Questo comunque, e ci sono parecchi esempi a dimostrazione non é cosi vero.
Le merde, restiamo a parlare di loro, non hanno consolidato nulla con una presenza relativamente costante fino al 2018 in CL. Il loro depauperamento tecnico é sotto gli occhi di tutti, e i risultati finanziari e sportivi non sono esattamente luccicanti. Io non credo in questo valore taumaturgico della partecipazione in CL. Credo anzi che venga molto sopravvalutata, se non in termini finanziari, quantomeno sul piano della dinamica di consolidamento. Lo stesso Napoli non ha ottenuto dalle sue partecipazioni in CL quel salto qualitativo che le avrebbe consentito di ottenere di più sportivamente.
Oggi assistiamo a un calo abbastanza importante dell'Atalanta, alla sua terza partecipazione consecutiva in CL. Il rischio fondato per loro é quello di restare fuori dalle coppe europee (Conference compresa). Vediamo come riusciranno a fronteggiare questo momento negativo.
La Lazio comunque, su questo aspetto, ha preso, da 3 anni uno dei più riconosciuti esperti di calcio giovanile a cui ha affidato le chiavi del settore giovanile, ovvero Bianchessi. Ma siamo fuori dalla questione marketing.
OT
Ma certo, italic :-)
I cicli sportivi (così come quelli economici e della natura) non sono eterni. Tutto ha un inizio e una fine:
bisogna solo considerarne la durata; la valorizzazione economica e patrimoniale che hanno prodotto, pure in termini di prestigio della rosa; i trofei ottenuti sul campo (che nel calcio di oggi contano purtroppo solo relativamente, in confronto al passato, specie quelli nazionali).
A maggior ragione se non si rientra nel ristretto numero di quei club che - per le alte potenzialità economiche e sportive di partenza, rapportate a quelle delle concorrenti nazionali - hanno elevate possibilità di non mancare quasi mai l'appuntamento con una qualificazione alla dorata Champions League.
Se paragonassimo, però, gli introiti commerciali e quelli legati ai diritti-tv legati al piazzamento in campionato e a quelli incassati dalla Uefa (nel decennio 2010-2022) credo che il divario fra Lazio e (Napoli, Roma) sia netto e considerevole.
Basta osservare la differenza delle cifre spese e incassate sul calciomercato, e il relativo saldo acquisti/cessioni, fra le squadre che hanno militato a lungo in Champions League nel corso degli ultimi 10 anni e quelle che non l'hanno praticamente mai fatto:
https://www.football-observatory.com/IMG/sites/b5wp/2021/wp367/en/Il confronto statistico è un po' alla buona: perchè andrebbe rapportato con l'andamento dei relativi indebitamenti e degli aumenti di capitale, per essere più precisi sulla bontà delle strategie aziendali e l'incidenza dei ricavi sportivi e commerciali, moltiplicati da una semplice ma ripetuta partecipazione alla CL (Napoli e M*rda sono due mondi opposti, in questo senso). Tuttavia, in Serie A: La Lazio è settima per saldo negativo fra spese e incassi sul calciomercato, sebbene a distanze siderali dalle prime (Lazio -57M, M*rda -128M, Napoli -228 in duraturo equilibrio economico, Juventus -561M); Lazio undicesima per risorse investite (314M; Atalanta 392M; Fiorentina 482M; Napoli 781M; M*rda 1 Mrd); Lazio tredicesima per soldi incassati (257M; Napoli 553M; Atalanta 554M; Fiorentina 570M; M*rda 874M).
Per fare il grande salto (lottare per lo scudetto con continuità, oppure scalzare una grande concorrente dal podio delle prime quattro, in pianta stabile)
ovviamente serve altro nel lungo periodo, e non solo dal punto di vista economico: pure della qualità dei quadri dirigenziali e tecnici, oltre a quella dei giocatori che scendono in campo, comunque decisiva.
Ma nel medio e nel breve periodo gli introiti diretti e indiretti garantiti dalla CL fanno assolutamente la differenza.
A patto di spendere bene le risorse incassate, naturalmente: dentro come fuori dal campo.
Sul settore giovanile, sempre in OTBenissimo Bianchessi. Speriamo tutti possa portare i suoi frutti, grazie al suo metodo di lavoro (come detto più volte:
entro un certo livello della competizione, contano innanzitutto le idee, poi i soldi).
Ma la Lazio investe nel settore giovanile sotto la media della Serie A (2.5M/4.6M), disponendo di uno dei budget inferiori del campionato, sia in termini relativi che assoluti.
La situazione di partenza del nostro settore giovanile è questa:https://www.football-observatory.com/IMG/sites/b5wp/2021/wp353/en/.
La Lazio è tra le ultime sia per qualità che quantità ed entra in classifica solo considerando le maggiori cinque Leghe nazionali europee, come quasi tutte le squadre del nostro campionato (ad eccezione di Atalanta e M*rda).
Prima delle italiane l’Atalanta, per quantità; il Milan dell’ex Bianchessi per “qualità”; la M*rda è la prima italiana se si considerano tutti i campionati e non solo i cinque principali, per quantità e qualità.
Quattro anni fa la Lazio aveva concluso un accordo con marathon bet uno dei maggiori operatori nel mondo delle scommesse. Sponsor del Manchester City e oggi anche del Siviglia. Poi é arrivata la legge che limita le sponsorizzazioni degli operatori del settore scommesse. A me lascia perplesso quando si lanciano strali verso la società che sta facendo le cose. "Si puo' migliorare", detta cosi GAC, possiamo anche andare a dirlo al manchester City o al Liverpool.
Ma lo sponsor non c'era e oggi c'é. Quindi si é migliorato. Anni fa si urlava che era [...] la Lazio a non avere un negozio in centro, é arrivato il negozio in centro. C'é anche questa facoltà, lo dico in generale non mi riferisco a te, a vomitare livore su una società spostando continuamente i paletti. Quando si dice che sono dilettanti o che gestiscono la società come un banco al mercato rionale, a parte il livore, di concreto non c'é tanto.
L'accordo delle merde con la New Balance dovrebbe essere di 3,2 milioni di euro lordi l'anno, al quale vanno tolti poco più di un milione di euro destinati al costo dei materiali. Quindi le merde prendono dalla New Balance, puliti, poco più di un milione e mezzo di euro.
Dalla Nike prendevano 5 milioni l'anno, un rapporto peraltro che era finito in maniera burrascosa.
Hai ragione, la New Balance darebbe alle merde, il 40% di royalty derivante dalla vendita del merchandising. Nel 2020 la vendita di merchandising delle merde aveva portato a un ricavo di quasi 6 milioni di euro. Nel 2019 7,7 milioni di euro. Facciamo che tutte le spese fisse, di logistica, di tasse non esistano (invece esistono, eccome se esistono ma viviamo in un mondo perfetto dove qualsiasi cosa facciano le merde é oro rispetto ai buiaccari che pascolano a Formello). Ecco, in quel caso, il 40% di 6 milioni di euro (che poi sarebbero 5,7 milioni ma sempre per il mondo perfetto facciamo che sono 6 milioni) sono circa 2,4 milioni di euro che aggiunti al milione e mezzo netto che ricevono dalla New Balance fanno meno di 4 milioni di euro. Senza contare che, a quanto pare, la maglietta New Balance é stata messa in commercio a un prezzo inferiore di 10 euro a quella Nike, senza contare la potenzialità di distribuzione di Nike rispetto a New Balance. Diciamo che dovrebbero vendere magliette come se piovesse per riuscire a pareggiare il contratto che avevano con la Nike. Non mi sembra una grossa cosa.
A me ricorda un aneddoto che lessi su un giornale francese di qualche anno fa. Agli inizi degli anni 80 il Bastia riuscì a far firmare un contratto al difensore argentino Tarantini che si accontento' di uno stipendio inferiore a quello che avrebbe preso altrove convinto da una clausola che gli era stata proposta, ovvero una percentuale sugli incassi delle partite quando l'affluenza allo stadio di Bastia avesse superato le 15mila unità. Abituato alle affluenze argentine Tarantini era stato convinto cosi. Poi quando arrivò in Corsica per la presentazione scoprì che la capienza del stadio del Bastia non superava 14 mila spettatori.
Anche qui, italic.
Come ripetuto più volte - spero tu l'abbia letto: ci apro ogni mio messaggio! - hai perfettamente ragione, nel fare le interessanti osservazioni che proponi. Comprese quelle sul sistema (la Serie A) e lo il margine di manovra dei singoli club, in termini di progettualità (la Lazio investe tutto sulla prima squadra: ciò è quello che conta di più nel breve termine e nel contesto attuale basta e avanza per competere dignitosamente - in un futuro più o meno lontano, lo capiremo; così come capiremo la strategia della Lazio di Lotito per il prossimo decennio, che non è detto somigli a quello appena trascorso, nel bene e nel male).
Ma non è molto utile andare a fare i conti col bilancino di questo o quel contratto di sponsorizzazione. Quella
percentuale delle royalties - se pure volessimo fare il gioco del bilancino, ristretto per giunta al solo presente - andrebbe ad esempio ricalcolata nel tempo, osservando quanto potrebbe fruttare se i risultati della M*rda migliorassero, come la proprietà si aspetta, dopo l'ingaggio di Mourinho. Non tanto in Italia (che conta relativamente, dal punto di vista economico) ma in Europa.
Quella cifra che proponi è calcolata infatti sul minimo storico della gestione americana (Pallotta prima, ora Friedkin), dal punto di vista dei risultati sia sportivi che economici.
Allo stesso modo - sebbene l'incasso annuale garantito da Mizuno possa essere minore ai 5 milioni, a fronte di un contratto che qualcuno ipotizza superiore ai cinque anni, da capire se netti o lordi -
gli accordi con New Balance e la casa giapponese sono simili e non, allo stesso tempo:a) perchè non sempre la pura e semplice massimizzazione del guadagno nel breve, medio o lungo periodo può guidare una
scelta aziendale, in qualsiasi campo, e l'azienda-Lazio è una chiara dimostrazione di ciò (la M*rda è un marchio "americano" e può avere un interesse particolare a guardare a quel mercato, come avvenuto sia con Nike e New Balance; magari altre aziende sportive offrivano condizioni più vantaggiose nel breve termine, ma non erano statunitensi. Bisognerebbe chiedersi pure cosa abbia spinto allora la nuova proprietà a rompere in anticipo con Nike, allora, se il contratto era più migliore: ma non ce ne frega niente, perchè sono affari loro -
sebbene Pallotta non fosse soddisfatto proprio della distribuzione di Nike, oltre ai malus legati alla mancata qualificazione CL).
b) la M*rda non è probabilmente la
squadra calcistica di punta della New Balance, cosa che invece si potrà dire della Lazio per Mizuno, dal momento che il marchio giapponese era letteralmente sparito dalle sponsorizzazioni calcistiche di alto livello. Ciò può aiutare, dunque, a strappare un contratto migliore.
Come ti ha ben risposto @Least, italic, il discorso che viene fatto è comunque generale (se vuoi, nel campo della sociologia economica e aziendale applicata al mondo dello sport) e va al di là dei singoli aspetti del "marketing" e della "comunicazione" (sui quali tu sei un esperto e nessuno mette in dubbio la tua professionalità).
Si ragiona sulla base delle competenze di cui si dispone (generali e nel dettaglio) cercando di fornire spunti alla discussione, che possono essere condivisi o meno sulla base delle proprie conoscenze specifiche oppure delle proprie convinzioni personali, più o meno supportate dai fatti e soprattutto dai dati, che possono essere cangianti a seconda di come li si contestualizza e dunque li si interpreta - senza la pretesa ovviamente di scrivere un
paper o citare le fonti bibliografiche a fondo pagina, per ogni tesi che si sostiene!
Tutto qui.
Sull'astio e il vomito contro Lotito - e, indirettamente, la stessa Lazio - pure hai perfettamente ragione e il tuo punto di vista è assolutamente comprensibile, oltre che in linea di massima da me condivisibile (figurati: mi chiamo FantaTare!).
Se si prende spesso a riferimento la M*rda è solo perchè si tratta della proprietà straniera di più lungo corso in Italia in termini assoluti, oltre che in termini relativi fra i club maggiori della Serie A. Pregi e difetti della loro recente storia sportiva ed economica sono dunque valutabili con maggiore agio, perchè contestualizzabili in un ampio arco di tempo.
In questo tipo di confronti, la questione del tifo m'interessa relativamente.