Not in my name

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Online FatDanny

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Re:Not in my name
« Risposta #40 il: 02 Dic 2019, 10:24 »
A celebrare Diabolik sono state anche curve tradizionalmente di sinistra che nulla hanno a che vedere con i suoi affari malavitosi tantomeno con le sue simpatie politiche.
È evidente quindi che la connotazione del ricordo è ultras, non mettiamoci in mezzo altre cose che confondono solo le acque.

Chiarito il perché della celebrazione è ovvio che, non condividendo da nessun punto di vista quella mentalità, non la faccio mia e mi limito al rispetto della morte.
Ma il discorso critico che fa Pan non dovrebbe volgersi a Fabrizio piscitelli, meno che mai alla sua vita privata, ma al movimento ultras.
Re:Not in my name
« Risposta #41 il: 02 Dic 2019, 10:44 »
non riesco a capire perchè si è arrivati a parlare di mafia. si prende l'orrore apicale e lo si paragona a schifi minori quasi per annacquare le colpe anche dei secondi. cazzo di metodo.
primo.
poi.
Anche se accettassimo questa iperbole dialettica proviamo a rispondere comunque. il nostro problema non è stato la "mafia" ma la connotazione fascista e razzista data ad una innocente formazione sportiva che per colpa di questo sopruso si è ritrovata famosa in tutto il mondo come Nazio invece che per altro, che si trascina sto drappo nero per colpa di persone come il protagonista del topic in questione. Non perché totò riina gravitava tra le nostre fila. Siamo famosi perché fascisti non perché scioglievamo la gente nell'acido.
quindi l'omaggio alla persona in questione è quanto mai contro senso se poi ci lamentiamo di quello che è la Lazio per l'opinione pubblica, e ci incazziamo, ci sentiamo frustrati ecc. ecc.
piscitelli viene omaggiato per valori sbagliati che i mondiali antirazzisti, per esempio, combattono. non come "grande tifoso" della Lazio.
poi se pure con lui dovemo fà come con mussolini, evidenziando le bonifiche pontine o l'arte razionalista dell'EUR , invece che dittatura e leggi razziali uguale a i cori, la coreografia, l'educazione ai ragazzini in curva (sorbole... così non viene cancellato) basta saperlo. evidentemente anche i valori vanno a comando.

Con la serenità e il rispetto che meriti ti rispondo nel caso ti riferissi a me.

A me quello che rappresentava Piscitelli non piaceva, non mi piaceva quando era vivo e continua a non piacermi ora, con il rispetto che si deve a una vita troncata in quel modo ma senza l'ipocrisia di far finta che ho cambiato idea. Non solo per gli errori nella vita privata, per cui ha pagato, ma anche per il suo essere tifoso della Lazio: penso che i danni fatti alla Lazio da chi ha provato a costruire l'identità Laziale=fascista siano enormi, soprattutto perché in parte è stato "bravo" a riuscirci.

Però quella parte di curva sta ancora li, o si perseguono certi comportamenti come reati (con pene adeguate, niente gogna o pene perpetue "esemplari") o non capisco perché invece impedire di rendere omaggio a uno dei loro leader.

Quindi si, l'omaggio è al tifoso, con tutto ciò che comportano i suoi anni da tifoso. Io non mi accodo all'omaggio perché lo ritengo una figura negativa avendo egli alimentato la nostalgia per un regime sanguinario e razzista e, secondariamente, per averlo fatto provando a mettere il timbro della "S.S. LAZIO", ma non capisco perché vietare di omaggiarlo ad altri.




Spero di aver spiegato meglio quanto già detto, perché i miei valori non vanno a comando:

Fabrizio Piscitelli per la Curva Nord ha significato tanto, viene omaggiato in quanto leader di quella parte della tifoseria e non per altri aspetti della sua vita.

Non mi piacciono molte cose che rappresentano quella parte di tifoseria e non avevo certo il mito di Piscitelli, anzi. Però ora è deceduto e mi sembra normale e legittimo che una parte di tifoseria lo omaggi, ripeto in quanto tifoso e non per altro.

Vieterei più manifestazioni fasciorazziste che l'omaggio ad un uomo che non c'è più.

Rispetto però anche per chi dice "non in mio nome"

Offline RG-Lazio

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Re:Not in my name
« Risposta #42 il: 02 Dic 2019, 11:01 »
Provate a leggere i commenti sotto gli articoli sul caso in questione.

Sono quasi tutti sulla linea "eh ma per i laziali é un modello". Noi possiamo "cantercela" come vogliamo, resta il fatto che la percezione mainstream non fa alcun distinguo tra "omaggio degli irr. o degli ultras in generale" e il resto della tifoseria.

Da qui l´importanza del "not in my name". Cosa che dovrebbe anche coinvolgere la societá Lazio. Parliamo di un nome, un viso che viene esposto in ogni partita e pertanto viene associato immediatamente alla Lazio.
Tra l´altro, non so voi, io seguo la Lazio su DAZN (Germania). Non so chi sia il fornitore delle immagini , ma la curva e i tifosi non vengono piú inquadrati, se non in sporadici casi o con inquadrature ravvicinate.
Molto probabilmente si tratta di una delibera di un organo di vigilanza. Questo é un danno e la societá Lazio dovrebbe tutelarsi, ma non lo fa.

Oddio, non so immaginare un eventuale comunicato di Diaconale in merito. Sarebbe capace di partorire robe "siamo contrari, ma fuori dallo stadio ognuno puó dedicarsi liberamente ad attivitá commerciali"   
Re:Not in my name
« Risposta #43 il: 02 Dic 2019, 11:16 »
Personalmente non mi sono mai identificato neanche un po' con la mentalità ultrà. Quindi non ho nulla e nessuno da celebrare se non la mia Lazio.!!! 

Offline pan

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Re:Not in my name
« Risposta #44 il: 02 Dic 2019, 11:31 »

Ma il discorso critico che fa Pan non dovrebbe volgersi a Fabrizio piscitelli, meno che mai alla sua vita privata, ma al movimento ultras.

infatti non ho parlato in nessun post nè della sua vita privata (che me frega) nè per assurdo dei suoi crimini (non sono un'aula di tribunale) dicendo che il problema, per me, non sono stati quest'ultimi, ma il suo modo di condurre la curva e di riflesso connotare una Società di calcio.
Re:Not in my name
« Risposta #45 il: 02 Dic 2019, 11:42 »
Provate a leggere i commenti sotto gli articoli sul caso in questione.

Sono quasi tutti sulla linea "eh ma per i laziali é un modello". Noi possiamo "cantercela" come vogliamo, resta il fatto che la percezione mainstream non fa alcun distinguo tra "omaggio degli irr. o degli ultras in generale" e il resto della tifoseria.

Da qui l´importanza del "not in my name". Cosa che dovrebbe anche coinvolgere la societá Lazio. Parliamo di un nome, un viso che viene esposto in ogni partita e pertanto viene associato immediatamente alla Lazio.
Tra l´altro, non so voi, io seguo la Lazio su DAZN (Germania). Non so chi sia il fornitore delle immagini , ma la curva e i tifosi non vengono piú inquadrati, se non in sporadici casi o con inquadrature ravvicinate.
Molto probabilmente si tratta di una delibera di un organo di vigilanza. Questo é un danno e la societá Lazio dovrebbe tutelarsi, ma non lo fa.

Oddio, non so immaginare un eventuale comunicato di Diaconale in merito. Sarebbe capace di partorire robe "siamo contrari, ma fuori dallo stadio ognuno puó dedicarsi liberamente ad attivitá commerciali"

Quoto tutto, comunque ieri ho visto la partita su DAZN (In Italia) e i tifosi della Lazio sono stati inquadrati frequentemente.
Al derby, ricordo, non venne inquadrata la scenografia per Diabolik.
Però ora li inquadrano, era giusto per aggiungere un + al tuo commento

Offline pan

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Re:Not in my name
« Risposta #46 il: 02 Dic 2019, 11:44 »


ma non capisco perché vietare di omaggiarlo ad altri.


perché nel continuare a farlo omaggiare ad altri è come se attestassi che quello per cui hai combattuto e ti  sei incazzato, i valori sani dello sport, il desiderare lo stadio casa di tutti e non di un manipolo di estremisti di destra,  vale come i coriandoli.

ps scusa se ti sei offeso, ma non era una critica a te. casomai era un rimanere perplessa.

Offline pan

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Re:Not in my name
« Risposta #47 il: 02 Dic 2019, 12:02 »

Proprio no, questa è come si racconta la cosa a livello mainstream, così lo Stato si autoassolve dalle sue responsabilità.
Come dice JSV è ben più articolata e magari è una realtà che ci piace di meno.

OT
e io  ti dico proprio sì, come la racconti tu "a livello mainstream" invece autoassolve l'opinione pubblica, che quella realtà non la vive, dai suoi convincimenti radicati. le percentuali di gente che si caca sotto dalla paura sono nettamente in vantaggio rispetto a coloro che  apprezzano il mafioso per quello che rappresenta e quindi lo rispetta.
per il resto... e ci mancherebbe che la realtà di cui si parla non sia più articolata che due righe di post di una pan qualsiasi su un forum di calcio.

Offline Achab77

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Re:Not in my name
« Risposta #48 il: 02 Dic 2019, 13:16 »
Provate a leggere i commenti sotto gli articoli sul caso in questione.

Sono quasi tutti sulla linea "eh ma per i laziali é un modello". Noi possiamo "cantercela" come vogliamo, resta il fatto che la percezione mainstream non fa alcun distinguo tra "omaggio degli irr. o degli ultras in generale" e il resto della tifoseria.

Da qui l´importanza del "not in my name". Cosa che dovrebbe anche coinvolgere la societá Lazio. Parliamo di un nome, un viso che viene esposto in ogni partita e pertanto viene associato immediatamente alla Lazio.
Tra l´altro, non so voi, io seguo la Lazio su DAZN (Germania). Non so chi sia il fornitore delle immagini , ma la curva e i tifosi non vengono piú inquadrati, se non in sporadici casi o con inquadrature ravvicinate.
Molto probabilmente si tratta di una delibera di un organo di vigilanza. Questo é un danno e la societá Lazio dovrebbe tutelarsi, ma non lo fa.

Oddio, non so immaginare un eventuale comunicato di Diaconale in merito. Sarebbe capace di partorire robe "siamo contrari, ma fuori dallo stadio ognuno puó dedicarsi liberamente ad attivitá commerciali"

Sono d'accordo. Pur essendo un critico della società della prima ora, sulla questione Diabolik devo dire che la Lazio è stata irreprensibile: lasciar correre l'evento senza celebrazioni, neanche in privato, ha generato quel vergognoso comunicato prima del derby in cui si invitavano i giocatori a non esultare sotto la curva in caso di gol (oltre allo sciopero del tifo e quella scenografia, diciamo così, discutibile).

Resta il fatto che le collusioni e le solidarietà esistono e trascendono il privato, ma vista la mole di importanza criminale e di soldi che giravano in quegli ambiti, mi sembra difficile che non ci siano interessi tra tutte le componenti del mondo del calcio con queste realtà cancerogene.

P.S.: mi ha colpito un estratto di un quotidiano in cui era riportato un virgolettato di intercettazioni tra ultras in cui si diceva che Lotito aveva avvertito gli irr che erano sotto controllo telefonico, dopo vi posto lo screenshot.
Re:Not in my name
« Risposta #49 il: 02 Dic 2019, 15:00 »
Quell'articolo lo lascerei nel dimenticatoio dove è stato collocato sin da subito.
Evidentemente se non ci hanno sciacallato i tanti non merita neanche di essere amplificato qua.
Non tiriamoci la merda addosso da soli che non serve.
Re:Not in my name
« Risposta #50 il: 02 Dic 2019, 23:08 »
perché nel continuare a farlo omaggiare ad altri è come se attestassi che quello per cui hai combattuto e ti  sei incazzato, i valori sani dello sport, il desiderare lo stadio casa di tutti e non di un manipolo di estremisti di destra,  vale come i coriandoli.

ps scusa se ti sei offeso, ma non era una critica a te. casomai era un rimanere perplessa.

Io quel "come se" non lo vedo, le nostre conclusioni sono diverse per questo.
Sono fermo nell'antirazzismo, e sono forte di questa posizione. Ho la presunzione di pensare che permettere di omaggiare un deceduto in qualità di leader di una parte della tifoseria sia possibile se questo omaggio non passa per esaltazione del fascismo.


Sul ps:
no, non mi ero sentito offeso, avevi motivato la tua critica/accusa e il confronto ci sta che passi anche per toni accesi.
Re:Not in my name
« Risposta #51 il: 02 Dic 2019, 23:16 »
Personalmente non mi sono mai identificato neanche un po' con la mentalità ultrà. Quindi non ho nulla e nessuno da celebrare se non la mia Lazio.!!!
 

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