La Lazio è ANTIFASCISTA!

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Re:La Lazio è ANTIFASCISTA!
« Risposta #10020 il: 07 Nov 2024, 16:59 »
è esattamente quel che accadrà se stasera dovessero sentirsi altre espressioni analoghe.
Se la prossima la giochi a porte chiuse puoi ringraziare l'argine.

Se non avessero messo i biglietti a 1 euro, le mani a paletta sarebbero rimaste fuori? Ne siamo sicuri? Dici che quelli non ce li buttavano 30 euro per togliersi la soddisfazione di fare le due cose che amano di più, e cioè dare sfogo al proprio razzismo e tifare Lazio?

E' un provvedimento discutibile quanto vuoi, ma il motivo per cui è stato fatto mi sembra chiaro. E non è quello di favorire i fasci; semmai è l'inevitabile effetto collaterale.

Offline radar

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Re:La Lazio è ANTIFASCISTA!
« Risposta #10021 il: 07 Nov 2024, 17:49 »
Un'altra sciocca osservazione, da due o tre partite si sente un coro che non sentivo dalla fine degli anni '80 sul mestiere di merda dei carabinieri. Poichè nulla accade per caso, mi sono chiesto come mai questo, è successo o sta succedendo qualcosa?

Offline tommasino

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Re:La Lazio è ANTIFASCISTA!
« Risposta #10022 il: 07 Nov 2024, 18:03 »
Se non avessero messo i biglietti a 1 euro, le mani a paletta sarebbero rimaste fuori? Ne siamo sicuri? Dici che quelli non ce li buttavano 30 euro per togliersi la soddisfazione di fare le due cose che amano di più, e cioè dare sfogo al proprio razzismo e tifare Lazio?

E' un provvedimento discutibile quanto vuoi, ma il motivo per cui è stato fatto mi sembra chiaro. E non è quello di favorire i fasci; semmai è l'inevitabile effetto collaterale.
Secondo me la società poteva fare due cose:
- impedire a tutti gli abbonati ed ai possessori di biglietto per i settori chiusi di poter acquistare un tagliando per altri settori; (pugno duro che avrebbe penalizzato sia i maledetti delle mani a paletta che gli spettatori "normali")
- agevolare i possessori di abbonamento per i settori chiusi nell'acquisto di tagliandi per altri settori. (pugno morbido che avrebbe agevolato sia i maledetti delle mani a paletta che gli spettatori "normali")
Ha scelto la seconda strada.
Re:La Lazio è ANTIFASCISTA!
« Risposta #10023 il: 07 Nov 2024, 18:10 »
la terza era lasciare la possibilita' di acquisto a prezzo normale. Non si usava il pugno chiuso ma non si dava nemmeno l'impressione di minimizzare
Re:La Lazio è ANTIFASCISTA!
« Risposta #10024 il: 07 Nov 2024, 18:11 »
la terza era lasciare la possibilita' di acquisto a prezzo normale. Non si usava il pugno chiuso ma non si dava nemmeno l'impressione di minimizzare
* pugno duro
Re:La Lazio è ANTIFASCISTA!
« Risposta #10025 il: 07 Nov 2024, 19:05 »
Secondo me la società poteva fare due cose:
- impedire a tutti gli abbonati ed ai possessori di biglietto per i settori chiusi di poter acquistare un tagliando per altri settori; (pugno duro che avrebbe penalizzato sia i maledetti delle mani a paletta che gli spettatori "normali")
- agevolare i possessori di abbonamento per i settori chiusi nell'acquisto di tagliandi per altri settori. (pugno morbido che avrebbe agevolato sia i maledetti delle mani a paletta che gli spettatori "normali")
Ha scelto la seconda strada.
Pugno morbido?
Ma quale pugno?
Re:La Lazio è ANTIFASCISTA!
« Risposta #10026 il: 07 Nov 2024, 19:09 »
Se non avessero messo i biglietti a 1 euro, le mani a paletta sarebbero rimaste fuori? Ne siamo sicuri? Dici che quelli non ce li buttavano 30 euro per togliersi la soddisfazione di fare le due cose che amano di più, e cioè dare sfogo al proprio razzismo e tifare Lazio?

E' un provvedimento discutibile quanto vuoi, ma il motivo per cui è stato fatto mi sembra chiaro. E non è quello di favorire i fasci; semmai è l'inevitabile effetto collaterale.



Si ce li buttavano ma così tu hai dato un segnale chiaro di sponda a quei comportamenti e l'avv Gentile lo disse anche chiaramente.
Quello che gira sui social è che l'Uefa vuole imporre il "politicamente corretto".
Sai come si traduce questo? Che loro rivendicheranno sempre il diritto di fare esternazioni fasciste e razziste.
Questo è, nient'altro.

E invece quale sarebbe il chiaro motivo secondo te?

Offline tommasino

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Re:La Lazio è ANTIFASCISTA!
« Risposta #10027 il: 07 Nov 2024, 19:39 »
la terza era lasciare la possibilita' di acquisto a prezzo normale. Non si usava il pugno chiuso ma non si dava nemmeno l'impressione di minimizzare
Certamente; io intendevo se voleva fare una mossa.
Re:La Lazio è ANTIFASCISTA!
« Risposta #10028 il: 07 Nov 2024, 19:40 »
Si ce li buttavano ma così tu hai dato un segnale chiaro di sponda a quei comportamenti e l'avv Gentile lo disse anche chiaramente.
Quello che gira sui social è che l'Uefa vuole imporre il "politicamente corretto".
Sai come si traduce questo? Che loro rivendicheranno sempre il diritto di fare esternazioni fasciste e razziste.
Questo è, nient'altro.

E invece quale sarebbe il chiaro motivo secondo te?
Io mi affido al rasoio di Occam: il motivo è il più semplice, cioè non sfavorire i tanti che in quel settore non hanno fatto merdate.
Re:La Lazio è ANTIFASCISTA!
« Risposta #10029 il: 10 Nov 2024, 00:47 »
Chissà se gli schifosi slogan razzisti e antiarabi cantati ad Amsterdam dai tifosi israeliani porteranno a qualche sanzione nei loro confronti

Che dice il FARE ?

Offline FeverDog

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Re:La Lazio è ANTIFASCISTA!
« Risposta #10030 il: 10 Nov 2024, 14:13 »

Offline adiutrix

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Re:La Lazio è ANTIFASCISTA!
« Risposta #10031 il: 10 Nov 2024, 14:38 »

Online sharp

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Re:La Lazio è ANTIFASCISTA!
« Risposta #10032 il: 10 Nov 2024, 15:52 »
per quel che vale, che per chi tifano i vip è cosa che a me non interessa,
io sapevo fosse simpatizzante della Lazio (tra l'altro giocò anche nella Lazio pallanuoto se non erro)
Re:La Lazio è ANTIFASCISTA!
« Risposta #10033 il: 10 Nov 2024, 15:58 »
Per i non francofoni (come me).

Lazio e Libertà : perché non tutti i Laziali sono fascisti
Di Beniamino Morante, da Roma

"Nato nel 2020 come associazione e successivamente diventato un gruppo organizzato allo stadio Olimpico, Lazio e Libertà vuole cambiare l’immagine fascista e razzista del club della capitale italiana. Incontro con i suoi membri durante la partita di Serie A che ha visto i Biancocelesti affrontare il Cagliari."

« L'ondata nera ha iniziato a crescere all'inizio degli anni 2000. All'epoca ero abbonata in Curva Nord, seduta in alto, e ho visto che dal fondo della curva facevano venire dei ragazzini nel nostro settore per lanciare i loro cori. Alcuni dicono: “In fondo sono solo una trentina”, ma non è vero! Ci sono padri che tengono i figli sulle ginocchia e insegnano loro il saluto fascista gridando “Sieg Heil”. Io non ho voluto restare in silenzio. Poi, un giorno, è apparso uno striscione nel settore sud-est: “La Lazio non è razzista, la Lazio è libertà.” Si è accesa una luce. Da allora, sono qui.» In questa serata del 4 novembre, in piedi dietro lo stendardo del suo nuovo gruppo, Cinzia sembra un po' agitata. Forse perché stasera la Lazio ha molto da giocarsi contro il Cagliari (una vittoria permetterebbe alla squadra di raggiungere il terzo posto), o forse perché l’argomento le sta particolarmente a cuore.

« Siamo solo semplici tifosi »

Da decenni, la Lazio si trascina dietro la reputazione controversa di club fascista e razzista, un’immagine alimentata dai suoi ultras, che negli ultimi anni si sono fatti notare per vari atti estremi. Come, ad esempio, aver fatto sospendere una partita per i cori razzisti rivolti a Samuel Umtiti, o aver distribuito adesivi raffiguranti Anna Frank con la maglia della Roma. Ovviamente, queste simpatie di estrema destra non appartengono a tutti i Laziali e hanno stancato una parte della Curva Nord. Così, nel 2020, alcuni di loro hanno deciso di manifestare apertamente il proprio dissenso, fondando un’associazione, Lazio e Libertà, che è diventata anche un gruppo di tifosi. E sanno farsi sentire.

« Chi non salta è un romanista di m… », intona Alessandro già nei primi minuti di gioco, galvanizzato dall’immediato vantaggio della Lazio grazie a un errore del portiere sardo. Con il megafono energicamente in mano, questo cinquantenne dai lunghi capelli ricci non ha proprio l’aspetto di un ultras. E per fortuna, perché i membri di Lazio e Libertà non si considerano tali. « Siamo solo semplici tifosi », precisa Ulderico, uno dei fondatori dell’associazione. « Ci accusano di fare politica, ma è il contrario. La politica, non la vogliamo nel nostro stadio », insiste questo robusto sessantenne. Con lo sguardo rivolto verso la Curva Nord, segnala subito cori antisemiti provenienti dal gruppo di ultras: « In sinagoga vai a pregare, scappi sempre, romanista v****...». Dal settore sud-est dell’Olimpico, dove si trova il gruppo, è difficile distinguere queste parole, « anche perché i cori razzisti non sono ripresi da tutta la Curva Nord », precisa Alessandro.

Lontano dalla mafia

Eppure, questo coro fa parte del repertorio abituale della frangia estremista degli ultras laziali, e tutti qui giurano di averlo sentito molte volte. Anche Tommaso. Quarantaduenne, segue la partita in modo più distaccato, lontano dal cuore dei tifosi, ma quando si tratta di denunciare le derive della curva laziale, non si trattiene. La “fascistizzazione” della Curva Nord è coincisa con l’arrivo degli Irriducibili, che hanno preso il controllo della curva negli anni ‘90, spiega. « E oltre all’aspetto politico, hanno portato anche la criminalità, i bagni della curva sono quasi diventati un punto di spaccio », denuncia Tommaso, ricordando che il capo di questo gruppo ormai sciolto, Fabrizio Piscitelli – detto Diabolik –, è stato ucciso nel 2019 in un regolamento di conti legato al traffico di droga. E non è stato un caso isolato.

Nel contesto delle curve italiane, criminali e ultras spesso fanno buon gioco insieme (come dimostrano gli ultimi episodi con l'Inter). Ci sono importanti interessi economici in gioco e una logica di controllo quasi militare che si esercita negli stadi. « Soprattutto su ragazzi “reclutati” a 16 anni, che vedono i capi ultras come modelli, lamenta Tommaso. Poi, quando arrivano a 18 anni, dicono: “Dai, andiamo tutti a votare Forza Nuova (il partito neofascista) o Meloni.” » Ascoltando l'analisi di Tommaso, Riccardo annuisce. Lui è uno dei membri più attivi di Lazio e Libertà. « Le infiltrazioni sono diventate metastasi, sospira, ma attenzione, quasi tutte le curve italiane oggi hanno una componente di estrema destra », e anche l’altra squadra della capitale, spesso risparmiata dai media, non è da meno.

Una questione di filosofia

È l'intervallo allo stadio Olimpico, dove nel frattempo il Cagliari ha pareggiato. L’atmosfera si fa più tesa nel settore sud-est, ma un uomo sembra mantenere un aplomb invidiabile. Si tratta di Riccardo Cucchi, una sorta di Thierry Roland italiano, che ha commentato ben sette Coppe del Mondo per la radio pubblica italiana. Anche lui ha scelto di aderire a Lazio e Libertà. « Dopo aver terminato la mia carriera, ho scelto di tornare lì dove tutto era iniziato perché sono stato un ragazzo della curva. La filosofia di questo gruppo è anche la mia, tifare con passione, ma anche con rispetto. Se il settore sud-est è sempre più pieno, non è un caso. Qui sappiamo che possiamo stare tranquilli. Che possiamo tifare senza rischiare nulla. » Una precisazione purtroppo necessaria, visto che, dalla loro creazione, al di fuori dello stadio, alcuni membri di Lazio e Libertà hanno già subito aggressioni. Da parte di altri tifosi della stessa squadra.

Lontano da tutte queste tensioni, il settore sud-est sembra un rifugio di pace, che può però rapidamente infiammarsi per la sua squadra. Nonostante una seconda metà di partita opaca, la Lazio riesce a riprendere il vantaggio con un rigore di Mattia Zaccagni. Poi, una doppia espulsione dei sardi sembra aprire ai Laziali un sentiero tranquillo verso i tre punti. Ma non è così. L’ex Barcellonista (e romanista!) Pedro sbaglia il gol che sembrava impossibile da perdere in contropiede, e il Cagliari, ridotto in dieci ma coraggioso, assedia i Biancocelesti fino al 95° minuto. « Questo è essere della Lazio, soffrire anche con 9 contro 11 », ironizza Tommaso, finalmente sollevato dopo il triplice fischio finale. Riccardo, invece, si congeda con una citazione cinematografica colta che, secondo lui, si adatta perfettamente allo spirito dei Laziali, che da quasi 100 anni vivono all’ombra dell’ingombrante club rivale. « Credo che anche in una società migliore di questa, farei sempre parte di una minoranza. » E poco importa se l’autore di questa frase è Nanni Moretti, accanito tifoso della AS Roma

Online Pomata

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Re:La Lazio è ANTIFASCISTA!
« Risposta #10034 il: 10 Nov 2024, 16:11 »
Per i non francofoni (come me).

Lazio e Libertà : perché non tutti i Laziali sono fascisti
Di Beniamino Morante, da Roma

"Nato nel 2020 come associazione e successivamente diventato un gruppo organizzato allo stadio Olimpico, Lazio e Libertà vuole cambiare l’immagine fascista e razzista del club della capitale italiana. Incontro con i suoi membri durante la partita di Serie A che ha visto i Biancocelesti affrontare il Cagliari."

« L'ondata nera ha iniziato a crescere all'inizio degli anni 2000. All'epoca ero abbonata in Curva Nord, seduta in alto, e ho visto che dal fondo della curva facevano venire dei ragazzini nel nostro settore per lanciare i loro cori. Alcuni dicono: “In fondo sono solo una trentina”, ma non è vero! Ci sono padri che tengono i figli sulle ginocchia e insegnano loro il saluto fascista gridando “Sieg Heil”. Io non ho voluto restare in silenzio. Poi, un giorno, è apparso uno striscione nel settore sud-est: “La Lazio non è razzista, la Lazio è libertà.” Si è accesa una luce. Da allora, sono qui.» In questa serata del 4 novembre, in piedi dietro lo stendardo del suo nuovo gruppo, Cinzia sembra un po' agitata. Forse perché stasera la Lazio ha molto da giocarsi contro il Cagliari (una vittoria permetterebbe alla squadra di raggiungere il terzo posto), o forse perché l’argomento le sta particolarmente a cuore.

« Siamo solo semplici tifosi »

Da decenni, la Lazio si trascina dietro la reputazione controversa di club fascista e razzista, un’immagine alimentata dai suoi ultras, che negli ultimi anni si sono fatti notare per vari atti estremi. Come, ad esempio, aver fatto sospendere una partita per i cori razzisti rivolti a Samuel Umtiti, o aver distribuito adesivi raffiguranti Anna Frank con la maglia della Roma. Ovviamente, queste simpatie di estrema destra non appartengono a tutti i Laziali e hanno stancato una parte della Curva Nord. Così, nel 2020, alcuni di loro hanno deciso di manifestare apertamente il proprio dissenso, fondando un’associazione, Lazio e Libertà, che è diventata anche un gruppo di tifosi. E sanno farsi sentire.

« Chi non salta è un romanista di m… », intona Alessandro già nei primi minuti di gioco, galvanizzato dall’immediato vantaggio della Lazio grazie a un errore del portiere sardo. Con il megafono energicamente in mano, questo cinquantenne dai lunghi capelli ricci non ha proprio l’aspetto di un ultras. E per fortuna, perché i membri di Lazio e Libertà non si considerano tali. « Siamo solo semplici tifosi », precisa Ulderico, uno dei fondatori dell’associazione. « Ci accusano di fare politica, ma è il contrario. La politica, non la vogliamo nel nostro stadio », insiste questo robusto sessantenne. Con lo sguardo rivolto verso la Curva Nord, segnala subito cori antisemiti provenienti dal gruppo di ultras: « In sinagoga vai a pregare, scappi sempre, romanista v****...». Dal settore sud-est dell’Olimpico, dove si trova il gruppo, è difficile distinguere queste parole, « anche perché i cori razzisti non sono ripresi da tutta la Curva Nord », precisa Alessandro.

Lontano dalla mafia

Eppure, questo coro fa parte del repertorio abituale della frangia estremista degli ultras laziali, e tutti qui giurano di averlo sentito molte volte. Anche Tommaso. Quarantaduenne, segue la partita in modo più distaccato, lontano dal cuore dei tifosi, ma quando si tratta di denunciare le derive della curva laziale, non si trattiene. La “fascistizzazione” della Curva Nord è coincisa con l’arrivo degli Irriducibili, che hanno preso il controllo della curva negli anni ‘90, spiega. « E oltre all’aspetto politico, hanno portato anche la criminalità, i bagni della curva sono quasi diventati un punto di spaccio », denuncia Tommaso, ricordando che il capo di questo gruppo ormai sciolto, Fabrizio Piscitelli – detto Diabolik –, è stato ucciso nel 2019 in un regolamento di conti legato al traffico di droga. E non è stato un caso isolato.

Nel contesto delle curve italiane, criminali e ultras spesso fanno buon gioco insieme (come dimostrano gli ultimi episodi con l'Inter). Ci sono importanti interessi economici in gioco e una logica di controllo quasi militare che si esercita negli stadi. « Soprattutto su ragazzi “reclutati” a 16 anni, che vedono i capi ultras come modelli, lamenta Tommaso. Poi, quando arrivano a 18 anni, dicono: “Dai, andiamo tutti a votare Forza Nuova (il partito neofascista) o Meloni.” » Ascoltando l'analisi di Tommaso, Riccardo annuisce. Lui è uno dei membri più attivi di Lazio e Libertà. « Le infiltrazioni sono diventate metastasi, sospira, ma attenzione, quasi tutte le curve italiane oggi hanno una componente di estrema destra », e anche l’altra squadra della capitale, spesso risparmiata dai media, non è da meno.

Una questione di filosofia

È l'intervallo allo stadio Olimpico, dove nel frattempo il Cagliari ha pareggiato. L’atmosfera si fa più tesa nel settore sud-est, ma un uomo sembra mantenere un aplomb invidiabile. Si tratta di Riccardo Cucchi, una sorta di Thierry Roland italiano, che ha commentato ben sette Coppe del Mondo per la radio pubblica italiana. Anche lui ha scelto di aderire a Lazio e Libertà. « Dopo aver terminato la mia carriera, ho scelto di tornare lì dove tutto era iniziato perché sono stato un ragazzo della curva. La filosofia di questo gruppo è anche la mia, tifare con passione, ma anche con rispetto. Se il settore sud-est è sempre più pieno, non è un caso. Qui sappiamo che possiamo stare tranquilli. Che possiamo tifare senza rischiare nulla. » Una precisazione purtroppo necessaria, visto che, dalla loro creazione, al di fuori dello stadio, alcuni membri di Lazio e Libertà hanno già subito aggressioni. Da parte di altri tifosi della stessa squadra.

Lontano da tutte queste tensioni, il settore sud-est sembra un rifugio di pace, che può però rapidamente infiammarsi per la sua squadra. Nonostante una seconda metà di partita opaca, la Lazio riesce a riprendere il vantaggio con un rigore di Mattia Zaccagni. Poi, una doppia espulsione dei sardi sembra aprire ai Laziali un sentiero tranquillo verso i tre punti. Ma non è così. L’ex Barcellonista (e romanista!) Pedro sbaglia il gol che sembrava impossibile da perdere in contropiede, e il Cagliari, ridotto in dieci ma coraggioso, assedia i Biancocelesti fino al 95° minuto. « Questo è essere della Lazio, soffrire anche con 9 contro 11 », ironizza Tommaso, finalmente sollevato dopo il triplice fischio finale. Riccardo, invece, si congeda con una citazione cinematografica colta che, secondo lui, si adatta perfettamente allo spirito dei Laziali, che da quasi 100 anni vivono all’ombra dell’ingombrante club rivale. « Credo che anche in una società migliore di questa, farei sempre parte di una minoranza. » E poco importa se l’autore di questa frase è Nanni Moretti, accanito tifoso della AS Roma

bellissimo articolo, ma nanni moretti li querela
Re:La Lazio è ANTIFASCISTA!
« Risposta #10035 il: 10 Nov 2024, 16:19 »
[...] Si tratta di Riccardo Cucchi, una sorta di Thierry Roland italiano, che ha commentato ben sette Coppe del Mondo per la radio pubblica italiana. [...]

Je piacerebbe. Thierry Roland era una merda [...] cacata a forza. Una specie di razzista di merda che non esitava a solleticare, nelle sue telecronache, gli istinti più bassi del pubblico giocando sulle più bieche e tristi banalità. Una vergogna per un paese civile.
Fortunatamente da anni è cibo per i vermi.
E sta bene li.

Offline mr_steed

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8017
Re:La Lazio è ANTIFASCISTA!
« Risposta #10036 il: 10 Nov 2024, 18:40 »
Je piacerebbe. Thierry Roland era una merda [...] cacata a forza. Una specie di razzista di merda che non esitava a solleticare, nelle sue telecronache, gli istinti più bassi del pubblico giocando sulle più bieche e tristi banalità. Una vergogna per un paese civile.
Fortunatamente da anni è cibo per i vermi.
E sta bene li.

dici che cucchi potrebbe querelare?

Offline gae12

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2210
Re:La Lazio è ANTIFASCISTA!
« Risposta #10037 il: 11 Nov 2024, 06:05 »
[...] ammericano Il calcio lo chiama soccer ma la Lazio sa che deve chiamarla Nazio.

A 7:09 Mostra il nostro stemma a tutto schermo.




Offline Precisione

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Re:La Lazio è ANTIFASCISTA!
« Risposta #10038 il: 14 Nov 2024, 09:29 »
Forza Nuova lancia l’Adunata Militante. Il Pd: “Il prefetto blocchi la marcia”

Il movimento di estrema destra vuole organizzare una manifestazione al Tuscolano il 17 novembre con Roberto Fiore e Francesco Chiavaro. L’appello dei dem: “No al raduno neofascista”

A Roma come Bologna, un altro raduno neofascista. A scendere in piazza nella capitale sono gli estremisti di Forza Nuova che per domenica 17 novembre hanno indetto l’”adunata militante”. All’appuntamento che si terrà in via Genzano è prevista la partecipazione del segretario Roberto Fiore e l’intervento di Francesco Chiavaro, uno dei leader di Lotta Studentesca, il movimento giovanile di Forza Nuova. Chiavaro, nonostante la sua giovane età è già considerato uno dei pupilli del partito. E sui suoi profili social è un trionfo di saluti romani, croci celtiche, spesso esibite nella curva nord della Lazio, la sua squadra del cuore. Per promuovere l’incontro Forza ha utilizzato il suo profilo Facebook “Effenne Roma”, la pagina utilizzata dai neofascisti per aggirare il ban del social network. L’appuntamento di Roma arriva dopo i disordini di Bologna, dove è stato concesso a CasaPound di sfilare a ridosso della stazione ferroviaria, teatro della strage di matrice neofascista del 2 agosto del 1980.Per questo, Enzo Foschi, segretario del pd di Roma, chiede ora al prefetto Lamberto Giannini di evitare l’adunata di Forza Nuova. “Questa domenica, a Roma, Forza Nuova chiama all’adunata militante - scrive Foschi in una nota stampa - Presente, ovviamente, Roberto Fiore. Chiediamo al Prefetto di intervenire per bloccare tutto. È inaccettabile che, dopo quanto è accaduto a Bologna, si consenta a forze neofasciste di sfilare in una città che è medaglia d'oro della resistenza. La sensazione che si ha, sicuramente sbagliata, è che qualche "interesse" utilizzi questi figuri per creare caos e distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica dalla grave situazione economica e sociale che sta vivendo il Paese. Cose - conclude Foschi - già abbondantemente viste”.
Re:La Lazio è ANTIFASCISTA!
« Risposta #10039 il: 14 Nov 2024, 12:37 »
Forza Nuova lancia l’Adunata Militante. Il Pd: “Il prefetto blocchi la marcia”

Il movimento di estrema destra vuole organizzare una manifestazione al Tuscolano il 17 novembre con Roberto Fiore e Francesco Chiavaro. L’appello dei dem: “No al raduno neofascista”

A Roma come Bologna, un altro raduno neofascista. A scendere in piazza nella capitale sono gli estremisti di Forza Nuova che per domenica 17 novembre hanno indetto l’”adunata militante”. All’appuntamento che si terrà in via Genzano è prevista la partecipazione del segretario Roberto Fiore e l’intervento di Francesco Chiavaro, uno dei leader di Lotta Studentesca, il movimento giovanile di Forza Nuova. Chiavaro, nonostante la sua giovane età è già considerato uno dei pupilli del partito. E sui suoi profili social è un trionfo di saluti romani, croci celtiche, spesso esibite nella curva nord della Lazio, la sua squadra del cuore. Per promuovere l’incontro Forza ha utilizzato il suo profilo Facebook “Effenne Roma”, la pagina utilizzata dai neofascisti per aggirare il ban del social network. L’appuntamento di Roma arriva dopo i disordini di Bologna, dove è stato concesso a CasaPound di sfilare a ridosso della stazione ferroviaria, teatro della strage di matrice neofascista del 2 agosto del 1980.Per questo, Enzo Foschi, segretario del pd di Roma, chiede ora al prefetto Lamberto Giannini di evitare l’adunata di Forza Nuova. “Questa domenica, a Roma, Forza Nuova chiama all’adunata militante - scrive Foschi in una nota stampa - Presente, ovviamente, Roberto Fiore. Chiediamo al Prefetto di intervenire per bloccare tutto. È inaccettabile che, dopo quanto è accaduto a Bologna, si consenta a forze neofasciste di sfilare in una città che è medaglia d'oro della resistenza. La sensazione che si ha, sicuramente sbagliata, è che qualche "interesse" utilizzi questi figuri per creare caos e distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica dalla grave situazione economica e sociale che sta vivendo il Paese. Cose - conclude Foschi - già abbondantemente viste”.

Non stonerebbe affatto un topic dedicato alla redazione di Repubblica: "Prima romanisti poi antifascisti"
 

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