Fossi il presidente della Lazio (non necessariamente Lotito) sonderei il terreno per capire se Reja avesse intenzione di mollare il campo e proporsi come direttore sportivo, sulla falsa riga di Sacchi (a Parma e a Madrid) una figura carismatica che mantenga il polso della situazione anche in situazioni complicate, surrogando la guida tecnica in momenti transitori quale sarebbe potuto essere, ad esempio, quello appena "passato".
Se per ipotesi si volesse puntare su un esordiente di carattere come Sinisa o su un più navigato, ma apparentemente meno carismatico Allegri, l'attuale mister mi sembrerebbe la figura giusta da proporre sia come deterrente all'insubordinazione, sia come paracadute nell'eventualità le cose vadano male e la piazza non offra soluzioni di spessore.
In poche parole farei di Reja un importante riferimento a livello societario in un ottica di continuità e programmazione, sempre che fosse interessato, mi pare ovvio.
Analizzando la realtà però l'attuale Lazio non da l'idea di essere una società solida che pensa e si muove con potenzialità da big o da aspirante tale, quindi onde evitare di ritrovarmi a gennaio prossimo a dover scegliere fra Gregucci, Camolese, Acori e simili, preferisco affidarmi a chi fin ora ha mostrato se non altro di saper gestire un gruppo che sappiamo tutti non è composto da irreprensibili professionisti*.
*in riferimento ad abnegazione, impegno e concentrazione mostrati in campo per 3/4 di stagione.