Anche io lo fatto tanti anni fà,vidi un ragazzetto di manco 18 anni salire e prendere a schiaffi un'uomo anziano provai a difenderlo,meglio non dico che successe da quel giorno li ho schifati,gente senza onore
Mi sa che in tanti abbiamo visto o vissuto episodi simili. Io è così che lasciai la curva per i distinti (c'è da dire che portò bene, iniziò allora l'era Cragnotti...).
Adesso come detto da altri bisognerà stare attenti alle provocazioni allo stadio e agli eventuali tentativi dei fasci di alzare il livello dello scontro, anche con la società, eventualmente provocando squalifiche con cori o striscioni da colleoni par loro.
Perché va ricordato che per quelli conta più di tutto la loro "immagine", costi quel che costi. Nel loro mondo malato ne va della loro stessa esistenza.
Sarà fondamentale sommergerli coi fischi e coi cori a ogni cazzata che fanno. E sì, sono d'accordo sul fatto che vadano anche isolati fisicamente: dispiace ma ora bisognerebbe convincere tutti i laziali onesti, antifascisti e normodotati a lasciare la nord. Devono esserci solo loro, col vuoto intorno, pochi e molto ben visibili. E identificabili!
Poi è importante capire se e quanto la società voglia appoggiare questo movimento dal basso, che per funzionare deve essere senza etichette che non siano il rifiuto del fascismo e del razzismo. Quindi teoricamente pienamente sottoscrivibili. E se la Lazio fosse d'accordo sarebbe bello se si potesse aprire regolarmente la Maestrelli ai tifosi "normali". Portare piano piano lì una nuova generazione di tifosi.
Non vivo sulle nuvole quindi mi aspetto anche che quegli imbecilli lo siano abbastanza da muoversi per cercare lo scontro fisico contro gente che non ha altre colpe che voler tifare la Lazio senza subire le loro angherie: ovviamente anche qui il supporto della società e il coordinamento con le forze dell'ordine sarebbe determinante. Ma sarebbe anche l'inizio della fine per loro: sarebbe il punto di non ritorno e quella della Lazio sarebbe per tutti la tifoseria che ha deciso di rompere definitivamente con gli ultras fascisti.
Infine ma non per ultimo, martellare sempre di più sui social. L'immagine di una squadra e di una tifoseria passa sempre meno per i media tradizionali (quanti ahimè leggono i giornali ormai?) e sempre di più in rete. Lo sanno bene quelli che ci stanno infangando dopo la sollevazione dell'altro giorno: non sia mai per loro che improvvisamente i fatti si mettano di traverso alla loro narrazione sui "laziali fascisti".
Possiamo fare tanto e coordinati possiamo riuscire a cambiare definitivamente l'immagine del nostro tifo e della NOSTRA Lazio.