Sì, ma diciamo anche il termine "investimenti", a livello giovanile, andrebbe un attimo declinato.
Se, come giustamente diceva sopra panterone, è una questione soprattutto di affiliazione e relativi costi, sposterei il discorso piuttosto su un piano di relazioni e, ahinoi, di immagine mediatica.
Investire a livello giovanile sul territorio può infatti voler dire anche avere i rapporti giusti con le scuole calcio e le realtà locali che, a loro volta, possono avere maggiore convenienza ad affiliarsi a una società piuttosto che all'altra. E ciò può avvenire semplicemente perché inquelli, come fanno con i giornalisti, "ungono" abitualmente certi ingranaggi, o anche perché la visibilità che si ottiene con loro è migliore/più positiva. Questo ovviamente non diminuisce le colpe dei nostri, che sul piano delle relazioni e del sapersi "vendere" (in senso buono) a livello mediatico sono pressoché inesistenti, per scelta ancor più che per (in)capacità.