Saranno pure una grande famiglia ma in campo fanno movimenti perfetti ed ormai collaudatissimi.
Raddoppi, scalate, diagonali, recuperi, indietreggiamenti fino alla linea dell'area. Vanno in automatico.
Rispetto agli anni scorsi, Simone ed il suo staff hanno cambiato poco, aggiustando qualche particolare.
I quinti partono un pochino più bassi e si alzano più progressivamente rispetto a prima, in attesa della salita della linea dei tre difensori che impostano molto di più da dietro. Le verticalizzazioni forzate partono solo da oltre il centrocampo in su.
Quindi le linee sono più compatte, verticalizziamo meno dal basso e meno pericolosamente, cosi che abbiamo limitato di molto le infilate in mare aperto e riusciamo pressoché sempre a raddoppiare sui loro portatori di palla.
Quando prendiamo l'imbucata in velocità, i centrali non tentano più l'uscita spericolata in anticipo ma, indietreggiano ad accompagnare fino al limite dell'area cercando di mandare l'avversario sull'esterno facendogli forzare la conclusione visto che in porta c'abbiamo uno che tra i pali para tutto.
Avendo le linee centrocampo-difesa più attaccate, facciamo molta più densità rispetto allo scorso anno e chiudiamo meglio le linee di passaggio degli avversari perché riusciamo ad essere più compatti.
Sembra niente, ma se fate mente locale, vi accorgerete che tutti i gol che prendevamo d'infilata gli anni scorsi perché eravamo parecchio sbilanciati in avanti e i nostri difensori erano spesso distanti dagli altri centrocampisti, sono solo un vago ricordo.
Siamo una squadra quadratissima che suona a memoria uno spartito di grandissimo livello e va in automatico, sia in fase di possesso che in quella di non possesso.
A questo c'è solo da aggiungere che Lazzari è stato un acquisto della madonna perché è il nonplusultra del quinto moderno e che Acerbi, per capacità, esperienza e carisma ha dato quel quid in più a tutto il reparto e che, per certi versi, prima mancava. Non fa passare uno spillo e governa il reparto con una autorevolezza incredibile.