Sono un tifoso della Lazio, un tifoso ripeto, ma anche uno sportivo. Mi piace molto, fuori dai 90' in cui probabilmente non riesco, giudicare ed esaminare le partite, trovare il 'bello' anche nelle altre squadre. Ma sono sostanzialmente un tifoso e quindi alcuni aspetti, alcune situazioni, quelle magari contrarie alla mia Lazio, le vedo in maniera faziosa. Come tutti i tifosi anche di altre squadre, i quali anche loro sicuramente si lamentano per quanto storicamente ha subito la propria squadra.
Ma come la Lazio... io veramente credo.. nessuno!
Sono andato a Milano, come quasi ogni anno, contro questa squadra che odio 'sportivamente' per vari motivi.
Sono partito alle 8, da solo, in auto e mi sono fatto questo viaggio, chiamando ogni tanto mio figlio, 3 anni, ancora troppo piccolo per venire in trasferta e spero.. che un giorno mi dirà che odia il calcio, ma questa è un'altra storia.
Arrivo.. mangio, mi vedo la partita e subisco il solito risultato di merda a Milano.
Sto al primo anello verde, in mezzo ai milanisti, i quali prima della partita mandano whatsappate ai loro amici, tutti con lo stesso tenore "oggi ne prendiamo tre!". Mi sono giurato di non andare mai più in quel pollaio del terzo anello, fino a qualche anno fa circondato anche da pali per tenere la rete, visione del campo da galera. Certo.. mi manca lo strillare tutti insieme, ma la partita la voglio vedere. Quando mancano ancora 15 minuti alla fine sono sempre convinto che la ribaltiamo, la Lazio è veramente forte. Ma non è così. Per piccole cose, quegli episodi che decidono i match, per una palla 2 kmh più forte del dovuto di Anderson verso Milinkovic, un colpo di testa non indirizzato all'angolo per un ponte non previsto di Bonucci, una palla più alta di qualche centimetro per poterla scaraventare facilmente in rete da parte di Parolo, un passo più avanti del necessario da parte di Lulic per spanzare in gol a porta vuota. Finisce la partita.. rimango attonito perchè non è possibile addirittura perderla. E ora.. fatte il viaggio di ritorno, sempre da solo, verso mio figlio che mi reclama e con i primi 200km con una nebbia della madonna.
Ok. Va bene.
Ieri sera, con calma, sul tardi, mi rivedo la partita, per esaminare i replay, vedere in slow motion i movimenti errati in difesa o quelli meravigliosi in attacco. E per vedere cosa ha fatto l'arbitro.
Ora io mi chiedo.. aldilà del fatto che ci sono almeno due rigori netti (cioè.. due rigori netti... pazzesco!!) su Bastos e quello lampante su Luis Alberto, rivedetelo invece di criticare la Lazio che in difesa così.. che il crollo fisico.. che Inzaghi ha messo quello.. che però Bastos...
La Lazio ha giocato bene!! Molto bene. Il milan ha messo agonismo e corsa e forse noi alcune volte abbiamo permesso qualche ripartenza con la nostra trequarti scoperta, ma non si gioca da soli. Anche loro hanno dei buoni giocatori, dove c'è agonismo nulla è regalato. Ma la Lazio ha meritato ampiamente di vincere. Ma non è successo.
Non è successo perchè specie nel calcio attuale piccole cose fanno la differenza. Addirittura la differenza fra un 2a1 ed un 1a2.
Ora.. il primo gol è con la mano, anzi esattamente con il polso... il secondo gol (questo forse pochi l'hanno notato) parte con un azione in cui il pallone sta andando in fallo laterale a nostro favore, ma incoccia il meraviglioso arbitro e viene quindi recuperato da Calabria che smista avanti per poi, dopo una prolungata azione che non vedrà mai un giocatore della Lazio toccare il pallone, andrà a fare l'assist... il rigore su Bastos è la classica azione che va di moda analizzare al VAR.. il rigore su Luis Alberto è solare in quanto spostato con un'ancata da dietro mentre sta ricevendo il passaggio davanti alla porta da un giocatore che si disinteressa totalmente del pallone.. gli ammoniti sono 6 per 14 falli... il fallo su Parolo al limite dell'area è nettissimo ma viene ammonito (giustamente) Lulic che ferma la ripartenza incazzatissimo con l'arbitro per il mancato fischio e cerca pure di spiegarglielo..
Facciamo quasi.. scusatemi.. passatemi il termine, brutto.. mi fanno quasi pena i giocatori della Lazio. Come mi faccio pena io ancora a stare dietro a questa droga e come mi fanno pena i tanti laziali veri.
Ma ci deve essere qualcosa. Non può essere che siamo stranieri in patria, che il gol di Seghedoni, che siamo gli unici ad aver subito un gol dall'arbitro, che il primo rigore retroattivo, che la penalizzazione noi sempre, che noi paghiamo ma per l'opinione pubblica siamo graziati, che Anna Frank laziale non fa notizia e invece romanista è una vergogna e ci vogliono due partite a porte chiuse, che nell'epoca del VAR si riesca a segnare un gol con una mano etc etc
E' un loro gioco, di altri.
La rivoluzione nel calcio, per farlo diventare uno sport, ci sarà solo quando di concerto, tutti gli spettatori, compatti e per un mese di fila, senza neanche accendere la tv, faranno sciopero.
Ma le rivoluzioni non sono per paesi come l'Italia.