La Lazio a Bruxelles

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La Lazio a Bruxelles
« il: 28 Nov 2015, 17:56 »
La passione biancoceleste conquista Bruxelles

Il Lazio club della capitale belga nei giorni dell'allarme: "Noi comunque al bar per vedere i ragazzi contro il Dnipro"



di STEFANO FIORI
28 novembre 2015
Custodire intatte le proprie passioni, senza rinunciare a condividerle con gli amici di tutti i giorni. Scontato, quando la quotidianità procede senza rischi concreti e potenzialmente imminenti. Più complicato, nel momento in cui si è costretti a convivere con uno stato di allerta. Lo sanno bene i cittadini belgi, di Bruxelles in particolare: la minaccia del terrorismo (in seguito agli attentati di Parigi) ha condizionato nel profondo il Paese e la sua città più importante. Chiusure e avvertimenti che hanno riguardato le stazioni della metropolitana, le scuole, le zone commerciali, i grandi cinema e le sale da concerto, fino alle partite di campionato: la capitale de facto dell'Unione Europea ha toccato con mano cosa significhi fare i conti con il massimo stato d'allerta. Il livello di guardia ora si è abbassato, ma l'attenzione delle autorità rimane comunque alta. La popolazione riprende intanto graduale confidenza con la normalità.

Lo fa anche il calcio, non solo per quanto riguarda le squadre locali. Nella Regione di Bruxelles-Capitale esiste infatti uno dei Lazio Club più appassionati e attivi d'Europa, nato nel giugno 2013 all'indomani della visita del team manager biancoceleste, Maurizio Manzini, alla stele del padre fondatore della società capitolina, Luigi Bigiarelli. Fu quella l'occasione per dare vita a un ritrovo permanente di tifosi laziali, per la maggior parte romani residenti in Belgio per motivi di lavoro o di studio. E che, in quest'ultima settimana governata dalla paura per la possibilità di attacchi terroristici, hanno fatto di tutto per rimanere legati alla loro squadra del cuore. "Nei giorni scorsi molti locali sono stati costretti a rimanere chiusi, così prima di Lazio-Dnipro (di giovedì scorso, ndr) abbiamo dovuto chiamare il pub dove guardiamo le partite per sapere se sarebbe rimasto aperto", racconta Gabriele Salaparuta, uno dei membri e portavoce del fan club biancoceleste.

Il loro punto di incontro è il Pam Pam di Ixelles, comune della cintura sud-est di Bruxelles: quando gioca la Lazio, è impossibile non trovarli davanti al maxischermo. "La situazione di questa settimana ci ha influenzato molto, prima di tutto a livello morale - spiega Gabriele - ma anche da un punto di vista logistico. Molti di noi si spostano abitualmente con i mezzi pubblici, ma in questi giorni è stato tutto più difficile". La volontà di non perdersi l'impegno di Europa League ha però prevalso sui timori e sulle difficoltà materiali: "Il nostro club ha deciso di andare avanti e continuare a trasmettere le gare della Lazio per i nostri amici e membri. Non tutti sono riusciti a esserci, ma la soddisfazione di seguire la partita come nelle altre circostanze è stata enorme". Il messaggio inviato dai sostenitori laziali di Bruxelles, d'altronde, è chiaro: "Noi non ci arrendiamo alle provocazioni, perché l'amore per questo sport e per la Lazio rimane sempre vivo in qualsiasi occasione".

Uno spirito che rivendica le proprie radici negli stessi fondatori della società biancoceleste: "Non ci ispiriamo soltanto a Bigiarelli, ma anche - racconta Salaparuta - agli altri ragazzi che con lui diedero vita alla S. S. Lazio, come Galileo Massa o Giulio Lefevre, che sopravvisse per tre anni in prima linea durante la Prima Guerra Mondiale". Insomma, il legame con le origini è uno dei valori più intensi per i tifosi laziali di Bruxelles, dove il bersagliere e atleta Luigi Bigiarelli trascorse gli ultimi anni della sua breve esistenza (morì nel febbraio del 1908, a 33 anni non ancora compiuti): "Noi del fan club saremo per sempre onorati di poter camminare sulle stesse strade percorse dal fondatore della più grande Polisportiva europea".

Non c'è solo il riferimento al passato, però, a occupare l'attività del Lazio Club Bruxelles. Gli sforzi profusi per seguire le partite testimoniano anzi come la passione rimanga intatta, anche nel momento di evidente difficoltà vissuto dalla formazione di Pioli: "Purtroppo si vede che ci sono malumori e divisioni nello spogliatoio - spiega Gabriele a nome del club - tanto per il mancato rafforzamento della rosa, con campioni in grado di garantire da subito il salto di qualità, quanto per la confusione generatasi attorno alla fascia di capitano. Tutto questo ha raffreddato l'entusiasmo di un ambiente che sa essere commovente per passione, ma anche aspro con i protagonisti nel momento in cui non si avvertono impegno e attaccamento". Come quello espresso con orgoglio dai membri del fan club e ribadito sulla loro pagina Facebook, in questi giorni difficili per l'intera comunità: "Nonostante questo periodo di forte tensione, in cui alcuni pazzi e ignoranti tentano di dividere le popolazioni mondiali e hanno costretto a fermare completamente una grande capitale europea, il Lazio Fan Club Bruxelles è sempre unito, per amore di uno sport che ci lega e che non potranno mai dividere".

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Re:La Lazio a Bruxelles
« Risposta #1 il: 28 Nov 2015, 18:45 »
Un abbraccio a tutti i ragazzi (o presunti tali  :)  ) di Bruxelles che ho avuto l'onore di conoscere per un merdan-Lazio di coppa Italia.
Ma ora non è più il Duke? Avete cambiato pub o il pub ha cambiato nome? Me sa la prima perché non era proprio a Ixelles il Duke, era più centrale...
Re:La Lazio a Bruxelles
« Risposta #2 il: 28 Nov 2015, 19:26 »
la seconda che hai detto ;)

Offline Duca

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Re:La Lazio a Bruxelles
« Risposta #3 il: 29 Nov 2015, 07:27 »
Ho l'impressione che quel hooligan affacciato al terrazzo sia anche un utente di lazio.net...  :=))
Re:La Lazio a Bruxelles
« Risposta #4 il: 29 Nov 2015, 17:45 »
Forza Lazio sempre, comunque e dovunque!

Offline paolo71

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Re:La Lazio a Bruxelles
« Risposta #5 il: 29 Nov 2015, 17:47 »
Forza Lazio e viva Bruxelles!
Re:La Lazio a Bruxelles
« Risposta #6 il: 28 Gen 2016, 02:02 »
sto a bruxelles fino a venerdi abbastanza libero da domani sera. chi incontro per una birra? dov'è la tomba di Bigiarelli?
Re:La Lazio a Bruxelles
« Risposta #7 il: 28 Gen 2016, 02:51 »
dov'è la tomba di Bigiarelli?

http://www.lazio.net/forum/lazio-talk/laziali-a-bruxelles/msg696526/#msg696526

http://www.lazio.net/forum/lazio-talk/ritrovate-le-spoglie-di-luigi-bigiarelli!/

https://it.wikipedia.org/wiki/Cimitero_di_Ixelles

http://www.laziowiki.org/wiki/Il_cimitero_di_Ixelles_dove_riposa_Luigi_Bigiarelli


leggendo la pagina di wikipedia ho scoperto che nello stesso cimitero è sepolto il chimico ernest solvay, che brevettò un processo di produzione del carbonato di sodio e che dà il nome a una frazione del comune di rosignano in toscana, dove il chimico costruì uno stabilimento all'inizio del novecento. non c'entra molto con bigiarelli però lo scrivo perché correndo dietro a queste notizie in rete ho scoperto che solvay morì nel 1922, il 26 maggio, giorno dell'anno a noi particolarmente caro.

Offline Palo

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Re:La Lazio a Bruxelles
« Risposta #8 il: 30 Gen 2016, 13:13 »
http://www.lazio.net/forum/lazio-talk/laziali-a-bruxelles/msg696526/#msg696526

http://www.lazio.net/forum/lazio-talk/ritrovate-le-spoglie-di-luigi-bigiarelli!/

https://it.wikipedia.org/wiki/Cimitero_di_Ixelles

http://www.laziowiki.org/wiki/Il_cimitero_di_Ixelles_dove_riposa_Luigi_Bigiarelli


leggendo la pagina di wikipedia ho scoperto che nello stesso cimitero è sepolto il chimico ernest solvay, che brevettò un processo di produzione del carbonato di sodio e che dà il nome a una frazione del comune di rosignano in toscana, dove il chimico costruì uno stabilimento all'inizio del novecento. non c'entra molto con bigiarelli però lo scrivo perché correndo dietro a queste notizie in rete ho scoperto che solvay morì nel 1922, il 26 maggio, giorno dell'anno a noi particolarmente caro.


Ho lavorato per la Solvay per più di una decade. Società con dei principi di altri tempi. Dico solo che nel disegno dei fratelli Ernest e Albert Solvay c'era qualcosa che ho trovato anche a Crespi d'Adda o a Ivrea. Un tentativo di coniugare capitalismo e socialismo. La cittadina di Rosignano si trova vicino ad una cava di calcare, c'è un laghetto da cui attingere l'acqua, una salina per il cloruro di sodio, il mare, l'Aurelia e la ferrovia come via di comunicazione, perfetta dal punto di vista industriale! ... Rosignano è costruita intorno allo stabilimento: tutti i dipendenti hanno (avevano) la casa gratuitamente, l'ospedale, il teatro, le scuole ... tutto costruito da ed a spese della Solvay. Nella biografia di Ernest, non a caso, si parla delle sue idee socialisteggianti, molto diffuse, a dire il vero, in Belgio a cavallo tra 19mo e 20 mo secolo. Per inciso, il controllo azionario della Solvay è ancora nella mani della famiglia e lo è da 153 anni.


Forse è anche a causa del mio periodo in quella azienda che, lavorando ora per un'altra multinazionale chimica, ma tedesca, che non posso non fare paragoni tra le due realtà e vedere sempre la sconfitta dei miei attuali teutonici "padroni".

Offline Sliver

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1032
Re:La Lazio a Bruxelles
« Risposta #9 il: 30 Gen 2016, 13:20 »

Ho lavorato per la Solvay per più di una decade. Società con dei principi di altri tempi. Dico solo che nel disegno dei fratelli Ernest e Albert Solvay c'era qualcosa che ho trovato anche a Crespi d'Adda o a Ivrea. Un tentativo di coniugare capitalismo e socialismo. La cittadina di Rosignano si trova vicino ad una cava di calcare, c'è un laghetto da cui attingere l'acqua, una salina per il cloruro di sodio, il mare, l'Aurelia e la ferrovia come via di comunicazione, perfetta dal punto di vista industriale! ... Rosignano è costruita intorno allo stabilimento: tutti i dipendenti hanno (avevano) la casa gratuitamente, l'ospedale, il teatro, le scuole ... tutto costruito da ed a spese della Solvay. Nella biografia di Ernest, non a caso, si parla delle sue idee socialisteggianti, molto diffuse, a dire il vero, in Belgio a cavallo tra 19mo e 20 mo secolo. Per inciso, il controllo azionario della Solvay è ancora nella mani della famiglia e lo è da 153 anni.


Forse è anche a causa del mio periodo in quella azienda che, lavorando ora per un'altra multinazionale chimica, ma tedesca, che non posso non fare paragoni tra le due realtà e vedere sempre la sconfitta dei miei attuali teutonici "padroni".

Peccato che quella suggestione "socialista" si è tradotta nella distruzione di un territorio e della salute di operai e abitanti. Un link su un libro molto bello, che parla anche della "Rosignano Solvay".
http://www.pisorno.it/intervista-ad-alberto-prunetti-amianto-una-storia-operaia-pisornese/

Offline Daniela

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26050
Re:La Lazio a Bruxelles
« Risposta #10 il: 30 Gen 2016, 13:31 »
Complimenti a tutti!!!

:since :since :since :ssl :ssl :ssl

Offline Palo

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Re:La Lazio a Bruxelles
« Risposta #11 il: 30 Gen 2016, 15:13 »
Peccato che quella suggestione "socialista" si è tradotta nella distruzione di un territorio e della salute di operai e abitanti. Un link su un libro molto bello, che parla anche della "Rosignano Solvay".
http://www.pisorno.it/intervista-ad-alberto-prunetti-amianto-una-storia-operaia-pisornese/
Leggo molti facili sillogismi alla "mauri lo hanno arrestato, i delinquenti devono essere arrestati, quindi qualcosa deve aver fatto" oppure "quel pover'uomo è morto per aver lavorato in ambienti malsani, ha lavorato alla Solvay, la Solvay è un ambiente malsano" e poter andare avanti con i laziali che DEVONO essere tutti fascisti eccetera.


Non intendo dire che la "chimica" abbia fatto il bene del territorio in cui ha "prodotto" ... anzi. Ma proprio per averci lavorato, so quanta attenzione siano stati posti per sanare errori fatti in passato per pura "non conoscenza" ... ma vado OT


Per tornare IN topic,


Bigiarelli e Solvay sono sepolti ad Ixelles, Bigiarelli ha fondato la Lazio, Ernest Solvay è laziale. :beer:
Re:La Lazio a Bruxelles
« Risposta #12 il: 31 Gen 2016, 02:15 »
Palo, mi hai strappato una risata  :beer:

circa la discussione sorta tra te e Sliver, non insisto altrimenti andiamo molto OT ma probabilmente avete ragione tutti e due, e basta leggere, ad esempio, la pagina dedicata alla voce "rosignano solvay" di wikipedia, anche se il libro di cui si parla al link postato da Sliver sembrerebbe essere incentrato sull'amianto, che era usato come isolante termico in modo estensivo ovunque corresse una tubazione con roba calda dentro e non è un problema proprio specifico del processo solvay

per tornare in topic, anche io tra un qualche tempo potrei andare a bruxelles, dove vive una cugina di mia moglie. le ho già detto che vorrei fare una visita al cimitero di ixelles, di cui ignorava l'esistenza. quando le ho spiegato il motivo, da brava persona che non si interessa minimamente di calcio, ha scosso la testa e mi ha guardato quasi come si guarda un bambino che vuole soddisfare un suo capriccio.
Re:La Lazio a Bruxelles
« Risposta #13 il: 06 Ott 2016, 21:57 »
9 Gennaio, Bruxelles onora la Lazio: saremo il primo club italiano a vestire il “Mannekenpis

Lo avrà visto tante volte Luigi, quel curioso simbolo della città in cui era andato a vivere. Distava, del resto, poche centinaia di metri dal suo luogo di attività, quell’esercizio commerciale dei Bigiarelli Freres che si trovava a Rue de St.Cathrine 6.

Lo avrà visto tante volte ilMannekenpis, minuscola statua di bronzo di un bimbo intento a urinare. Gli avranno raccontato che, ogni tanto, in occasione di visite di Stato di rilievo (la prima era stata quella di Massimiliano Emanuele di Baviera, governatore dei Paesi Bassi più di due secoli prima) questa statua così particolare veniva vestita con un costume tipico del Paese dell’insigne visitatore.

Mai, neanche nel più ardito dei sogni, il nostro Fondatore, Luigi Bigiarelli avrebbe pensato ciò che invece sta per accadere nella realtà. Il 9 gennaio prossimo, 117° anniversario della Società Sportiva Lazio, ilMannekenpis vestirà in biancoceleste, la maglia della amata Lazio. Un privilegio che spetta al protocollo di Stato e, nel caso sportivo, ha riguardato Real Madrid, Barcellona, Anderlecht e poco più. Mai nessun club italiano.

E ci siamo noi.

Perché la città di Bruxelles ha visto le gesta del nostro fondatore e ne accoglie le spoglie, onorate con una Stele biancoceleste che la Società Sportiva Lazio ha fatto predisporre e con una pietra tombale, decorata con l’Aquila e la Croce cristiana.

Perché nella capitale d’Europa ha sede la associazione delle Polisportive Europee fondata e guidata dalla Lazio, che pone il nostro Sodalizio leader di un movimento che va dallo Sporting Lisbona al Levski Sofia, dall’Olympiakos al Bayer Leverkusen, dalla Stella Rossa Belgrado al Ferencvaros di Budapest, dalla Dinamo Bucarest al Wisla Cracovia, fino a quel Racing Club de France che, primo, attraverso un suo associato, portò un pallone da calcio nella sede della Lazio.

Perché a Bruxelles ha sede un Lazio club, riferimento di tanti club all’estero e di tanti atleti di tutte le discipline, tecnici, dirigenti sportivi e sostenitori biancocelesti che vogliono venire ad onorare il Fondatore. E che ha promosso nella capitale d’Europa tante iniziative, dalla Coppa Italia del 2013 presso la Stele, a tanti compleanni indimenticabili con campioni biancocelesti del passato fino ad un torneo di beneficenza con altri club italiani a Bruxelles per portare conforto a chi è nel disagio.

Insomma, un compleanno speciale in una città profondamente ferita dai drammatici eventi del marzo scorso (e dall’oggettiva crisi che sta attraversando l’Unione Europea), ma nella quale le radici biancocelesti sono vive e dalla quale spiccare il volo per un nuovo anno di successi sportivi e di profonda, cristallina e appassionanteLazialità.

Federico Eichberg

Vice Presidente Vicario della Società Sportiva Lazio

 sslazio.org
 
Re:La Lazio a Bruxelles
« Risposta #14 il: 06 Ott 2016, 22:04 »
Semplicemente la mia Lazio.

 :band5:
Re:La Lazio a Bruxelles
« Risposta #15 il: 07 Ott 2016, 03:57 »
9 Gennaio, Bruxelles onora la Lazio: saremo il primo club italiano a vestire il “Mannekenpis

Lo avrà visto tante volte Luigi, quel curioso simbolo della città in cui era andato a vivere. Distava, del resto, poche centinaia di metri dal suo luogo di attività, quell’esercizio commerciale dei Bigiarelli Freres che si trovava a Rue de St.Cathrine 6.

Lo avrà visto tante volte ilMannekenpis, minuscola statua di bronzo di un bimbo intento a urinare. Gli avranno raccontato che, ogni tanto, in occasione di visite di Stato di rilievo (la prima era stata quella di Massimiliano Emanuele di Baviera, governatore dei Paesi Bassi più di due secoli prima) questa statua così particolare veniva vestita con un costume tipico del Paese dell’insigne visitatore.

Mai, neanche nel più ardito dei sogni, il nostro Fondatore, Luigi Bigiarelli avrebbe pensato ciò che invece sta per accadere nella realtà. Il 9 gennaio prossimo, 117° anniversario della Società Sportiva Lazio, ilMannekenpis vestirà in biancoceleste, la maglia della amata Lazio. Un privilegio che spetta al protocollo di Stato e, nel caso sportivo, ha riguardato Real Madrid, Barcellona, Anderlecht e poco più. Mai nessun club italiano.

E ci siamo noi.

Perché la città di Bruxelles ha visto le gesta del nostro fondatore e ne accoglie le spoglie, onorate con una Stele biancoceleste che la Società Sportiva Lazio ha fatto predisporre e con una pietra tombale, decorata con l’Aquila e la Croce cristiana.

Perché nella capitale d’Europa ha sede la associazione delle Polisportive Europee fondata e guidata dalla Lazio, che pone il nostro Sodalizio leader di un movimento che va dallo Sporting Lisbona al Levski Sofia, dall’Olympiakos al Bayer Leverkusen, dalla Stella Rossa Belgrado al Ferencvaros di Budapest, dalla Dinamo Bucarest al Wisla Cracovia, fino a quel Racing Club de France che, primo, attraverso un suo associato, portò un pallone da calcio nella sede della Lazio.

Perché a Bruxelles ha sede un Lazio club, riferimento di tanti club all’estero e di tanti atleti di tutte le discipline, tecnici, dirigenti sportivi e sostenitori biancocelesti che vogliono venire ad onorare il Fondatore. E che ha promosso nella capitale d’Europa tante iniziative, dalla Coppa Italia del 2013 presso la Stele, a tanti compleanni indimenticabili con campioni biancocelesti del passato fino ad un torneo di beneficenza con altri club italiani a Bruxelles per portare conforto a chi è nel disagio.

Insomma, un compleanno speciale in una città profondamente ferita dai drammatici eventi del marzo scorso (e dall’oggettiva crisi che sta attraversando l’Unione Europea), ma nella quale le radici biancocelesti sono vive e dalla quale spiccare il volo per un nuovo anno di successi sportivi e di profonda, cristallina e appassionanteLazialità.

Federico Eichberg

Vice Presidente Vicario della Società Sportiva Lazio

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Spettacolo!  :band5: :band5: :band5:

Offline laziAle82

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Re:La Lazio a Bruxelles
« Risposta #16 il: 07 Ott 2016, 08:31 »
Che altro dire se non: IMMENSI.

:band5:
Re:La Lazio a Bruxelles
« Risposta #17 il: 07 Ott 2016, 09:16 »
Bravi bravi bravi.

Offline paolo71

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Re:La Lazio a Bruxelles
« Risposta #18 il: 07 Ott 2016, 09:43 »
Orgoglioso della Lazio
Re:La Lazio a Bruxelles
« Risposta #19 il: 07 Ott 2016, 13:06 »
Il vero volto della Lazio.
Bellissimo
 

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