Il settore Marketing della S.S. Lazio

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Offline syrinx

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Re:Il settore Marketing della S.S. Lazio
« Risposta #40 il: 21 Apr 2022, 13:47 »
ma chiaramente no.

se oggi noi fossimo in semifinale di Conference League andremmo in giro vergognandoci e chiederemmo di uscire da questa coppa farlocca

c'è gente che non fa altro che dire che le coppe italia sono sì vittorie, ma irrilevanti

immagina Mourinho dopo il derby perso all'andata. lì si sono tutti compattati al grido "nessuno tocchi mou"

qui stiamo ai 5 punti in più che avrebbe fatto inzaghi

Ma infatti. Mondi paralleli.
Re:Il settore Marketing della S.S. Lazio
« Risposta #41 il: 21 Apr 2022, 14:37 »
Grazie FantaTare. Per me quel dato è una proxy della capacità di fare analisi, visto che immagino ci siano diverse attività di base che vanno svolte comunque prima di fare questo lavoro di analisi e che assorbono risorse e tempo.

Chi raccoglie i dati? Chi stima un modello per valutare l'elasticità della domanda? O gli effetti di un eventuale pricing dinamico? O il ritorno in termini di pubblicità dettato da maggiori presenze?

È verissimo che ultimamente la Lazio ha raggiunto buoni sponsor, ma dopo anni di poco o nulla. Si può migliorare, e si dovrebbe migliorare ancora...

Offline Splash

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Re:Il settore Marketing della S.S. Lazio
« Risposta #42 il: 21 Apr 2022, 14:41 »
Beh si, della` non fanno mai contestazioni, anzi...
I loro proprietari continuano a buttare milioni nella merda e vengono insultati e contestati spesso, se ci fosse stato una situazione Akpa Akpro da mo` che avrebbero cambiato proprieta`.
Poi se da una parte si investe, anche a caxxo di cane (per nostra fortuna), e si prova ad integrare ed interagire con i tifosi pure nelle competizioni di merda, da noi ci tocca sentire le menzogne con i paletti dell`ADE e di quanto sia bravo e di quanti sacrifici abbia fatto il presidente.
Creare un`identita` magari avrebbe aiutato, un`identita` che non sia magari la societa` del bilancio sano oppure le genialate che abbiamo fatto di Lotitare.

Per curiosita`, ho letto i numeri degli abbonamenti postati da tommasino nell`altro topic per criticare il basso numero di abbonati laziali : ebbene, gli abbonati delle merde erano meno di 2000 in piu`, che considerando il numero generale di tifosi non sono niente. Criticare i tifosi e` sbagliato, miope e non risolve niente, bisogna provare a cambiare le cose.

Offline Aquila1979

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Re:Il settore Marketing della S.S. Lazio
« Risposta #43 il: 21 Apr 2022, 15:13 »
Criticare i tifosi e` sbagliato, miope e non risolve niente, bisogna provare a cambiare le cose.

amen.
Re:Il settore Marketing della S.S. Lazio
« Risposta #44 il: 21 Apr 2022, 15:23 »
[...]Purtroppo però, sebbene la Lazio sia una squadra piuttosto stabile e continua, ciò che è mancato è soprattutto un aggancio relativamente duraturo e relativamente stabile alla CL - specie in un periodo di minore concorrenza: questo è ciò che veramente conta per far lievitare tutti i guadagni, dentro come fuori dal campo. [...]

Questo comunque, e ci sono parecchi esempi a dimostrazione non é cosi vero.
Le merde, restiamo a parlare di loro, non hanno consolidato nulla con una presenza relativamente costante fino al 2018 in CL. Il loro depauperamento tecnico é sotto gli occhi di tutti, e i risultati finanziari e sportivi non sono esattamente luccicanti. Io non credo in questo valore taumaturgico della partecipazione in CL. Credo anzi che venga molto sopravvalutata, se non in termini finanziari, quantomeno sul piano della dinamica di consolidamento. Lo stesso Napoli non ha ottenuto dalle sue partecipazioni in CL quel salto qualitativo che le avrebbe consentito di ottenere di più sportivamente.
Oggi assistiamo a un calo abbastanza importante dell'Atalanta, alla sua terza partecipazione consecutiva in CL. Il rischio fondato per loro é quello di restare fuori dalle coppe europee (Conference compresa). Vediamo come riusciranno a fronteggiare questo momento negativo.

[...] settore giovanile [...]

La Lazio comunque, su questo aspetto, ha preso, da 3 anni uno dei più riconosciuti esperti di calcio giovanile a cui ha affidato le chiavi del settore giovanile, ovvero Bianchessi. Ma siamo fuori dalla questione marketing.

Re:Il settore Marketing della S.S. Lazio
« Risposta #45 il: 21 Apr 2022, 15:47 »
È verissimo che ultimamente la Lazio ha raggiunto buoni sponsor, ma dopo anni di poco o nulla. Si può migliorare, e si dovrebbe migliorare ancora...

Quattro anni fa la Lazio aveva concluso un accordo con marathon bet uno dei maggiori operatori nel mondo delle scommesse. Sponsor del Manchester City e oggi anche del Siviglia. Poi é arrivata la legge che limita le sponsorizzazioni degli operatori del settore scommesse. A me lascia perplesso quando si lanciano strali verso la società che sta facendo le cose. "Si puo' migliorare", detta cosi GAC, possiamo anche andare a dirlo al manchester City o al Liverpool.
Ma lo sponsor non c'era e oggi c'é. Quindi si é migliorato. Anni fa si urlava che era [...] la Lazio a non avere un negozio in centro, é arrivato il negozio in centro. C'é anche questa facoltà, lo dico in generale non mi riferisco a te, a vomitare livore su una società spostando continuamente i paletti. Quando si dice che sono dilettanti o che gestiscono la società come un banco al mercato rionale, a parte il livore, di concreto non c'é tanto.

L'accordo con la New Balance - a quanto pare - prevede una parte fissa inferiore, compensata però da ricche royalties commerciali (molto superiori a Nike).

L'accordo delle merde con la New Balance dovrebbe essere di 3,2 milioni di euro lordi l'anno, al quale vanno tolti poco più di un milione di euro destinati al costo dei materiali. Quindi le merde prendono dalla New Balance, puliti, poco più di un milione e mezzo di euro.
Dalla Nike prendevano 5 milioni l'anno, un rapporto peraltro che era finito in maniera burrascosa.
Hai ragione, la New Balance darebbe alle merde, il 40% di royalty derivante dalla vendita del merchandising. Nel 2020 la vendita di merchandising delle merde aveva portato a un ricavo di quasi 6 milioni di euro. Nel 2019 7,7 milioni di euro. Facciamo che tutte le spese fisse, di logistica, di tasse non esistano (invece esistono, eccome se esistono ma viviamo in un mondo perfetto dove qualsiasi cosa facciano le merde é oro rispetto ai buiaccari che pascolano a Formello). Ecco, in  quel caso, il 40% di 6 milioni di euro (che poi sarebbero 5,7 milioni ma sempre per il mondo perfetto facciamo che sono 6 milioni) sono circa 2,4 milioni di euro che aggiunti al milione e mezzo netto che ricevono dalla New Balance fanno meno di 4 milioni di euro. Senza contare che, a quanto pare, la maglietta New Balance é stata messa in commercio a un prezzo inferiore di 10 euro a quella Nike, senza contare la potenzialità di distribuzione di Nike rispetto a New Balance. Diciamo che dovrebbero vendere magliette come se piovesse per riuscire a pareggiare il contratto che avevano con la Nike. Non mi sembra una grossa cosa.
A me ricorda un aneddoto che lessi su un giornale francese di qualche anno fa. Agli inizi degli anni 80 il  Bastia riuscì a far firmare un contratto al difensore argentino Tarantini che si accontento' di uno stipendio inferiore a quello che avrebbe preso altrove convinto da una clausola che gli era stata proposta, ovvero una percentuale sugli incassi delle partite quando l'affluenza allo stadio di Bastia avesse superato le 15mila unità. Abituato alle affluenze argentine Tarantini era stato convinto cosi. Poi quando arrivò in Corsica per la presentazione scoprì che la capienza del stadio del Bastia non superava 14 mila spettatori.
Re:Il settore Marketing della S.S. Lazio
« Risposta #46 il: 21 Apr 2022, 16:15 »
Quattro anni fa la Lazio aveva concluso un accordo con marathon bet uno dei maggiori operatori nel mondo delle scommesse. Sponsor del Manchester City e oggi anche del Siviglia. Poi é arrivata la legge che limita le sponsorizzazioni degli operatori del settore scommesse. A me lascia perplesso quando si lanciano strali verso la società che sta facendo le cose. "Si puo' migliorare", detta cosi GAC, possiamo anche andare a dirlo al manchester City o al Liverpool.
Ma lo sponsor non c'era e oggi c'é. Quindi si é migliorato. Anni fa si urlava che era [...] la Lazio a non avere un negozio in centro, é arrivato il negozio in centro. C'é anche questa facoltà, lo dico in generale non mi riferisco a te, a vomitare livore su una società spostando continuamente i paletti. Quando si dice che sono dilettanti o che gestiscono la società come un banco al mercato rionale, a parte il livore, di concreto non c'é tanto.

L'accordo delle merde con la New Balance dovrebbe essere di 3,2 milioni di euro lordi l'anno, al quale vanno tolti poco più di un milione di euro destinati al costo dei materiali. Quindi le merde prendono dalla New Balance, puliti, poco più di un milione e mezzo di euro.
Dalla Nike prendevano 5 milioni l'anno, un rapporto peraltro che era finito in maniera burrascosa.
Hai ragione, la New Balance darebbe alle merde, il 40% di royalty derivante dalla vendita del merchandising. Nel 2020 la vendita di merchandising delle merde aveva portato a un ricavo di quasi 6 milioni di euro. Nel 2019 7,7 milioni di euro. Facciamo che tutte le spese fisse, di logistica, di tasse non esistano (invece esistono, eccome se esistono ma viviamo in un mondo perfetto dove qualsiasi cosa facciano le merde é oro rispetto ai buiaccari che pascolano a Formello). Ecco, in  quel caso, il 40% di 6 milioni di euro (che poi sarebbero 5,7 milioni ma sempre per il mondo perfetto facciamo che sono 6 milioni) sono circa 2,4 milioni di euro che aggiunti al milione e mezzo netto che ricevono dalla New Balance fanno meno di 4 milioni di euro. Senza contare che, a quanto pare, la maglietta New Balance é stata messa in commercio a un prezzo inferiore di 10 euro a quella Nike, senza contare la potenzialità di distribuzione di Nike rispetto a New Balance. Diciamo che dovrebbero vendere magliette come se piovesse per riuscire a pareggiare il contratto che avevano con la Nike. Non mi sembra una grossa cosa.


Temo che di magliette ne vendano tante

Se vai nei negozi di sport o nei centri commerciali di Roma vedi esposte "solamente" le loro maglie, fino a qualche anno fa almeno c'era un rapporto di 3-1, ora siamo praticamente scomparsi

Così come nei supermercati di Roma, dove vedi esposti solamente i loro prodotti

Noi oggi possiamo anche gonfiarci il petto per Mizuno, ma questo non cancella i 10 anni in cui non sei stato in grado di trovare uno sponsor mentre i tuoi competitor incassavano decine di milioni da Qatar Airways o altri

Comunque, per misurare il livello del nostro marketing non servono le mie parole, che contano meno di zero, magari meglio andare a vedere nel dettaglio sui siti specializzati, come fece Social Media Soccer in questo interessante articolo che ricordavo di aver letto e che sono riuscito a rintracciare

https://www.socialmediasoccer.com/it/articolo/cosa-hanno-fatto-le-squadre-di-serie-a-durante-il-black-friday.html

Hanno messo a confronto le strategie di marketing delle squadre di serie A in occasione del black friday 2020

Ognuno può trarre le proprie conlcusioni, c'è chi rimarrà sulle posizioni del bujaccaro e chi su quelle del genio del marketing, sicuramente più elementi per giudicare ci sono meglio è



Offline Aquila1979

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Re:Il settore Marketing della S.S. Lazio
« Risposta #47 il: 21 Apr 2022, 16:17 »
"Si puo' migliorare", detta cosi GAC, possiamo anche andare a dirlo al manchester City o al Liverpool.

la questione però è leggermente differente.
non avevamo uno sponsor, ora lo abbiamo.
ma l'anormalità è non averlo avuto per anni.

io non ringrazio chi mi dà la mano per salutarmi e non un cazzotto in bocca, mi pare normale, né quello che mi dà la mano può dirmi "come sono bravo non ti ho dato un cazzotto in bocca".

lotito stesso, parole sue, sostiene che non sia riuscito a trovare "pubblicità" per lo stadio.
a Lazio - sassuolo c'era dumpling bar, come sponsor a bordo campo. dumpling bar.
Re:Il settore Marketing della S.S. Lazio
« Risposta #48 il: 21 Apr 2022, 16:28 »
Temo che di magliette ne vendano tante

Io le cifre che ho trovato sul loro merchandising le ho messe.
Pero' vi lascio alle vostre convinzioni, non credo ci sia spazio per una riflessione seria. Il link fa riferimento a un black friday, come se il resto dell'anno non conta.
L'ennesimo muro contro muro che mi porterebbe ad essere catalogato nel lotitiano di ferro solo perché cerco di sfumare alcuni giudizi fatti con l'accetta non mi interessa. Si finirebbe ancora ad Akpa Akpro e veramente non ne vale la pena.
Restiamo cosi, mi sembra la cosa più giudiziosa.
Re:Il settore Marketing della S.S. Lazio
« Risposta #49 il: 21 Apr 2022, 16:30 »
il fatto che qualsiasi scureggia fatta da loro venga venduta a grappoli solo perché je piace la merda, mentre noi siamo riusciti a far fallire in due anni il marchio L71 perché tipo avrà venduto 3 majette in croce, non conta ve'?

anche lì non è colpa del tifoso? manco la maglietta celebrativa di Piola siamo riusciti a mandare sold out.

Offline Aquila1979

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Re:Il settore Marketing della S.S. Lazio
« Risposta #50 il: 21 Apr 2022, 16:31 »
Io le cifre che ho trovato sul loro merchandising le ho messe....

in realtà è molto interessante discutere con un professionista, e sarebbe un peccato perdere questa opportunità.

a tuo avviso c'è spazio per coltivare la fidelizzazione?
Re:Il settore Marketing della S.S. Lazio
« Risposta #51 il: 21 Apr 2022, 16:34 »
Io le cifre che ho trovato sul loro merchandising le ho messe.
Pero' vi lascio alle vostre convinzioni, non credo ci sia spazio per una riflessione seria. Il link fa riferimento a un black friday, come se il resto dell'anno non conta.
L'ennesimo muro contro muro che mi porterebbe ad essere catalogato nel lotitiano di ferro solo perché cerco di sfumare alcuni giudizi fatti con l'accetta non mi interessa. Si finirebbe ancora ad Akpa Akpro e veramente non ne vale la pena.
Restiamo cosi, mi sembra la cosa più giudiziosa.

Il black friday non è un giorno qualunque per il marketing, comunque OK chiudiamola qua altrimenti dovremmo parlare della Sartoria Cardona

ps: credo di non aver mai pronunciato la parola Akpa Akpro, anzi l'ho appena fatto...

 :beer:

Offline Goceano

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Re:Il settore Marketing della S.S. Lazio
« Risposta #52 il: 21 Apr 2022, 16:40 »
Io le cifre che ho trovato sul loro merchandising le ho messe.
Pero' vi lascio alle vostre convinzioni, non credo ci sia spazio per una riflessione seria. Il link fa riferimento a un black friday, come se il resto dell'anno non conta.
L'ennesimo muro contro muro che mi porterebbe ad essere catalogato nel lotitiano di ferro solo perché cerco di sfumare alcuni giudizi fatti con l'accetta non mi interessa. Si finirebbe ancora ad Akpa Akpro e veramente non ne vale la pena.
Restiamo cosi, mi sembra la cosa più giudiziosa.

Solo un ultima domanda se mi puoi rispondere: ipotesi te al posto di Canigiani, che faresti per migliorare (con un ipotetico budget medio/alto a disposizione?)
Re:Il settore Marketing della S.S. Lazio
« Risposta #53 il: 21 Apr 2022, 16:50 »
Quattro anni fa la Lazio aveva concluso un accordo con marathon bet uno dei maggiori operatori nel mondo delle scommesse. Sponsor del Manchester City e oggi anche del Siviglia. Poi é arrivata la legge che limita le sponsorizzazioni degli operatori del settore scommesse. A me lascia perplesso quando si lanciano strali verso la società che sta facendo le cose. "Si puo' migliorare", detta cosi GAC, possiamo anche andare a dirlo al manchester City o al Liverpool.
Ma lo sponsor non c'era e oggi c'é. Quindi si é migliorato. Anni fa si urlava che era [...] la Lazio a non avere un negozio in centro, é arrivato il negozio in centro. C'é anche questa facoltà, lo dico in generale non mi riferisco a te, a vomitare livore su una società spostando continuamente i paletti. Quando si dice che sono dilettanti o che gestiscono la società come un banco al mercato rionale, a parte il livore, di concreto non c'é tanto.

L'accordo delle merde con la New Balance dovrebbe essere di 3,2 milioni di euro lordi l'anno, al quale vanno tolti poco più di un milione di euro destinati al costo dei materiali. Quindi le merde prendono dalla New Balance, puliti, poco più di un milione e mezzo di euro.
Dalla Nike prendevano 5 milioni l'anno, un rapporto peraltro che era finito in maniera burrascosa.
Hai ragione, la New Balance darebbe alle merde, il 40% di royalty derivante dalla vendita del merchandising. Nel 2020 la vendita di merchandising delle merde aveva portato a un ricavo di quasi 6 milioni di euro. Nel 2019 7,7 milioni di euro. Facciamo che tutte le spese fisse, di logistica, di tasse non esistano (invece esistono, eccome se esistono ma viviamo in un mondo perfetto dove qualsiasi cosa facciano le merde é oro rispetto ai buiaccari che pascolano a Formello). Ecco, in  quel caso, il 40% di 6 milioni di euro (che poi sarebbero 5,7 milioni ma sempre per il mondo perfetto facciamo che sono 6 milioni) sono circa 2,4 milioni di euro che aggiunti al milione e mezzo netto che ricevono dalla New Balance fanno meno di 4 milioni di euro. Senza contare che, a quanto pare, la maglietta New Balance é stata messa in commercio a un prezzo inferiore di 10 euro a quella Nike, senza contare la potenzialità di distribuzione di Nike rispetto a New Balance. Diciamo che dovrebbero vendere magliette come se piovesse per riuscire a pareggiare il contratto che avevano con la Nike. Non mi sembra una grossa cosa.
A me ricorda un aneddoto che lessi su un giornale francese di qualche anno fa. Agli inizi degli anni 80 il  Bastia riuscì a far firmare un contratto al difensore argentino Tarantini che si accontento' di uno stipendio inferiore a quello che avrebbe preso altrove convinto da una clausola che gli era stata proposta, ovvero una percentuale sugli incassi delle partite quando l'affluenza allo stadio di Bastia avesse superato le 15mila unità. Abituato alle affluenze argentine Tarantini era stato convinto cosi. Poi quando arrivò in Corsica per la presentazione scoprì che la capienza del stadio del Bastia non superava 14 mila spettatori.

Ma io sono d'accordissimo con quello che dici, IB. Anche perchè non ho conoscenze di marketing.

Mi limito però a sottolineare delle aree il cui miglioramento può aiutare un club che si autofinanzia.

A me pare che la società sia troppo statica. Ad esempio, molte società ultimamente hanno investito parecchio sui social per avere un ritorno futuro in termini di sponsor. Il risultato si vedrà negli anni. Ma intanto noi restiamo indietro.

Offline ramones

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Re:Il settore Marketing della S.S. Lazio
« Risposta #54 il: 21 Apr 2022, 17:30 »
Ciao ragazzi,
anche io come alcuni altri netter sono del settore ed in realtà non credo che la nostra situazione sia particolarmente diversa da numerose aziende italiane che condividono con noi alcune importanti caratteristiche.
La Lazio è un'azienda di proprietà di un imprenditore che ha sempre lavorato solo e soltanto in ambito  B2B. Perchè questo aspetto è interessante?

1) La propensione ad investire in attività di comunicazione e marketing per chi ha operato sempre nel B2B è estremamente limitata. Questo semplicemente perchè essendo abituati ad operare su una base clienti diretta e limitata le strategie e quindi le attività da implementare sono completamente diverse rispetto a quelle che andrebbero adottate quando il tuo potenziale bacino di utenza è illimitato.

2) Nel B2B si è abituati a giocarsi il potenziale rinnovo del contratto una volta ogni 1/2/3 anni (a seconda della naturale scadenza del contratto). Quella partita normalmente richiede grandi capacità di negoziazione, supporti di natura politica e capacità relazionali non indifferenti. Rarissime volte si entra nel merito della qualità del lavoro fornito (devi aver fatto il tuo ovviamente ma non è che ad un'azienda che offre il servizio di pulizie vengano fatte le pulci su aspetti qualitativi). In poche parole lotti, ti porti a casa il cliente, fai il tuo compitino e al momento del rinnovo (ogni 1/2/3 anni) riscendi in campo per farti rinnovare il contratto.

2) Nel B2C il ragionamento è completamento diverso. Il marketing si preoccupa di perseguire due obiettivi principali: a) raggiungere e portare a casa nuovi clienti b) fidelizzare i vecchi clienti cercando di incentivarli ad alzare il livello di spesa medio (farli acquistare più volte). Il marketing online è stato un enorme propulsore di progetti CRM e Loyalty che si fondano esclusivamente sull'allungamento della CLV (customer lifetime valure) e sull'incremento dello scontrino medio (quanti soldi ha speso il tifoso Gianni nel 2021? 100.. obiettivo è Gianni nel 2022 spenda 120).

Lotito è padre e padrone della Lazio, decide lui. Non capisce nulla di marketing, è sempre stato abituato a fare fatturato in ottica B2B e non ha la voglia (il cervello sono certo che ce l'avrebbe) di capire come poter switchare in ottica B2C. Chi è sotto di lui è semplicemente qualcuno a cui alla fine non interessa, ci prova ma lla fine dirà "più di così non posso fare, amen".. io me ne sarei già andato.
Purtruppo il problema è la mentalità a monte

Offline Gio

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Re:Il settore Marketing della S.S. Lazio
« Risposta #55 il: 21 Apr 2022, 17:37 »
Grazie ramones.
Tu che faresti?
Quali sono, per te, le potenzialità che la Lazio avrebbe e non sfrutta? O cosa sta facendo bene (se c'è qualcosa)?
Re:Il settore Marketing della S.S. Lazio
« Risposta #56 il: 21 Apr 2022, 18:23 »
La Lazio è un'azienda di proprietà di un imprenditore che ha sempre lavorato solo e soltanto in ambito  B2B. Perchè questo aspetto è interessante?

La tua analisi sulla natura del Lotito imprenditore la condivido, anche se io lo faccio più intelligente  e meno rigido. Pero' la tua definizione di BtoB é molto ma molto riduttiva, le dinamiche marketing di chi fornisce servizi alle aziende (BtoB) é molto ma molto più complesso e si avvicina molto ma molto, soprattutto negli ultimi anni al BtoC, senza contare che si puo' anche arrivare al BtoBtoC.
Quello che tu descrivi é più configurabile con i servizi alla Pubblica amministrazione.

Offline Aquila1979

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Re:Il settore Marketing della S.S. Lazio
« Risposta #57 il: 21 Apr 2022, 19:44 »
Quello che tu descrivi é più configurabile con i servizi alla Pubblica amministrazione.

infatti quello di lotito è un b2PA
che poi è una materia più da capitale sociale in senso sociologico

Offline Achab77

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Re:Il settore Marketing della S.S. Lazio
« Risposta #58 il: 21 Apr 2022, 20:06 »
IB, secondo te un miglioramento della comunicazione social, che ad esempio dellà è curata maniacalmente, così come il licensing che è molto attento a scegliere dove fare transitare il marchio, potrebbe colmare alcune lacune nel rapporto tra prodotto/cliente? Perché anche la risposta al merchandising diretto, posto che magari non riempirebbe chissà quali e quante caselle in termini di incassi utili, potrebbe essere migliore se conferisse un appeal più "spinto" e curato ai prodotti e alle "special edition".
Ora il negozio in centro lo abbiamo, ad esempio.
Re:Il settore Marketing della S.S. Lazio
« Risposta #59 il: 21 Apr 2022, 20:24 »
Questo comunque, e ci sono parecchi esempi a dimostrazione non é cosi vero.
Le merde, restiamo a parlare di loro, non hanno consolidato nulla con una presenza relativamente costante fino al 2018 in CL. Il loro depauperamento tecnico é sotto gli occhi di tutti, e i risultati finanziari e sportivi non sono esattamente luccicanti. Io non credo in questo valore taumaturgico della partecipazione in CL. Credo anzi che venga molto sopravvalutata, se non in termini finanziari, quantomeno sul piano della dinamica di consolidamento. Lo stesso Napoli non ha ottenuto dalle sue partecipazioni in CL quel salto qualitativo che le avrebbe consentito di ottenere di più sportivamente.
Oggi assistiamo a un calo abbastanza importante dell'Atalanta, alla sua terza partecipazione consecutiva in CL. Il rischio fondato per loro é quello di restare fuori dalle coppe europee (Conference compresa). Vediamo come riusciranno a fronteggiare questo momento negativo.

La Lazio comunque, su questo aspetto, ha preso, da 3 anni uno dei più riconosciuti esperti di calcio giovanile a cui ha affidato le chiavi del settore giovanile, ovvero Bianchessi. Ma siamo fuori dalla questione marketing.

OT

Ma certo, italic :-)

I cicli sportivi (così come quelli economici e della natura) non sono eterni.
Tutto ha un inizio e una fine: bisogna solo considerarne la durata; la valorizzazione economica e patrimoniale che hanno prodotto, pure in termini di prestigio della rosa; i trofei ottenuti sul campo (che nel calcio di oggi contano purtroppo solo relativamente, in confronto al passato, specie quelli nazionali).
A maggior ragione se non si rientra nel ristretto numero di quei club che - per le alte potenzialità economiche e sportive di partenza, rapportate a quelle delle concorrenti nazionali - hanno elevate possibilità di non mancare quasi mai l'appuntamento con una qualificazione alla dorata Champions League.

Se paragonassimo, però, gli introiti commerciali e quelli legati ai diritti-tv legati al piazzamento in campionato e a quelli incassati dalla Uefa (nel decennio 2010-2022) credo che il divario fra Lazio e (Napoli, Roma) sia netto e considerevole.
Basta osservare la differenza delle cifre spese e incassate sul calciomercato, e il relativo saldo acquisti/cessioni, fra le squadre che hanno militato a lungo in Champions League nel corso degli ultimi 10 anni e quelle che non l'hanno praticamente mai fatto:https://www.football-observatory.com/IMG/sites/b5wp/2021/wp367/en/
Il confronto statistico è un po' alla buona: perchè andrebbe rapportato con l'andamento dei relativi indebitamenti e degli aumenti di capitale, per essere più precisi sulla bontà delle strategie aziendali e l'incidenza dei ricavi sportivi e commerciali, moltiplicati da una semplice ma ripetuta partecipazione alla CL (Napoli e M*rda sono due mondi opposti, in questo senso).  Tuttavia, in Serie A: La Lazio è settima per saldo negativo fra spese e incassi sul calciomercato, sebbene a distanze siderali dalle prime (Lazio -57M, M*rda -128M, Napoli -228 in duraturo equilibrio economico, Juventus -561M); Lazio undicesima per risorse investite (314M; Atalanta 392M; Fiorentina 482M; Napoli 781M; M*rda 1 Mrd); Lazio tredicesima per soldi incassati (257M; Napoli 553M; Atalanta 554M; Fiorentina 570M; M*rda 874M).

Per fare il grande salto (lottare per lo scudetto con continuità, oppure scalzare una grande concorrente dal podio delle prime quattro, in pianta stabile) ovviamente serve altro nel lungo periodo, e non solo dal punto di vista economico: pure della qualità dei quadri dirigenziali e tecnici, oltre a quella dei giocatori che scendono in campo, comunque decisiva.
Ma nel medio e nel breve periodo gli introiti diretti e indiretti garantiti dalla CL fanno assolutamente la differenza.
A patto di spendere bene le risorse incassate, naturalmente: dentro come fuori dal campo.

Sul settore giovanile, sempre in OT
Benissimo Bianchessi. Speriamo tutti possa portare i suoi frutti, grazie al suo metodo di lavoro (come detto più volte: entro un certo livello della competizione, contano innanzitutto le idee, poi i soldi).
Ma la Lazio investe nel settore giovanile sotto la media della Serie A (2.5M/4.6M), disponendo di uno dei budget inferiori del campionato, sia in termini relativi che assoluti.
La situazione di partenza del nostro settore giovanile è questa:
https://www.football-observatory.com/IMG/sites/b5wp/2021/wp353/en/.
La Lazio è tra le ultime sia per qualità che quantità ed entra in classifica solo considerando le maggiori cinque Leghe nazionali europee, come quasi tutte le squadre del nostro campionato (ad eccezione di Atalanta e M*rda). 
Prima delle italiane l’Atalanta, per quantità; il Milan dell’ex Bianchessi per “qualità”; la M*rda è la prima italiana se si considerano tutti i campionati e non solo i cinque principali, per quantità e qualità.

Quattro anni fa la Lazio aveva concluso un accordo con marathon bet uno dei maggiori operatori nel mondo delle scommesse. Sponsor del Manchester City e oggi anche del Siviglia. Poi é arrivata la legge che limita le sponsorizzazioni degli operatori del settore scommesse. A me lascia perplesso quando si lanciano strali verso la società che sta facendo le cose. "Si puo' migliorare", detta cosi GAC, possiamo anche andare a dirlo al manchester City o al Liverpool.
Ma lo sponsor non c'era e oggi c'é. Quindi si é migliorato. Anni fa si urlava che era [...] la Lazio a non avere un negozio in centro, é arrivato il negozio in centro. C'é anche questa facoltà, lo dico in generale non mi riferisco a te, a vomitare livore su una società spostando continuamente i paletti. Quando si dice che sono dilettanti o che gestiscono la società come un banco al mercato rionale, a parte il livore, di concreto non c'é tanto.

L'accordo delle merde con la New Balance dovrebbe essere di 3,2 milioni di euro lordi l'anno, al quale vanno tolti poco più di un milione di euro destinati al costo dei materiali. Quindi le merde prendono dalla New Balance, puliti, poco più di un milione e mezzo di euro.
Dalla Nike prendevano 5 milioni l'anno, un rapporto peraltro che era finito in maniera burrascosa.
Hai ragione, la New Balance darebbe alle merde, il 40% di royalty derivante dalla vendita del merchandising. Nel 2020 la vendita di merchandising delle merde aveva portato a un ricavo di quasi 6 milioni di euro. Nel 2019 7,7 milioni di euro. Facciamo che tutte le spese fisse, di logistica, di tasse non esistano (invece esistono, eccome se esistono ma viviamo in un mondo perfetto dove qualsiasi cosa facciano le merde é oro rispetto ai buiaccari che pascolano a Formello). Ecco, in  quel caso, il 40% di 6 milioni di euro (che poi sarebbero 5,7 milioni ma sempre per il mondo perfetto facciamo che sono 6 milioni) sono circa 2,4 milioni di euro che aggiunti al milione e mezzo netto che ricevono dalla New Balance fanno meno di 4 milioni di euro. Senza contare che, a quanto pare, la maglietta New Balance é stata messa in commercio a un prezzo inferiore di 10 euro a quella Nike, senza contare la potenzialità di distribuzione di Nike rispetto a New Balance. Diciamo che dovrebbero vendere magliette come se piovesse per riuscire a pareggiare il contratto che avevano con la Nike. Non mi sembra una grossa cosa.
A me ricorda un aneddoto che lessi su un giornale francese di qualche anno fa. Agli inizi degli anni 80 il  Bastia riuscì a far firmare un contratto al difensore argentino Tarantini che si accontento' di uno stipendio inferiore a quello che avrebbe preso altrove convinto da una clausola che gli era stata proposta, ovvero una percentuale sugli incassi delle partite quando l'affluenza allo stadio di Bastia avesse superato le 15mila unità. Abituato alle affluenze argentine Tarantini era stato convinto cosi. Poi quando arrivò in Corsica per la presentazione scoprì che la capienza del stadio del Bastia non superava 14 mila spettatori.

Anche qui, italic.

Come ripetuto più volte - spero tu l'abbia letto: ci apro ogni mio messaggio! - hai perfettamente ragione, nel fare le interessanti osservazioni che proponi. Comprese quelle sul sistema (la Serie A) e lo il margine di manovra dei singoli club, in termini di progettualità (la Lazio investe tutto sulla prima squadra: ciò è quello che conta di più nel breve termine e nel contesto attuale basta e avanza per competere dignitosamente - in un futuro più o meno lontano, lo capiremo; così come capiremo la strategia della Lazio di Lotito per il prossimo decennio, che non è detto somigli a quello appena trascorso, nel bene e nel male).
Ma non è molto utile andare a fare i conti col bilancino di questo o quel contratto di sponsorizzazione.

Quella percentuale delle royalties - se pure volessimo fare il gioco del bilancino, ristretto per giunta al solo presente - andrebbe ad esempio ricalcolata nel tempo, osservando quanto potrebbe fruttare se i risultati della M*rda migliorassero, come la proprietà si aspetta, dopo l'ingaggio di Mourinho. Non tanto in Italia (che conta relativamente, dal punto di vista economico) ma in Europa.
Quella cifra che proponi è calcolata infatti sul minimo storico della gestione americana (Pallotta prima, ora Friedkin), dal punto di vista dei risultati sia sportivi che economici.
Allo stesso modo - sebbene l'incasso annuale garantito da Mizuno possa essere minore ai 5 milioni, a fronte di un contratto che qualcuno ipotizza superiore ai cinque anni, da capire se netti o lordi - gli accordi con New Balance e la casa giapponese sono simili e non, allo stesso tempo:
a) perchè non sempre la pura e semplice massimizzazione del guadagno nel breve, medio o lungo periodo può guidare una scelta aziendale, in qualsiasi campo, e l'azienda-Lazio è una chiara dimostrazione di ciò (la M*rda è un marchio "americano" e può avere un interesse particolare a guardare a quel mercato, come avvenuto sia con Nike e New Balance; magari altre aziende sportive offrivano condizioni più vantaggiose nel breve termine, ma non erano statunitensi. Bisognerebbe chiedersi pure cosa abbia spinto allora la nuova proprietà a rompere in anticipo con Nike, allora, se il contratto era più migliore: ma non ce ne frega niente, perchè sono affari loro - sebbene Pallotta non fosse soddisfatto proprio della distribuzione di Nike, oltre ai malus legati alla mancata qualificazione CL).
b) la M*rda non è probabilmente la squadra calcistica di punta della New Balance, cosa che invece si potrà dire della Lazio per Mizuno, dal momento che il marchio giapponese era letteralmente sparito dalle sponsorizzazioni calcistiche di alto livello. Ciò può aiutare, dunque, a strappare un contratto migliore.

Come ti ha ben risposto @Least, italic, il discorso che viene fatto è comunque generale (se vuoi, nel campo della sociologia economica e aziendale applicata al mondo dello sport) e va al di là dei singoli aspetti del "marketing" e della "comunicazione" (sui quali tu sei un esperto e nessuno mette in dubbio la tua professionalità).
Si ragiona sulla base delle competenze di cui si dispone (generali e nel dettaglio) cercando di fornire spunti alla discussione, che possono essere condivisi o meno sulla base delle proprie conoscenze specifiche oppure delle proprie convinzioni personali, più o meno supportate dai fatti e soprattutto dai dati, che possono essere cangianti a seconda di come li si contestualizza e dunque li si interpreta - senza la pretesa ovviamente di scrivere un paper o citare le fonti bibliografiche a fondo pagina, per ogni tesi che si sostiene!
Tutto qui.

Sull'astio e il vomito contro Lotito - e, indirettamente, la stessa Lazio - pure hai perfettamente ragione e il tuo punto di vista è assolutamente comprensibile, oltre che in linea di massima da me condivisibile (figurati: mi chiamo FantaTare!).
Se si prende spesso a riferimento la M*rda è solo perchè si tratta della proprietà straniera di più lungo corso in Italia in termini assoluti, oltre che in termini relativi fra i club maggiori della Serie A. Pregi e difetti della loro recente storia sportiva ed economica sono dunque valutabili con maggiore agio, perchè contestualizzabili in un ampio arco di tempo.
In questo tipo di confronti, la questione del tifo m'interessa relativamente.



 

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