A me sembra una costante da anni: beccare il gol di testa o piede o subire l'assit al centro (quasi sempre decisivo) da parte dell'esterno sinistro, mezz'ala o punta che taglia da sinistra su cross dalla nostra 3/4 destra, è un must che non ci facciamo mancare dai tempi di Reja che non era propriamente un allenatore da calcio-champagne; la tradizione è proseguita con Pioli e Inzaghi continua nel solco dei predecessori. Le uniche costanti sono il buon Radu (da centrale sx o terzino a 4 non importa) o chi per lui e gli esterni di centrocampo acquistati nel corso degli anni (Lulic compreso, sempre sia lodato). Più che di moduli o tattica vedo un problema di uomini non adatti a certi movimenti. E non ce l'ho con nessuno in particolare, men che meno con Radu, per carità, a cui auguro di centrare il record di presenze con la Lazio per l'attaccamento che ha per i nostri colori; ciò che mi lascia perplesso è questa tassa che paghiamo diverse volte all'anno e come non si lavori sui propri errori che vengono riproposti sempre uguali, non si impara mai. Ormai mi sono rassegnato.
Kurt ha parlato per me.
Aggiungo, sempre protagonista l'amato Stefan, totti in un derby che vincevamo 2 a 0. Pallone lungo, tutti al centro, il fesso solo a battere a rete sul secondo palo.
Nota bene, questo misfatto avviene quasi esclusivamente a destra per chi ci segna.
È imbarazzante che ancora avvenga, le cose sono due, o l'allenatore non se ne accorge e ignora il problema, o i nostri so' de coccio, ma di quello buono.
Un'altra tassa: rinvii corti e pasticciati in mischia, forse per provare a ripartire manovrando dal basso, che un calcione a spazzare non è previsto dal bel giocare moderno.
Poi apriremo una discussione sui vantaggi di queste ripartenze con palleggio basso e pericolo tra portiere e difensori. Vedo più gol presi così perché ovviamente essendo portieri e difensori i meno dotati tecnicamente i pasticci avvengono, che su calci da fermo.
Sta diventando un modo per segnare facile, profittare di questi sofferti scambi a pochi metri dalla porta.
Lo scopo sarebbe fare avanzare la squadra avversaria, dicono quelli bravi che ripetono le frasi dei commentatori in tv, certo! farli avanzare verso la tua porta!
Quando invece il faticoso e rischioso disimpegno, invece di finire in fallo laterale o suo piedi del centravanti avversario, riesce, trattandosi per lo più di passaggi orizzontali, non hai guadagnato un cazzo di metro di campo, e gli avversari si ripiazzano, e di spazi non ce ne sono.
Il motivo è chiaro, per prendere spazio devi essere veloce, e verticalizzare il più possibile nel campo avverso costringendo i difendenti avversari a girarsi vero la loro porta. Il palleggino che va tanto di moda, è lento.
Le occasioni migliori nascono rubando palla nella propria metà campo e ripartendo a razzo.
È questione di tempo e spazio. Quantità fisiche.