abbiamo la capacita' di dire o fare regolarmente la cosa sbagliata nel momento meno opportuno. non c'e' da commentare nei contenuti le parole di lulic o dell'ammiraglio fautore della guerra etnica, perche' si commentano da sole, e neanche nel timing, perfetto per riuscire nella solita impresa: distogliere l'attenzione da quelli che sarebbero dovuti essere realmente i temi di discussione del lunedi'. ce ne sono diversi: l'inspiegabile problema degli arbitri col cartellino fotocromatico che cambia colore in relazione al colore della maglia, perche' inzaghi non si rende conto che giocando cosi' passivi l'episodio lo puoi solo subire [tre sconfitte, tutte da episodi. eggrazziearcazzo. la prossima volta provamo a fasse prende a pallonate?], i flash per accecare olympia dalla sud, la presunta esultanza del quarto uomo al gol di mister sobrieta' nainggolan, la guardia che canta machessetevenutiaffa' in divisa in monte mario [che in tutti noi incute istintivamente un senso di grandissima fiducia nell'operato delle forze dell'ordine allo stadio in caso di rissa] o se veramente, a trigoria, prima di fargli firmare un contratto, facciano un test psicoattitudinale ai calciatori per verificare se siano sufficientemente stronzi - si dice che un giovanissimo javier zanetti sia stato rimandato in argentina con il piu' classico dei "grazie, le faremo sapere". valutazione che a volte risente della loro poca professionalita': e' cosi' che si spiegano i contratti a tonino cerezo, di bartolomei o cafu. in genere in casi come questi recuperano sfanculando il soggetto senza riguardo.
volevo dire un'altra cosa, ma come al solito mi sono fatto prendere la mano.
volevo parlare dell'episodio del rigore. se fischi un rigore alla roma, e' rigore. per sempre. cioe', non puoi tornare indietro, e' anticostituzionale. era nella bozza di modifica dell'articolo 70.
ecco perche' renzi si e' dimesso: e' l'unico vero motivo. banti e' un arbitro di talento, voi adesso non potete capire ma un giorno, leggendo il libro di storia delle superiori di un vostro piccolo parente, capirete.
abbiamo perso un altro derby. eh, beh, e' dura. cioe', la pizza in faccia si sente. fa rumore, provoca un senso di dolore, e' umiliante. ed e' una pizza a mano aperta, pensate quanto male faccia una struttura metallica generalmente simile ad un calice utilizzata come trofeo. che poi si, festeggiano, e me pare er minimo. pero' gli rimane sempre quel sano non so che, come sorseggiare un armand de brignac con un gran bel retrogusto di culo. cioe', non nel senso di bottiglia invecchiata male, intendo proprio merda al palato persistente.
scena: interno giorno. bar della capitale. gente che attorno al bancone si scambia simpatiche gif di wallace con whatsapp. tutti allegri, manca solo il trenino e sasuera sasuera. c'e' un laziale, triste: ha perso il derby, non riesce neanche a lamentarsene perche' lulic ha appena sparato la cazzata delle sette. "certo deve esse dura eh?" gli dice un vagone del trenino. "eh, si", risponde lui contrito. "cazzo, ma come fai a esse daa lazzio?" "eh, ce vole culo" risponde lui." "maddai, dela lazzio, oh!"
e' una vittoria schiacciante per la gente giallorossa.
che pero' ci ha un altro talento che non riesce a nascondere mai: vuole sempre strafare.
"ma nun te sei rotto er cazzo de nun vince mai? ma sai da quant'e' che nun vinci un derby?" chiede uno di loro.
l'angolo in alto a destra della bocca del nostro si alza in un ghigno. improvvisamente va via la luce, niente piu' brigittebardo' bardo', c'e' un momento di silenzio che dura una vita. parte un calcione e tra i denti un "mattestaizitto". il laziale neanche risponde.
non c'e' neanche bisogno di fare fatica. aspettate, e si estinguono da soli.