La Lazio è antifascista.
Io sono antifascista.
Vi leggo, vi seguo, sono iscritto a Lazio e Libertà e ieri mi sono creato un account Twitter per supportare qualsiasi iniziativa per combattere lo schifo che abbiamo in curva nord.
Ma è allo stadio, cioè nel loro territorio, là dove fanno proselitismo e dove sfoggiano il loro ordine, il loro rigore, la loro durezza, la loro purezza, le loro coreografie, che andrebbero 'beccati'. Ma io per primo, pingue ultracinquantenne mansueto, non ho il coraggio di abbandonare la 'comfort zone (cit., mortacci sua) della Tevere per cercare lo scontro con quei teppisti. Però ricordo con piacere un episodio di qualche anno fa. Credo fosse la Lazio di Delio Rossi che andava forte e ci faceva divertire. Però la curva, puntualmente, rovinava tutto con i cori contro Lotito che all'epoca erano particolarmente lugubri e ripetuti. Ebbene ricordo che dalla parte sud dello stadio si alzò forte il coro 'ciavete rotto er cazzo'. Fu uno squarcio di luce. In nord si agitarono come formiche calpestate. Urlarono i loro slogan istericamente e a me parve di scorgere una crepa. La cosa finì lì, ma forse si potrebbe ricominciare da lì.