Ciao ragazzi, anche se nessuno se ne è accorto torno a scrivere sul forum dopo un po'di tempo (tapatalk, due figli, la vita, roba così).
Volevo prendere spunto dal bellissimo topic di italicbold per unirmi a questo doloroso ma quantomai necessario dovere di resettare tutto dopo una delle più brutte serate della nostra storia di Laziali. Se ci pensate bene è esattamente "da Lazio": la sconfitta più frustrante ovviamente avviene nelle modalità e nella settimana peggiori, lasciandoci quel sapore metallico in bocca tipico del sangue proveniente dal nostro labbro morso per la rabbia misto alle bestemmie più creative. E poi domenica il derby. E la finale di CL il 26 Maggio. Chi è laziale da più di un decennio sa bene cosa significano certi segnali, quelli che vengono dispregiativamente chiamati "Laziali 2.0" forse dovrebbero studiare meglio una storia fatta di scaramanzie, silenzi, sguardi e mani giunte che non sono mai confluite nei "complimenti" ai rivali storici ma neanche nelle sbruffonerie precedenti le loro partite.
E se ci pensate bene, scusate il paradosso, non ci troviamo ESATTAMENTE in una situazione da Lazio e da Laziali? La barca è sempre più instabile, le correnti aumentano, la tensione sale e fuori è così buio che anche pensare di affidarsi al fato per prendere la giusta direzione sembra un esercizio faticoso, oltre che inutile.
Ho compiuto 40 anni, ho due figli, la resilienza del mio spirito Laziale, capace di affrontare qualsiasi affronto, qualsiasi minoranza e qualsiasi sberleffo, è diminuita un bel po', nascosta dietro la scusa del "non ho più molto tempo per seguire la Lazio" mentre la realtà è che dopo martedì e dopo ieri sera sto evitando anche solo di aprire un social network o un forum per paura di trovarci dentro perculamenti, analisi del tracollo, paragoni con i tonfi del passato, scenari di prossime partite che oggi sembrano montagne insormontabili.
Eppure. Eppure. Eppure.
Eppure siamo nella nostra malata e compulsiva comfort zone, quella in cui percepiamo il mostro proprio dietro la porta, in una stanza senza via d'uscita; e allora vi chiedo:
Embè?
Quante volte è già successo?
E dopo, dopo quelle volte, com'è andata a finire?
Laziali 1.0 e Laziali 2.0, voi tutti sapete com'è sempre andata a finire. Al di là dei risultati, dei numeri, degli obiettivi conquistati, di quelli sfumati, di quelli dimenticati e di quelli ignorati perché avevamo deciso di sacrificarci al mostro senza opporre resistenza.
Nel profondo del vostro cuore, sapete com'è andata a finire REALMENTE.
E quindi, amici miei, fratelli Laziali, faccio mie le parole di italicbold e vi do altre 12 ore in più per rimanere nella comfort zone inerti e inermi.
Ma dopodiché si apre la porta e si affronta il mostro, anche nel buio: perché sì, lo sappiamo bene come finirà. Nonostante tutto.
Forza Lazio sempre, e per sempre, e pure un po' di più.