Ritorno allo Stadio per la prima volta dopo il 26 maggio,sembra passata un'era.
Le sensazioni sono diverse,il finale pure,certo,non è l'esplosione euforica di un grande ed eterno trionfo.
Ma è più un messaggio,umano,per ricordare,a tutti,a cominciare da noi stessi,che ci siamo ancora.
La partita scorre,al gol di Radu io e mio fratello siamo caduti fino a due file avanti e ho preso una storta tale che il piede me fa ancora male,ma ne è valsa la pena,come sapere che domattina mi sveglierò con il mal di gola e senza voce.
Il senso di partecipazione,di appartenenza,di esserci,anche se la partita non conta un cà,non è minimamente paragonabile al 26 maggio o anche solo al ritorno coi bulgari...invece si rivela importantissima,non tanto per quanto avviene in campo,ma per la partecipazione umana che solo i Laziali sanno dare.
Al secondo gol loro attorno a me una ventina di persone iniziano ad imprecare,qualche mugugno,una sequela di dialoghi con le divinità,poi parte "non mollare mai" e si spinge il cross di Radu sulla testa di Klose...no,è Candreva,goool.
Serata che nonostante tutto,nonostante le motivazioni extra-campo,nonostante lotito,nonostante l'eterna diatriba tra Laziali,vede la risposta in questa sera.
Ed è rivolta a tutti,non solo a Lotito,noi siamo uniti e vivi,e finchè saremo uniti siamo invincibili,mettetevelo in testa.
Noi non molliamo.
Bellissima serata,grazie a tutti quelli che c'erano,in qualunque settore,e alla prossima,spero il più presto possibile.
FORZA LAZIO.
