Portaci un sogno.
Un sogno a colori, coi colori che tracimino dai bordi.
Da tenere stretto, come un peluche tra le braccia.
Un sogno.
Così grande, da far paura.
Da respirare, come fosse aria.
Un sogno.
Che ci faccia sentire come giganti, e divorare il cielo.
Chè un sogno è molto più di una speranza.
Portaci un sogno, Simone.
Chè i sogni forse non sono quel che accade, ma sempre, sempre, una emozione in vita.
Il primo vaffanculo va a me, che ho perso circa 5 minuti della mia vita per dedicarti un pensiero.
Ora posso finalmente dire cosa penso di te.
Ero felice, ieri, ma non per il tuo rinnovo.
Ero felice perché felice era un intero popolo.
E chi ero, io, per potermi staccare dai miei fratelli?
Non vali un cazzo come allenatore, non sei in grado di dare un gioco, non reggi lo stress, ti appoggi ai senatori per gestire lo spogliatoio.
Ora ho scoperto che non vali un cazzo anche come persona, hai ingannato un intero popolo, con la tua Lazialità in attesa di altre piazze.
Fallirai, all'Inter, non è un augurio, è un fatto che accadrà.
Hai atteso altri 3 giorni solo perché "è la Lazio".
No, solo perché non avevi altre offerte.
Portami un sogno, Simone.
Un tuo esonero a Natale.
Vattene affanculo, a mai più.