino l'argomento calcio). Aveva un profilo celato sotto un maldestro pseudonimo (Jack O' Melly), poi ne ha aperto uno col suo nome e cognome. A scrivere sarebbe però il suo staff, portando avanti una vera e propria missione: "Aiutiamolo a diventare internazionale".
Sarebbe curioso entrare nella psicologia di un arbitro che apre un profilo facebook. Masochismo puro: i tifosi infatti si scatenano ricoprendolo di improperi. Ieri è stato turno di quelli del Genoa, ma in precedenza si erano già esibiti quelli di Roma, Catania e Palermo.
I 67 iscritti al Genoa Club Trieste hanno invece in programma una protesta molto garbata e sottile. Un gruppo di loro si radunerà al Rossetti, il locale triestino all'interno dell'omonimo teatro che è di proprietà di Giacomelli. "Andremo semplicemente a prendere un caffè, ma lo faremo con le nostre sciarpe rossoblù al collo", annuncia il professor Carlo Trombetta, che lavora all'ospedale Cattinara e che è una delle anime del club.
Prima di rilevare il Caffè Rossetti, Giacomelli era promotore finanziario per il gruppo Compass. Ha fatto il Liceo Classico e si è laureato con 110 in Scienze della Comunicazione e Comunicazione aziendale con la tesi "Volare a basso costo: comunicazione e strategie competitive del valore culturale low cost'. Per undici mesi, dal febbraio al dicembre 2003, ha anche lavorato per la Triestina. Era il responsabile dell'ufficio marketing: "ricerca e gestione sponsor e partner e organizzazione eventi", i suoi compiti.
Giacomelli, che utilizza internet in maniera quasi ossessiva, spiega attraverso il suo profilo LinkedIn: "Le mie attività di arbitro e proprietario del Caffè Rossetti, grazie alla grande visibilità che mi conferiscono, mi consentono di ampliare molto le mie conoscenze attraverso le quali spero di poter costruire un nuovo business". Insomma, le ambizioni non mancano. Considerato, però, il livello dei suoi arbitraggi, sarà meglio che le riveda, anche perché la "visibilità" rischia di trasformarsi in un boomerang.