Quando muore un laziale è sempre un momento triste. Ma Gianluca non era un laziale come gli altri, era uno con una marcia in più. E' stato un grande animatore di questo forum nell'anno dello scudetto. Appassionato, controcorrente, ultras in un posto dove gli ultras venivano visti come il fumo agli occhi. Lui sparigliava, spiegava meglio cosa voleva dire essere tifosi di curva nord, animali da trasferta, e ironizzava sul nostro sussiego. E seguiva la Lazio ovunque andasse, era in missione per conto dell'Aquila, diceva. Ci fu un grosso scazzo, qui, il forum era ancora piccolo, e lui trasformò un piccolo sito che aveva creato con Igor, altro forumista appassionato, nel nucleo che accolse molti utenti che si allontanarono o furono allontanati da noi. Non lui, lui semplicemente iniziò una nuova avventura.
Quel forum divenne, poi, quello dedicato agli ultras, altro luogo ribollente di lazialità, come tutti quelli che esistono sul web, discendenti dall'idea primigenia che generò questo forum. Non voglio esagerare con la retorica, sto piangendo un compagno di stadio e un amico, un uomo simpatico e brillante che ho sempre salutato con piacere, incontrandolo allo stadio o a qualche festa in casa di amici. Anche se mancava da qui sopra da 18 anni, anche se manco pure io, anche se mancano quasi tutti di quella stagione bellissima, il pensiero deve trovare un luogo dove scaricare a terra il dispiacere e la rabbia per l'assurdità di una morte prematura.
Anche un grande cuore può cedere e io so, per averlo visto, che quest'uomo aveva davvero un grande cuore.
Io non lo dimenticherò: lo piango, e vi prego di salutarlo alzando la sciarpa della Lazio, perché in vita mia laziali come lui ne ho visti davvero pochi.
Addio, Gianluca. Ti sia lieve la terra.