Frequento spesso il nord Italia, e mentre da ragazzino verso la Lazio notavo una sorta di rispetto old-style per la squadra, la storia, la tifoseria, ora mi ritrovo a combattere con figli di amici che mi chiedono di Totti o con fottuti estranei, spesso calcisticamente agnostici, che fanno gli spiritosi: ah, sei della Lazio? Non riusciamo più a raccontarci, non abbiamo una narrazione forte e coinvolgente. La superficialità dei social ci sta relegando al ruolo di poco onorevoli comprimari.