Gli anni ’80 a livello calcistico in Italia sono stati anni per certi meravigliosi perché hanno visto il nostro campionato arricchirsi dei migliori campioni al mondo, ed in effetti a partire dal 1981 i migliori in assoluti, quasi tutti, sono venuti in Italia, Zico Junior Socrates Maradona Falcao Cerezo Platini Boniek…e non solo in quelle squadre che erano protagoniste per i primi posti, Zico all’Udinese, Junior in un Torino molto competitivo, Socrates e Passarella alla Fiorentina…ad ogni tifoso era concesso di sognare, almeno quelli di molte squadre di A.
Contemporaneamente in quegli anni c’è la consacrazione ed il boom, a livello quantitativo e qualitativo, del calcio in tv, media nazionali e locali, dalla domenica sportiva a novantesimo minuto, il processo di Biscardi, i primi programmi sportivi di Mediaset, prima con i Mundialito poi con altre trasmissioni…nelle coppe eravamo protagonisti...ed assicuro i più giovani che a livello di qualità quelle trasmissioni erano molto più gradevoli di quelle attuali, si romanzava di più ed il livello dei commenti era superiore…basta confrontare ad esempio una puntata integrale della domenica sportiva di metà anni ’80 ed una attuale, non c’è paragone.
Io da bambino ritagliavo le immagini dei calciatori dal Guerino Sportivo, vedere i servizi delle partite di serie A era cosa abbastanza facile la domenica, quelli di B era davvero molto meno frequente…a livello nazionale facevano vedere solo i goal, magari velocemente, negli anni poi c’era “A tutta B”….chi viveva a Roma e nel Lazio si affidava alle partite in differita o alle trasmissioni locali…di certo c’è che con quella A piena di Campioni e di sogni, spazio mediatico per la serie B era davvero minimo se non inesistente.
In questo contesto la Lazio era una delle poche realtà importanti del calcio italiano che in quel decennio ha conosciuto una delle pagini più difficili a livello agonistico, barcamenandosi tra serie B e serie A, calcioscommesse, crisi societarie, illusioni e delusioni, almeno fino alla promozione del 1988, cominciando prima a stabilizzarsi nella massima serie e proiettandosi poi nei suoi “anni d’oro” Cragnottiani.
Degli anni ’80 biancocelesti si è spesso raccontato in maniera molto retorica e romantica, gli anni della B, i -9, esaltando il senso d’appartenenza e la Lazialità, a giusta ragione, mi piacerebbe però leggere i ricordi di chi quegli anni li ha vissuti “in pieno”, ovvero in età matura e consapevole, escludendo la retorica ed un certo elemento romantico che, con il passar degli anni, magari rende meno amaro e verosimile quello che è stato nella realtà; soprattutto di come il Tifoso Laziale viveva a Roma, ma anche nel resto d’Italia, la quotidianità del tifo per la Lazio, una Lazio quasi assente dalle scene mediatiche, dei lunedì mattina a scuola o in ufficio, o peggio ancora il giovedì, quando i romanisti si trovavano a commentare o raccontare un roma-Colonia ed i Laziali, magari, erano in una settimana compresa tra le partite con Arezzo e Sambenedettese….come avete vissuto quegli anni ?
Questo non vuole essere un post da rinfacciare a chi oggi definisce mediocre la Lazio di oggi, non è un post polemico, ma solo la possibilità e l’opportunità per i tifosi più giovani di conoscere uno spaccato della nostra storia, dal punto di vista di chi in quegli anni ha vissuto la propria fede biancoceleste per quello che davvero sono stati, senza retorica, sensazioni ed illusioni, e di come si viveva il confronto di tutti i giorni e con che animo si guardavano le trasmissioni sportive, dove la nostra Lazio era, malinconicamente, assente…eppure la fede ed il tifo resistevano, e per certi versi hanno alimentato anche le generazioni a venire.