Questa Lazio, la Lazio di quest'anno é anche una Lazio che ci sta lasciando delle immagini fortissime.
Il tifoso, noi, viviamo di immagini, di cose che resteranno impresse nelle nostre pupille e nei nostri cuori.
Dal "Je suis Charlie" del Derby che ha fatto il giro del mondo alla fascia di capitano a Danilo Cataldi, dalla maglia bandiera al ritorno a Formello nel cuore della notte fino alla squadra radunata da Pioli al centro del campo dopo la sconfitta di ieri.
Anche i commentatori francesi ne erano colpiti.
E' raro vederlo sui campi di calcio, le sconfitte sono spesso accompagnate da lacrime teatrali, gesti plateali di contestazione, magari all'arbitro o agli avversari, oppure fuga dalla realtà. O fuga tout court.
Ieri no, ieri la squadra che ha perso, perché ha perso, é inutile girarci intorno, era ancora là, in mezzo al campo a gridarsi addosso che non é ancora finita, che c'é ancora qualche impresa da fare quest'anno, accompagnata da un pubblico immenso che ha capito e ha cantato la più della canzoni che siano mai state dedicate alla Lazio.
Ieri, procaccio giuda ne sono convinto, c'era il maestro che ce stava a guarda.
E c'ha sorriso.
C'ha sorriso.
Perché questa squadra andrà lontano, eccome se andrà lontano.
Forza Lazio.