Sono almeno 5 anni che la Lazio sta investendo pesantemente sul settore giovanile e i risultati stanno sotto gli occhi di tutti, frutto anche di acquisti mirati.
Se su quaranta ciambelle speriamo di ricavarne solo due col buco, secondo me abbiamo fallito.
I buchi saranno più di due, sicuramente.
Oddio, quaranta...
Io mi riferisco, però, specificamente a quei giocatori in questo momento sparsi tra serie B e lega Pro o ancora in primavera (Pollace, Murgia, Pace, Oikonomidis...).
Diciamo i 1993-1996.
Di tutti questi (Perea e Vinicius inclusi, che non vengono dal nostro settore giovanile) sarei già molto contento se 2 riescano a essere nel lotto dei 16-18 titolari tra due anni.
Anche su Cataldi, non diamolo già come titolare dei prossimi 5 anni. La strada è lunga. Ha giocato meno di 10 partite, non attribuiamogli già una consacrazione che non c'è stata.
Io mi esalto quando lo vedo, ma mi esaltai anche per Perpetuini terzino sinistro in Bulgaria o per la giocata di Delgado che ci diede il gol-vittoria contro l'Inter.
Vorrei delle conferme.
Io sogno questa Lazio tra 2 anni:
Guerrieri, Basta, De Vrij, Hoedt, Filippini, Biglia, Cataldi, Crecco, Keita, centravanti più forte di DJ, Felipe Anderson.
Ma so che così non sarà. So che non tutti ce la faranno, tanti si perderanno per strada, qualcuno sarà provato senza successo.
Monitoriamo tutto, guardiamo tutto, verifichiamo tutto. Ma non riesco a pensare a una Lazio made-in-Lazio tra 2-3 anni che possa lottare ai vertici senza il ricorso a un massiccio mercato esterno, come del resto è avvenuto la scorsa estate.
Vorrebbe dire che siamo diventati l'Ajax anni '90 o il Barcellona, come qualità organizzativa, rete di osservatori, competenza, capacità manageriale.
Il che potrà anche succedere, ma a quel punto occorre fare un monumento equestre a Tare, togliendo Marc'Aurelio al centro dell'ovato in Campidoglio.