Questo documentario è un pezzo di storia autentica.
Gianni è un laziale vero e le immagini trasmettono un'incredibile passione.
Avevamo un tifo incredibile.
La curva si riempì tre ore prima del fischio d'inizio.
La squadra fece il resto.
Spesso si dibatte sull'argomento: perchè alcuni (molti?) laziali ricordano di più la squadra di Fascetti che quella di Eriksson?
Credo che il motivo sia questo: amiamo entrambe le squadre ma per noi la "banda del meno nove" incarna alla perfezione il nostro amore incondizionato per questi colori…"essere" è più importante di "avere".
Il documentario ci rappresenta moltissimo.
Chapeau.