Igli Tare (Topic Ufficiale)

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Offline Sliver

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1031
Re:Igli Tare (Topic Ufficiale)
« Risposta #380 il: 24 Nov 2015, 10:56 »
Sliver, l'avro' scritto almeno una decina di volte. Non ho mai alzato la bandiera di nessun presidente. Dal 1966. Per chiarezza non me ne so' mai incu.lato nessuno. Il presidente della Lazio  non ha mai fatto parte delle mie priorità.
Difatti vado allo stadio, sto vicino alla Lazio e non c'ho nessun senso di abbandono. Non è poi così difficile per un fan (non uso il termine tifoso che poi riparte la sarabanda) che non lega la sua affettività alla qualità dei risultati. Altrimenti, se era per questo, sarei diventato di un'altra squadra già prima dell'avvento di Cragnotti.
Siccome si citava la Fiorentina per dire che al momento sono messi meglio di noi, beh, negli ultimi cinque anni, abbiamo fatto meglio di loro.
Me rendo conto che in questo momento non è conveniente ammetterlo.  Perche' sicuramente la Lazio ebisogna dimostra' che ' na schifezza. Però, disgraziatamente, è un fatto.
Che ti piaccia o no.
Dal che si deduce che la due merde che gestiscono la nostra società negli ultimi 5 anni sono semplicemente stati più bravi di Della Valle e Prade'. Non è alzare una bandiera. È un fatto.
Se sei onesto intellettualmente lo ammetti, se no è un problema tuo.
Citare Patric è malafede. Ma tanto a smerdare i nostri giocatori siamo maestri. E allora vabbe', attacchete pure a Patric, la ventisettesima scelta della rosa. Come se prima de lui non ci fossero Basta e Konko nel ruolo. Se te piace fatte male continua pure. Io parlerei pure de Morrison e de trecento pagine di topic. E di Perea e di Alfaro. E di quanto è stato pagato Barreto no?

Come non te stimola neanche essere più bravo della Fiorentina, per provare un po' di entusiasmo, ti rimane di essere più bravo solo di tre o quattro squadre in Italia. E di altre trentacinque in Europa.
Un dramma sportivo senza se e senza ma.
Di una portata tale da abbandonare la Lazio e lo stadio. O da fa' diecimila all'Olimpico. Giusto. Non fa una piega.
Proprio da stare sull'orlo di una crisi di nervi.
Poi se vuoi/volete dimostrare l'indimostrabile perché tanto co' Lotito è tutta una merda fate pure oh.
So undici anni che va avanti 'sta pippa, pensa se uno se ne preoccupa adesso. So undici anni che lo stadio se svota e se riempie a seconda dei risultati. Un po' più quando si vince o si giocano semifinali e finali. Un po' meno quando si infilano le serie negative.
Normale no. Io ci sto sempre. Il problema e di chi fa avanti e indietro.

L'errore di Lotito, a ben vedere, secondo il ragionamento che sta andando per la maggiore è stato portare i Biglia, i DeVrij e i Felipe Anderson qui. Sono dei problemi ingestibili.
Tanto che se li dovemo venne' prima de subito. Se no s'ammosciano.
La maggior parte di chi dice a Lotito: e' un incapace perché deve vendere i campioni al momento giusto, magari, è lo stesso che lo accusava di non comprare i campioni per fare una squadra vincente.
Perché non vole cresce e aa mediocrità de qua e aa mediocrità della'.
Se te porta i campioni e te li tiene in rosa alla fine, gira che te rigira, è comunque una merda.
Il peccato originale di quest'anno è stato non vendere Candreva per prendere un altri paio. Gravissimo direi.
(Dico Candreva perché io col caiser che Biglia, DeVrij e Anderson li davo via).
Ma a te te pare normale?

Per chiudere Sli' il problema è esattamente l'opposto. Quando avrete introiettato che la Lazio non è il migliore dei mondi possibili, non lo è mai stato e, molto probabilmente, mai lo sarà, magari ce fate pace co' 'sta chimera e tornate a tifa' serenamente senza farvi troppi problemi.
Più facile di quanto possa sembrare. In becco all'Aquila.


Vedo che tra generalizzazioni, forzature, colpi bassi e arruolamenti forzati - mi dai del voi - non ci manca nulla. Continuo a tifare Lazio a mio modo che, a occhio e croce, è simile a quello di tanti altri tifosi normali. Senza voler rappresentare il bene o il meglio.
Il mio commento "rassegnato" era soltanto una chiosa a margine di un duello dialettico attorno alla supremazia o meno sulla Fiorentina. Cosa che, come dice meglio di me Cosmo, rappresenta di per sé una medaglia di cartone. Il paragone di Bianchina lo leggevo in questo senso, come "stimolo" alla consapevolezza di una realtà, diciamo, un po' sottostimata per le possibilità della Lazio.

Ho parlato di abbandono? Di affettività legata ai risultati? No, mai. Ma l'affettività è anche curarsi di coltivare e difendere una passione da gestioni sbagliate e/o dolose, da chi la sfregia - società, giocatori e tifosi, pensa un po' -, provare a dare un contributo nel tifo, nel sostegno ma anche nella critica quando è fatta per migliorare le cose.
Continuare a presentare la Lazio come destinata a una posizione fissata nella "tradizione", secondo me, significa accettare questo tempo come il "migliore dei mondi possibili". Cosmo ha spiegato bene le scelte soggettive, attinenti al margine del "possibile", che questa società ha fatto (o non ha fatto) in questo senso. Non è il libro dei sogni, dei soliti disfattisti o megalomeni che sognano l'impossibile perché vittime della stessa bolla speculativa dei difettosi o delle strisciate.

Ed è per questa ragione che ho citato il nome di Patric, né strumentalmente né per smerdare (il giocatore non ha nessuna colpa, è quello che è), ma come paradigma errato della gestione tecnica, economica e comunicativa del duo. Patric è diventato ora la ventisettesima scelta, visto che come ben saprai fu presentato come la prima alternativa a Basta, come giovane di talento, come investimento importante che doveva rafforzare la squadra impegnata in 3 competizioni. Dopo pochi mesi, scopriamo invece che non merita nemmeno di essere inserito in lista Uefa, perché tanto c'abbiamo il redivivo Konko. Potrei parlare della questione "terzino sinistro" e del povero Braafa, ma è inutile.
Poi ripassi il leit motiv di questi insaziabili tifosi che non si accontentano delle conferme dei giocatori forti e passano il loro tempo a tirare freccette al target Lotito. Ormai c'è ben altro e molto più pericoloso.

Questa continua lacerazione delle aspettative, questa sintonia ogni volta conquistata e poi buttata al cesso, unita a situazioni esterne di diverso peso (lo stadio come negazione della partecipazione, le leggi liberticide, ecc.), sta portando i tifosi a una posizione di rassegnazione e di passività senza precedenti. Nemmeno un derby a rischio e poi perso in quel modo ha fatto scattare una sana rabbia per andare dalle parti di Formello.

Siamo sempre li: c'è chi pensa che alla diserzione più o meno silenziosa serva opporre risposte diverse e articolate (compresi segnali dalla società) e chi si appella ai sentimenti, alla "Lazialità" come unico atto fondativo che da solo possa riempire lo stadio. Cosa, indiscutibile in punta di principio, ma che non ha mai funzionato in nessuna esperienza materiale di calcio, in nessuno dei cinque continenti. La partecipazione - non l'appartenenza - è legata a qualcosa di forte: una posta in palio (negativa o positiva), una sintonia sentimentale, una epifania di intenti e di legame.

Lo so che adesso arriverà la voce ferma e risoluta a ricordarci che Lotito e Tare non cambieranno mai, che non abbiamo alternative, che bisogna solo sperare in qualche "magnate". Io penso che i tifosi, come qualunque altra espressione di "cittadinanza", possano influire sugli eventi. Ma se anche fosse così, chi pensa questo deve anche accettare le conseguenze di questa palude, che nessun appello alle radici o alla fedeltà, da solo, può cambiare.
Detto questo, a fronte di una società silente e immobile, un cambio di passo di mister e giocatori, nell'impegno e nella determinazione, può fare molto, ridando un po' di fiducia all'ambiente. Ma i nodi di fondo restano tutti.

Online genesis

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23771
Re:Igli Tare (Topic Ufficiale)
« Risposta #381 il: 24 Nov 2015, 10:57 »
Concordo con Cosmo, infatti sono rassegnato.

Offline pantarei

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7310
Re:Igli Tare (Topic Ufficiale)
« Risposta #382 il: 24 Nov 2015, 11:00 »
......
Ora invece abbiamo capito che questa situazione non è provvisoria, che se una divinità a caso non si mette una mano sulla coscienza, noi staremo così per altri dieci anni, e tra un po' faremo la fine dei pellerossa del sud Dakota, a vendere i braccialetti e i flauti sulle bancarelle dei mercati natalizi.
straquoto ma il finale e' bellissimo e calzante , quindi lo evidenzio.

Offline Sliver

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1031
Re:Igli Tare (Topic Ufficiale)
« Risposta #383 il: 24 Nov 2015, 11:02 »
Ha detto una cazzata, OK, quante altre volte deve essere crocifisso per questa cosa.  Una cazzata, al volo, durante un'intervista, al volo, dopo una stagione esaltante. Ed esaltante non lo era stata sono per Tare.
Je la fate a passa' avanti?

Dimenticavo: questa non è una cazzata, è un programma. Far passare questa cosa per una leggerezza significa fare un torto all'intelligenza di Tare e di chi ha dovuto leggerla. La campagna acquisti è stata una conseguenza coerente e lineare di questa dichiarazione. Una roba, che da sola, meriterebbe la presentazione delle dimissioni al tuo datore di lavoro. O al limite, delle banali scuse in diretta globale.

Offline Bianchina

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15810
Re:Igli Tare (Topic Ufficiale)
« Risposta #384 il: 24 Nov 2015, 11:04 »
Quando andavamo in 80.000 allo stadio in serie B è perché in cuor nostro sapevamo che la situazione che stavamo vivendo era provvisoria. Forse eravamo incoscienti ed erano comunque altri tempi. Io ne sono consapevole, Lotito e i lotitesi no.
Ora invece abbiamo capito che questa situazione non è provvisoria, che se una divinità a caso non si mette una mano sulla coscienza, noi staremo così per altri dieci anni, e tra un po' faremo la fine dei pellerossa del sud Dakota, a vendere i braccialetti e i flauti sulle bancarelle dei mercati natalizi.

grazie.

Offline cartesio

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21995
Re:Igli Tare (Topic Ufficiale)
« Risposta #385 il: 24 Nov 2015, 11:10 »
Questa continua lacerazione delle aspettative...

...è colpa di chi crea aspettative non realistiche.

Per esempio chi per anni ha parlato del definitivo salto di qualità, cosa che neanche il Milan del Berlusca ha fatto, è corresponsabile della disaffezione del pubblico.

MagoMerlino

MagoMerlino

Re:Igli Tare (Topic Ufficiale)
« Risposta #386 il: 24 Nov 2015, 11:15 »
Concordo con Cosmo, infatti sono rassegnato.
Anch'io concordo con Cosmo, ma non mi rassegno. Insisto, ci deve essere un modo per convincere Lotito che la sua non è l'unica strada percorribile.
Bisogna insistere per provare a fargli capire che, se ne hai le capacità professionali, puoi fare di più, qualcosa puoi anche azzardare, puoi ottenere di più. Che con lo scudetto del bilancio ci fai niente.
Deve capire che la stragrande maggioranza del tifo Laziale è stufa di dover cercare con il lanternino un motivo di entusiasmo.
Bisogna studiare qual'è il, sistema migliore per fargli arrivare il messaggio.
Uno stadio completamente vuoto, con una sola grande scritta #LIBERALALAZIO O CAMBI OPPURE VATTENE!

Offline sweeper77

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14227
Re:Igli Tare (Topic Ufficiale)
« Risposta #387 il: 24 Nov 2015, 11:15 »
quoto cosmo e sliver, che spiegano decisamente meglio di chiunque altro, cosa sta allontanando i tifosi.
...è colpa di chi crea aspettative non realistiche.
Per esempio chi per anni ha parlato del definitivo salto di qualità, cosa che neanche il Milan del Berlusca ha fatto, è corresponsabile della disaffezione del pubblico.
respira cartè, perché mi dispiace dirlo, visto che ti leggo sempre con interesse, ma sta cosa è na supercazzola de dimensioni cosmiche.
Mo se semo tristi, è perché ci creiamo noi tifosi aspettative utopiste.
Che pur volendo vederla come reale, noi le sognamo, loro ce riportano subito sulla terra, e non perché non si può ma perché NON SI VUOLE.

MagoMerlino

MagoMerlino

Re:Igli Tare (Topic Ufficiale)
« Risposta #388 il: 24 Nov 2015, 11:21 »
...è colpa di chi crea aspettative non realistiche.

Per esempio chi per anni ha parlato del definitivo salto di qualità, cosa che neanche il Milan del Berlusca ha fatto, è corresponsabile della disaffezione del pubblico.
Il Milan? Quello che ha vinto lo scudetto prima dei 4 consecutivi della Juventus? Pure il salto di qualità doveva fa?

Offline Bianchina

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15810
Re:Igli Tare (Topic Ufficiale)
« Risposta #389 il: 24 Nov 2015, 11:24 »
Mo se semo tristi, è perché ci creiamo noi tifosi aspettative utopiste.
Che pur volendo vederla come reale, noi le sognamo, loro ce riportano subito sulla terra, e non perché non si può ma perché NON SI VUOLE.

o, voglio essere buona, perche' non si sa.
Re:Igli Tare (Topic Ufficiale)
« Risposta #390 il: 24 Nov 2015, 11:26 »
Scusa ma proprio no.
Prendo il tuo post come esempio ma rispondo a tutta quella linea sotterranea che su Lazionet sta ormai difendendo l'indifendibile.
Prima di tutto a me della Fiorentina non me ne frega un'emerita ceppa. E fa anche ridere il paragone con la Fiorentina dopo che qui sopra per giudicare positivamente il lavoro di Lotito si è passati anche a fare paragoni, a livello tecnico,  con le strisciate e con le merde (che fortunatamente per ora si sono sempre attaccate al cazz.o). La Fiorentina è proprio un altro mondo, non esiste che io devo fare il paragone con la fiorentina. Non fosse altro che a Firenze c'è una squadra sola.
Troppo comodo.
Tra un po' faremo il paragone con il Chievo, cioè scegliamo il modello più conveniente.
Ma il concetto profondamente sbagliato, secondo me, che tu, Ranxerox e gli altri portate avanti è questo continuo riferimento agli introiti da 6/7 posto e potenzialità da 6/7 (che poi magari arrivarci quest'anno visto il capolavoro in atto, ma vabbè).
La domanda è facile facile. Per quale motivo noi dovremmo essere blindati dentro questo orizzonte di potenzialità? Un presidente non dovrebbe lavorare per accrescere questo potenziale? Forse il grande Lotito del bilancio a cui molti laziali si appellano perché sono un po' cagasotto non è poi così grande se in pratica si limita ad amministrare dei soldi che incassa per il semplice motivo di chiamarsi Lazio?
Cosa ha fatto Lotito per uscire fuori da questi vincoli maledetti in 11 anni? Cosa? Ha creato sinergie? ha movimentato, venduto, comprato? Di quanto siamo cresciuti? Di 1000 euro l'anno?
No, ormai la Lazio è blindata insieme alle sue potenzialità da 6/7 posto e uno dovrebbe anche essere contento. Ah sì, poi c'è il discorso che siccome in 115 anni di storia noi siamo stati in difficoltà, siamo stati una squadra da bigiotteria, allora adesso quello che abbiamo dovremmo considerarlo oro sebbene sempre di bigiotteria si tratti?
Eh, ma il laziale è nato per soffrire. Ma sti cazzi, permettimi eh.
Gli altri vanno alla festa con la collana d'oro, noi con la catenina di cuoio e il furgone della Wolkswagen da hippie.
Non lo trovo un modo di ragionare vincente. Anzi è proprio da mediocri e perdenti. Ad alcuni laziali Lotito è entrato nella testa talmente tanto che ormai accettano questo status quo e pretendono pure che il popolo laziale avvolga la squadra in un caloroso abbraccio di 80.000 persone.
E chi non va allo stadio si prende pure le colpe per le sconfitte di una squadra costruita senza capo né coda.
Si pretende, in pratica, che si accetti questa blindatura. E invece no. C'è che non lo accetta, la stragrande maggioranza non lo accetta.
Come se non bastasse, all'interno di questo recinto di filo spinato collegato a una batteria da 2000 volt, Lotito ha anche contribuito ad annientare l'ambiente. Paradossalmente, pur facendosi bastare la potenzialità da 6/7 posto, non ci sarebbe un ambiente unito per difendersi da una posizione subalterna ormai certificata. Si vorrebbe in teoria che il laziale continuasse a mandar giù rospi e allo stesso tempo continuasse ciecamente a seguire la squadra con un entusiasmo da convulsioni fregandosene di Lotito, in nome di una lazialità che lo stesso Lotito ha contribuito a svilire.

Poi ci sono i laziali che si lamentano che i giornalisti non parlano mai di noi. E perché dovrebbero? Trovatemi un aggancio per parlare di Lazio. Uno. Immaginate di dover fare un giornale o una trasmissione sportiva e convincetemi a  dedicare alla Lazio un servizio o un articolo. Raccontate una storia. Una squadra fissa sul 6/7 posto che diamine di storia volete che susciti?
Della Lazio si parla solo per gli scandali, per le intercettazioni di Lotito, per qualche cessione eccellente ogni tanto. Punto. Mercato zero. I giocatori forti che abbiamo non parlano. La comunicazione è affidata a un trio che fa ridere le redazioni di tutta Italia: un presidente grottesco che si esprime in latino in pubblico e in privato sembra un lavapiatti della Magliana; un Ds antipatico come il peccato che parla italiano a stento; un addetto alle comunicazioni dal pedigree confinato al racconto della vita da pub negli anni '90 che si parla addosso dentro la radio ufficiale che non se la incula di pezza nessuno. Quante volte quello che dicono sti tre alla radio viene riportato dai giornali?
Siamo blindati, ghettizzati e subalterni. Però dobbiamo essere contenti perché abbiamo le potenzialità da 6/7 posto, però se arriviamo ottavi siamo in linea, se invece arriviamo quinti ammazza che bravi Lotito e Tare.
Abbiamo passato l'estate a contare i passaggi di piatto rasoterra di Morrison contro i boscaioli. A cercare col lanternino una scintilla di logica nell'arrivo di Patric.
Però tutti quelli che non vanno allo stadio, che insultano, che sono 11 anni che masticano amaro sono tutti scemi.
 La linea da seguire è quella del laziale morto vivente, che mentre il mondo corre a velocità supersonica, lui fa gruppo. Un'orda di zombie affacciati alle vetrine del supermercato.
Poi basta con questo esempio dei casalesi. E' successo dieci anni fa. Svegliamose che la guerra è finita.
Dal funerale al coma irreversibile, dal coma reversibile ai piedi di Bikila, i tre parametri e i discorsi da duce 'mbriaco a Piazza San Silvestro.
Quando andavamo in 80.000 allo stadio in serie B è perché in cuor nostro sapevamo che la situazione che stavamo vivendo era provvisoria. Forse eravamo incoscienti ed erano comunque altri tempi. Io ne sono consapevole, Lotito e i lotitesi no.
Ora invece abbiamo capito che questa situazione non è provvisoria, che se una divinità a caso non si mette una mano sulla coscienza, noi staremo così per altri dieci anni, e tra un po' faremo la fine dei pellerossa del sud Dakota, a vendere i braccialetti e i flauti sulle bancarelle dei mercati natalizi.

 :clap:

Offline cartesio

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21995
Re:Igli Tare (Topic Ufficiale)
« Risposta #391 il: 24 Nov 2015, 11:33 »
Io ho scritto

...è colpa di chi crea aspettative non realistiche.

Per esempio chi per anni ha parlato del definitivo salto di qualità, cosa che neanche il Milan del Berlusca ha fatto, è corresponsabile della disaffezione del pubblico.

ma non ho scritto che i tifosi creano aspettative non realistiche.

Mo se semo tristi, è perché ci creiamo noi tifosi aspettative utopiste.

Alcuni, e alcuni di questi in malafede, sicuramente sì, ma non solo loro. Parlare di definitivo salto di qualità è irreale per qualsiasi società. Il Milan fece un salto di qualità con l'arrivo  di Berlusconi

 
Il Milan? Quello che ha vinto lo scudetto prima dei 4 consecutivi della Juventus? Pure il salto di qualità doveva fa?

ma non era definitivo. Nella vita di tutte le società ci sono periodi buoni e meno buoni, spesso determinati da questioni poco chiare. Per esempio l'Inter degli ultimi 5 scudetti li ha vinti facendo fuori Milan e Juve in modo poco ortodosso.

La ricetta principale per l'infelicità consiste proprio nel crearsi aspettative irreali. Se ci riesci sarai sempre infelice, perché frustrato.

MagoMerlino

MagoMerlino

Re:Igli Tare (Topic Ufficiale)
« Risposta #392 il: 24 Nov 2015, 11:42 »
Io ho scritto

ma non ho scritto che i tifosi creano aspettative non realistiche.

Alcuni, e alcuni di questi in malafede, sicuramente sì, ma non solo loro. Parlare di definitivo salto di qualità è irreale per qualsiasi società. Il Milan fece un salto di qualità con l'arrivo  di Berlusconi

 
ma non era definitivo. Nella vita di tutte le società ci sono periodi buoni e meno buoni, spesso determinati da questioni poco chiare. Per esempio l'Inter degli ultimi 5 scudetti li ha vinti facendo fuori Milan e Juve in modo poco ortodosso.

La ricetta principale per l'infelicità consiste proprio nel crearsi aspettative irreali. Se ci riesci sarai sempre infelice, perché frustrato.

Ahaaa! Ecco com'è! Siccome nel calcio nulla può considerarsi definitivo, perchè ci sono sempre alti e bassi, è quindi colpevolmente destabilizzante usare la frase "salto di qualità definitivo", per l'uso improprio dell'aggettivo "definitivo".
Una bella questione di lana caprina.


Offline sweeper77

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14227
Re:Igli Tare (Topic Ufficiale)
« Risposta #393 il: 24 Nov 2015, 11:42 »
Forse qui stiamo travisando il concetto di salto di qualità o asticella.
Una partecipazione alla CL è utopia?
Perché allora possiamo pure chiude il topic eh.
Se devo pensare che il massimo che può raggiungere la Lazio sia una onesta partecipazione all'EL scajando spesso e volentieri ai derby...addio core, parlamo proprio da due pianeti diversi.
Fermo restando che negli interventi precedenti nn si parlava di questo.

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Offline cosmo

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7189
Re:Igli Tare (Topic Ufficiale)
« Risposta #394 il: 24 Nov 2015, 11:46 »
Ormai c'è ben altro e molto più pericoloso.

Dell'ottimo e forbito post di Sliver mi preme di quotare soprattutto questa frase.

Offline fish_mark

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15968
Re:Igli Tare (Topic Ufficiale)
« Risposta #395 il: 24 Nov 2015, 11:47 »
...è colpa di chi crea aspettative non realistiche.

Per esempio chi per anni ha parlato del definitivo salto di qualità, cosa che neanche il Milan del Berlusca ha fatto, è corresponsabile della disaffezione del pubblico.

Il Milan di Berlusconi. All'arrivo del mago di Arcore il Milan era una nobile spiantata e decaduta, che teneva impolverate le sue due coppe dei campioni, ma che viveva ormai di passato glorioso, guidato ancora da GianniRivera, vale a dire la versione meneghina del nostro Giorgione (mi si passi il parallelo, invero un pochino avventato tra i due personaggi).

Poi arriva Berlusconi che smani di vittoria e infatti prende quasi a male parole Nils Liedoholm, il monumento del bel
calcio che fu, il vecchio nostromo che sa come vanno le cose di calcio e chiede pazienza, ma pazienza non si può chiedere con un sognatore smanioso di vittoria e di gloria. E allora, dopo la parentesi di uno yesmen come veniva vpresentato l'allora allenatore della primavera del Milan, tale Fabio Capello, star del calcio italiano deglia nni 70, ecco che arriva mister ArrigoSacchi, sì l'allenatore del Parma, non lo conoscete? E poi arrivano i due olandesi, giocatori già affermati in Olanda come gli eredi di Crujiff e Neeskens e succede che il Milan ritorna il grande Milan e sbaraglia tutti, pure il Napoli di Maradona!

La colpa non è di chi crea aspettative non realistiche. Ma di chi le nega.
Arrivare terzi dopo una notte magica come quella di Napoli e poi vedersi in migliaia in un paesino della campagna romana alle 3 di notte, significa molto, tanto, tutto. Significa soltanto che bisogna continuare, non fermarsi.

Offline Sliver

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1031
Re:Igli Tare (Topic Ufficiale)
« Risposta #396 il: 24 Nov 2015, 12:02 »
Io ho scritto

ma non ho scritto che i tifosi creano aspettative non realistiche.

Alcuni, e alcuni di questi in malafede, sicuramente sì, ma non solo loro. Parlare di definitivo salto di qualità è irreale per qualsiasi società. Il Milan fece un salto di qualità con l'arrivo  di Berlusconi

 
ma non era definitivo. Nella vita di tutte le società ci sono periodi buoni e meno buoni, spesso determinati da questioni poco chiare. Per esempio l'Inter degli ultimi 5 scudetti li ha vinti facendo fuori Milan e Juve in modo poco ortodosso.

La ricetta principale per l'infelicità consiste proprio nel crearsi aspettative irreali. Se ci riesci sarai sempre infelice, perché frustrato.



- Solo la morte è definitiva.
- Se non sono i tifosi, di chi si tratta? Della "cornice marcia", del Califfato nero?
- La ricetta principale dello status quo è convincere le persone che devono volare in basso, che non devono vivere sopra le loro possibilità, tirare la cinghia e accontentarsi. E' la sinfonia del nostro tempo, il cappio del "debito" (economico, morale, parametrato) cinto al collo dei tifosi (e dei cittadini). E' la decrescita felice, la frugalità imposta davanti alle frontiere di Infront  ;)

Offline Bianchina

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15810
Re:Igli Tare (Topic Ufficiale)
« Risposta #397 il: 24 Nov 2015, 12:05 »
La ricetta principale dello status quo è convincere le persone che devono volare in basso, che non devono vivere sopra le loro possibilità, tirare la cinghia e accontentarsi. E' la sinfonia del nostro tempo, il cappio del "debito" (economico, morale, parametrato) cinto al collo dei tifosi (e dei cittadini). E' la decrescita felice, la frugalità imposta davanti alle frontiere di Infront  ;)

applausi
:))

Offline ES

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20560
Re:Igli Tare (Topic Ufficiale)
« Risposta #398 il: 24 Nov 2015, 12:06 »
Classifica fatturati :
Juve
Milan
Inter
Napoli
rioma
Lazio
Fiorentina
Quale di queste squadre ha compiuto un definitivo salto di qualità, ovvero ha scalato posizioni in maniera definitiva?
Questa domanda l'ho fatta parecchie volte, ma non ha mai ricevuto risposta.
Non è una domanda polemica, è la richiesta di un modello serio che possa esserci di riferimento.
Perché senza conoscenza, tutto diventa superficialità mista ad arroganza.
Bisogna conoscere gli orizzonti e le possibilità di sviluppo, per potersi muovere.
A quel punto una critica diventa funzionale, utilizzo questo aggettivo a proposito.
Per me.

Offline anger1

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311
Re:Igli Tare (Topic Ufficiale)
« Risposta #399 il: 24 Nov 2015, 12:16 »
Scusa ma proprio no.
Prendo il tuo post come esempio ma rispondo a tutta quella linea sotterranea che su Lazionet sta ormai difendendo l'indifendibile.
Prima di tutto a me della Fiorentina non me ne frega un'emerita ceppa. E fa anche ridere il paragone con la Fiorentina dopo che qui sopra per giudicare positivamente il lavoro di Lotito si è passati anche a fare paragoni, a livello tecnico,  con le strisciate e con le merde (che fortunatamente per ora si sono sempre attaccate al cazz.o). La Fiorentina è proprio un altro mondo, non esiste che io devo fare il paragone con la fiorentina. Non fosse altro che a Firenze c'è una squadra sola.
Troppo comodo.
Tra un po' faremo il paragone con il Chievo, cioè scegliamo il modello più conveniente.
Ma il concetto profondamente sbagliato, secondo me, che tu, Ranxerox e gli altri portate avanti è questo continuo riferimento agli introiti da 6/7 posto e potenzialità da 6/7 (che poi magari arrivarci quest'anno visto il capolavoro in atto, ma vabbè).
La domanda è facile facile. Per quale motivo noi dovremmo essere blindati dentro questo orizzonte di potenzialità? Un presidente non dovrebbe lavorare per accrescere questo potenziale? Forse il grande Lotito del bilancio a cui molti laziali si appellano perché sono un po' cagasotto non è poi così grande se in pratica si limita ad amministrare dei soldi che incassa per il semplice motivo di chiamarsi Lazio?
Cosa ha fatto Lotito per uscire fuori da questi vincoli maledetti in 11 anni? Cosa? Ha creato sinergie? ha movimentato, venduto, comprato? Di quanto siamo cresciuti? Di 1000 euro l'anno?
No, ormai la Lazio è blindata insieme alle sue potenzialità da 6/7 posto e uno dovrebbe anche essere contento. Ah sì, poi c'è il discorso che siccome in 115 anni di storia noi siamo stati in difficoltà, siamo stati una squadra da bigiotteria, allora adesso quello che abbiamo dovremmo considerarlo oro sebbene sempre di bigiotteria si tratti?
Eh, ma il laziale è nato per soffrire. Ma sti cazzi, permettimi eh.
Gli altri vanno alla festa con la collana d'oro, noi con la catenina di cuoio e il furgone della Wolkswagen da hippie.
Non lo trovo un modo di ragionare vincente. Anzi è proprio da mediocri e perdenti. Ad alcuni laziali Lotito è entrato nella testa talmente tanto che ormai accettano questo status quo e pretendono pure che il popolo laziale avvolga la squadra in un caloroso abbraccio di 80.000 persone.
E chi non va allo stadio si prende pure le colpe per le sconfitte di una squadra costruita senza capo né coda.
Si pretende, in pratica, che si accetti questa blindatura. E invece no. C'è che non lo accetta, la stragrande maggioranza non lo accetta.
Come se non bastasse, all'interno di questo recinto di filo spinato collegato a una batteria da 2000 volt, Lotito ha anche contribuito ad annientare l'ambiente. Paradossalmente, pur facendosi bastare la potenzialità da 6/7 posto, non ci sarebbe un ambiente unito per difendersi da una posizione subalterna ormai certificata. Si vorrebbe in teoria che il laziale continuasse a mandar giù rospi e allo stesso tempo continuasse ciecamente a seguire la squadra con un entusiasmo da convulsioni fregandosene di Lotito, in nome di una lazialità che lo stesso Lotito ha contribuito a svilire.

Poi ci sono i laziali che si lamentano che i giornalisti non parlano mai di noi. E perché dovrebbero? Trovatemi un aggancio per parlare di Lazio. Uno. Immaginate di dover fare un giornale o una trasmissione sportiva e convincetemi a  dedicare alla Lazio un servizio o un articolo. Raccontate una storia. Una squadra fissa sul 6/7 posto che diamine di storia volete che susciti?
Della Lazio si parla solo per gli scandali, per le intercettazioni di Lotito, per qualche cessione eccellente ogni tanto. Punto. Mercato zero. I giocatori forti che abbiamo non parlano. La comunicazione è affidata a un trio che fa ridere le redazioni di tutta Italia: un presidente grottesco che si esprime in latino in pubblico e in privato sembra un lavapiatti della Magliana; un Ds antipatico come il peccato che parla italiano a stento; un addetto alle comunicazioni dal pedigree confinato al racconto della vita da pub negli anni '90 che si parla addosso dentro la radio ufficiale che non se la incula di pezza nessuno. Quante volte quello che dicono sti tre alla radio viene riportato dai giornali?
Siamo blindati, ghettizzati e subalterni. Però dobbiamo essere contenti perché abbiamo le potenzialità da 6/7 posto, però se arriviamo ottavi siamo in linea, se invece arriviamo quinti ammazza che bravi Lotito e Tare.
Abbiamo passato l'estate a contare i passaggi di piatto rasoterra di Morrison contro i boscaioli. A cercare col lanternino una scintilla di logica nell'arrivo di Patric.
Però tutti quelli che non vanno allo stadio, che insultano, che sono 11 anni che masticano amaro sono tutti scemi.
 La linea da seguire è quella del laziale morto vivente, che mentre il mondo corre a velocità supersonica, lui fa gruppo. Un'orda di zombie affacciati alle vetrine del supermercato.
Poi basta con questo esempio dei casalesi. E' successo dieci anni fa. Svegliamose che la guerra è finita.
Dal funerale al coma irreversibile, dal coma reversibile ai piedi di Bikila, i tre parametri e i discorsi da duce 'mbriaco a Piazza San Silvestro.
Quando andavamo in 80.000 allo stadio in serie B è perché in cuor nostro sapevamo che la situazione che stavamo vivendo era provvisoria. Forse eravamo incoscienti ed erano comunque altri tempi. Io ne sono consapevole, Lotito e i lotitesi no.
Ora invece abbiamo capito che questa situazione non è provvisoria, che se una divinità a caso non si mette una mano sulla coscienza, noi staremo così per altri dieci anni, e tra un po' faremo la fine dei pellerossa del sud Dakota, a vendere i braccialetti e i flauti sulle bancarelle dei mercati natalizi.

Cosmo, però scusami non è che, a mio parere si può dire che in questi 11 anni non è stato fatto niente per uscire da quello che è il 6/7 posto o potenzialità. Il punto di partenza dell'era lotitiana partiva da una situazione che altro che 6/7 posto, penso ce lo ricordiamo tutti e quindi credo che sia innegabile che molti passi avanti (e molti errori, certo) da allora sono stati compiuti.
E infatti quello che oggi si chiede è di fare l'ultimo passo, quello decisivo per entrare nell'elitè del calcio. Almeno, mi pare sia così. Probabilmente, però. è anche il passo più difficile.
Un'altra cosa per quanto riguarda gli 80.000 allo stadio. Da un certo momento in poi FORSE è vero che abbiamo percepito qualcosa di nuovo (anche se con Calleri non credo che avremmo potuto mai ambire a qualche vittoria), ma tutta questa gente (o quasi) andava allo stadio pure prima e, a tal proposito, mi preme ricordare che gli anni '80, a mio modo di vedere, sono stati molto peggio di questi soprattutto nell'ambito della supremazia cittadina.
Quindi se io oggi mi trovo costretto a vendere braccialetti nel sud Dakota, nel 1984 che cosa avrei dovuto fare?
Che poi, a parte Juve, Milan, Inter...ma tutte ste collane d'oro?

Anger1
 

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