La solita storia (stampa e tifosi laziali)

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Offline radar

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La solita storia (stampa e tifosi laziali)
« il: 03 Dic 2014, 20:52 »
Dal sito de La Stampa, generalmente un buon giornale

Difficile districarsi nel labirinto. Prendete Stefano Andrini, 44 anni, ex naziskin, ultrà della Lazio. Quando venne assunto al vertice della nettezza urbana, nel 2009, ci si ricordò della volta in cui - vent’anni prima - aveva massacrato a colpi di spranga due ragazzi di sinistra.
 
«Ho pagato il mio debito, sono un altro uomo», disse Andrini. Era la dottrina del sindaco Gianni Alemanno: «Rifiuto la logica per cui chi ha precedenti politici debba avere una condanna a vita e non possa più lavorare». L’anno successivo, però, finì in galera per rapporti con la ’ndrangheta il senatore Nicola Di Girolamo, del Pdl, eletto all’estero. Saltò fuori che Di Girolamo era agli ordini di Gennaro Mokbel, l’imprenditore romano che in casa ha un busto di Benito Mussolini e un ritratto di Adolf Hitler. Ordini energici e coloriti, del resto Mokbel è uno in buoni rapporti con Antonio D’Inzillo, considerato l’assassino di Renato De Pedis, il boss della Banda della Magliana che è il Dandi nel Romanzo Criminale di Giancarlo De Cataldo. Di Girolamo patteggiò fra l’altro per scambio elettorale aggravato dal metodo mafioso, e nel frattempo era venuto fuori il ruolo di Andrini nella sua candidatura, al tempo in cui Andrini era al ministero per gli Italiani all’estero di Mirko Tremaglia. Altro scandalo, e dimissioni di Andrini dal Comune.
 
Un groviglio da emicrania. Ed è tutto così, attorno al Campidoglio di Alemanno. Un groviglio a cui le vicende di ieri aggiungono soltanto la bollinatura della procura, un esito inevitabile per chiunque legga due righe di cronaca romana. Uno degli arrestati, per esempio, è Riccardo Mancini, finanziatore di Alemanno, ex di Avanguardia nazionale. È la sigla rivoluzionaria nera fondata da Stefano Delle Chiaie, oggi settantottenne, ieri amico di Pino Rauti, defunto suocero di Alemanno (e non lo si scrive per insinuare chissà che). Delle Chiaie, lo si dice ai pochi digiuni, è stato processato anche per la strage di Bologna e di piazza Fontana, senza successo per l’accusa. Mancini cresce lì dentro e negli anni diventa amico di Massimo Carminati, altro personaggio di Romanzo Criminale, detto il Nero per i gusti politici. Carminati passa da Avanguardia nazionale ai Nar, i Nuclei armati rivoluzionari in cui militano Francesca Mambro e Giusva Fioravanti, ed è di quelli - non pochissimi - che stringono sinergie con la criminalità, in particolare con la Banda della Magliana. Ma qui siamo al si dice, perché Carminati sfugge ad ogni accusa, compresa quella di aver partecipato all’omicidio del giornalista Mino Pecorelli. Ieri è stato arrestato insieme con l’amico Mancini che - ecco il punto - sotto Alemanno regnante diventa amministratore delegato di Eur Spa. 
 
Qui siamo ai casi più clamorosi, ma non si finirebbe mai. Un giorno, di punto in bianco, a capo della segreteria del sindaco va Antonio Lucarelli, semisconosciuto al mondo; era stato portavoce di Forza Nuova, movimento di estrema destra fondato da Roberto Fiore e Massimo Morsello (ex Nar, di nuovo). Maurizio Lattarulo, altro nel giro della Magliana (dov’è chiamato Provolino), altro nel giro dei Nar, fa un passaggio in Comune come assistente alle politiche sociali. Gianluca Ponzio, compagno di galera di quel D’Inizillo amico Mokbel, in gioventù vicino a Terza Posizione, viene arruolato nel Servizio relazioni industriali. Vincenzo Piso, ex militante di Terza posizione e di Ordine nuovo, è alemanniano prima di passare nel Nuovo centrodestra.
 
Molti di questi hanno fatto carcere, molti sono stati assolti, molti non hanno commesso alcun reato, chiunque ha diritto, come dice Alemanno, di andare avanti con la vita; ma tutti assieme costituiscono un drappello da lasciar di sale persino i vecchi camerati, che oggi ricordano: «A ogni nomina ci chiedevamo: ma perché?». Non soltanto ex terroristi, sbandati di una volta ormai cresciutelli, ma persino picchiatori da stadio come Claudio Corbolotti, che entra nella segreteria nel sindaco dopo aver raggiunto qualche notorietà con l’arresto per gli scontri di un derby Roma-Lazio del 2004. Una poltrona non la si negava a nessuno, per l’affetto che non sopisce, per oscuro tornaconto, o perché non se ne può proprio fare a meno. 

Secondo voi, appurato che Andrini è della Lazio, di quale squadra sarà mai sto Corbolotti, squadra che non viene mai citata?


Online klacco

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Re:La solita storia (stampa e tifosi laziali)
« Risposta #1 il: 04 Dic 2014, 01:06 »
Derthona?
Spal?
Carrarese?
Juve Stabia?
Casale?

Offline Torakiki

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1330
Re:La solita storia (stampa e tifosi laziali)
« Risposta #2 il: 04 Dic 2014, 08:48 »
In questo topic viene purtroppo identificato da più di un netter come Laziale:
http://www.lazio.net/forum/index.php?topic=13648.0
Re:La solita storia (stampa e tifosi laziali)
« Risposta #3 il: 04 Dic 2014, 09:09 »
Dal sito de La Stampa, generalmente un buon giornale

Difficile districarsi nel labirinto. Prendete Stefano Andrini, 44 anni, ex naziskin, ultrà della Lazio. Quando venne assunto al vertice della nettezza urbana, nel 2009, ci si ricordò della volta in cui - vent’anni prima - aveva massacrato a colpi di spranga due ragazzi di sinistra.
 
«Ho pagato il mio debito, sono un altro uomo», disse Andrini. Era la dottrina del sindaco Gianni Alemanno: «Rifiuto la logica per cui chi ha precedenti politici debba avere una condanna a vita e non possa più lavorare». L’anno successivo, però, finì in galera per rapporti con la ’ndrangheta il senatore Nicola Di Girolamo, del Pdl, eletto all’estero. Saltò fuori che Di Girolamo era agli ordini di Gennaro Mokbel, l’imprenditore romano che in casa ha un busto di Benito Mussolini e un ritratto di Adolf Hitler. Ordini energici e coloriti, del resto Mokbel è uno in buoni rapporti con Antonio D’Inzillo, considerato l’assassino di Renato De Pedis, il boss della Banda della Magliana che è il Dandi nel Romanzo Criminale di Giancarlo De Cataldo. Di Girolamo patteggiò fra l’altro per scambio elettorale aggravato dal metodo mafioso, e nel frattempo era venuto fuori il ruolo di Andrini nella sua candidatura, al tempo in cui Andrini era al ministero per gli Italiani all’estero di Mirko Tremaglia. Altro scandalo, e dimissioni di Andrini dal Comune.
 
Un groviglio da emicrania. Ed è tutto così, attorno al Campidoglio di Alemanno. Un groviglio a cui le vicende di ieri aggiungono soltanto la bollinatura della procura, un esito inevitabile per chiunque legga due righe di cronaca romana. Uno degli arrestati, per esempio, è Riccardo Mancini, finanziatore di Alemanno, ex di Avanguardia nazionale. È la sigla rivoluzionaria nera fondata da Stefano Delle Chiaie, oggi settantottenne, ieri amico di Pino Rauti, defunto suocero di Alemanno (e non lo si scrive per insinuare chissà che). Delle Chiaie, lo si dice ai pochi digiuni, è stato processato anche per la strage di Bologna e di piazza Fontana, senza successo per l’accusa. Mancini cresce lì dentro e negli anni diventa amico di Massimo Carminati, altro personaggio di Romanzo Criminale, detto il Nero per i gusti politici. Carminati passa da Avanguardia nazionale ai Nar, i Nuclei armati rivoluzionari in cui militano Francesca Mambro e Giusva Fioravanti, ed è di quelli - non pochissimi - che stringono sinergie con la criminalità, in particolare con la Banda della Magliana. Ma qui siamo al si dice, perché Carminati sfugge ad ogni accusa, compresa quella di aver partecipato all’omicidio del giornalista Mino Pecorelli. Ieri è stato arrestato insieme con l’amico Mancini che - ecco il punto - sotto Alemanno regnante diventa amministratore delegato di Eur Spa. 
 
Qui siamo ai casi più clamorosi, ma non si finirebbe mai. Un giorno, di punto in bianco, a capo della segreteria del sindaco va Antonio Lucarelli, semisconosciuto al mondo; era stato portavoce di Forza Nuova, movimento di estrema destra fondato da Roberto Fiore e Massimo Morsello (ex Nar, di nuovo). Maurizio Lattarulo, altro nel giro della Magliana (dov’è chiamato Provolino), altro nel giro dei Nar, fa un passaggio in Comune come assistente alle politiche sociali. Gianluca Ponzio, compagno di galera di quel D’Inizillo amico Mokbel, in gioventù vicino a Terza Posizione, viene arruolato nel Servizio relazioni industriali. Vincenzo Piso, ex militante di Terza posizione e di Ordine nuovo, è alemanniano prima di passare nel Nuovo centrodestra.
 
Molti di questi hanno fatto carcere, molti sono stati assolti, molti non hanno commesso alcun reato, chiunque ha diritto, come dice Alemanno, di andare avanti con la vita; ma tutti assieme costituiscono un drappello da lasciar di sale persino i vecchi camerati, che oggi ricordano: «A ogni nomina ci chiedevamo: ma perché?». Non soltanto ex terroristi, sbandati di una volta ormai cresciutelli, ma persino picchiatori da stadio come Claudio Corbolotti, che entra nella segreteria nel sindaco dopo aver raggiunto qualche notorietà con l’arresto per gli scontri di un derby Roma-Lazio del 2004. Una poltrona non la si negava a nessuno, per l’affetto che non sopisce, per oscuro tornaconto, o perché non se ne può proprio fare a meno. 

Secondo voi, appurato che Andrini è della Lazio, di quale squadra sarà mai sto Corbolotti, squadra che non viene mai citata?



L'avevo visto l'articolo, leggo spesso la stampa in cerca di un giornale pulito. Qualcuno prova a fargli notare la disparità di trattamento e la latente efficacia disinformativa? Ci perdiamo tempo?
Re:La solita storia (stampa e tifosi laziali)
« Risposta #4 il: 04 Dic 2014, 09:45 »
Secondo voi, appurato che Andrini è della Lazio, di quale squadra sarà mai sto Corbolotti, squadra che non viene mai citata?

Aspe', famme penza'...
potrebbe esse...
ma mica me vorrai di,...
cioe' ma dai...
ma me voresti fa crede che...
eddai, nun fa er cecio...
ma che davero davero???!!!!
ma proprio quaaasquadra aaapiu'fforte der monno ???!!!
NAAAAAAAAAAAAA...

Offline Tarallo

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111509
Re:La solita storia (stampa e tifosi laziali)
« Risposta #5 il: 04 Dic 2014, 09:48 »
Ci perdiamo tempo?

Assolutamente.
Datemi un indirizzo e gli scrivo io.

Offline carib

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30356
Re:La solita storia (stampa e tifosi laziali)
« Risposta #6 il: 04 Dic 2014, 09:54 »
Assolutamente.
Datemi un indirizzo e gli scrivo io.

mattia.feltri@lastampa.it
tel. 06-47661 (centralino della redazione romana)

Offline Tarallo

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111509
Re:La solita storia (stampa e tifosi laziali)
« Risposta #7 il: 04 Dic 2014, 10:07 »
mattia.feltri@lastampa.it
tel. 06-47661 (centralino della redazione romana)

Carissimo Feltri

Ho letto con grande interesse, da romano, il suo articolo sulle vicende capitoline.
Una storia che sorprenderà pochi ma che, se terminerà con le giuste condanne ai colpevoli, farà felici molti, io sicuramente fra questi.
Gli aspetti importanti sono moltissimi e saranno sicuramente dibattuti sulle vostre pagine, che seguo da anni. La mia domanda invece si concentra su un aspetto che può sembrare marginale ma che mi ha incuriosito. La fede calcistica di Andrini è stata immediatamente identificata, sia nella foto che nel corpo dell'articolo. Se un lettore invece si interrogasse sulla fede calcistica di Claudio Corbolotti, citato alla fine dell'articolo stesso come picchiatore da stadio e con precedenti problemi con la giustiza derivanti da scontri durante un derby romano, rimarrebbe senza risposta. Mi chiedo, se è  importante in un caso dovrà esserlo pure nell'altro, oppure ci sono aspetti di questa storia che fanno sí che nel caso di Corbolotti la fede calcistica si fa meglio ad ometterla?

Un appassionato lettore


segue nome e cognome

Offline Tarallo

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111509
Re:La solita storia (stampa e tifosi laziali)
« Risposta #8 il: 04 Dic 2014, 10:10 »
Carissimo Feltri

Ho letto con grande interesse, da romano, il suo articolo sulle vicende capitoline.
Una storia che sorprenderà pochi ma che, se terminerà con le giuste condanne ai colpevoli, farà felici molti, io sicuramente fra questi.
Gli aspetti importanti sono moltissimi e saranno sicuramente dibattuti sulle vostre pagine, che seguo da anni. La mia domanda invece si concentra su un aspetto che può sembrare marginale ma che mi ha incuriosito. La fede calcistica di Andrini è stata immediatamente identificata, sia nella foto che nel corpo dell'articolo. Se un lettore invece si interrogasse sulla fede calcistica di Claudio Corbolotti, citato alla fine dell'articolo stesso come picchiatore da stadio e con precedenti problemi con la giustiza derivanti da scontri durante un derby romano, rimarrebbe senza risposta. Mi chiedo, se è  importante in un caso dovrà esserlo pure nell'altro, oppure ci sono aspetti di questa storia che fanno sí che nel caso di Corbolotti la fede calcistica si fa meglio ad ometterla?

Un appassionato lettore


segue nome e cognome

:wall:  :wall:  :wall:

Ricordate la prima regola dei processi, se siete avvocati: MAI MAI MAI MAI fare una domanda della quale non conoscietete mai la risposta.

Porca zoccola me so' fidato de voi

https://www.facebook.com/claudio.corbolotti.5

Offline Torakiki

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1330
Re:La solita storia (stampa e tifosi laziali)
« Risposta #9 il: 04 Dic 2014, 10:14 »
Porca zoccola me so' fidato de voi

Di me non ti sei fidato:

In questo topic viene purtroppo identificato da più di un netter come Laziale:
http://www.lazio.net/forum/index.php?topic=13648.0

 :prr:

Offline Tarallo

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111509
Re:La solita storia (stampa e tifosi laziali)
« Risposta #10 il: 04 Dic 2014, 10:25 »
Di me non ti sei fidato:

 :prr:

Non avevo seguito  :( :( :( :(  (altra lezione: fai attenzione invece di distrati col compagno di banco!!)

porgascogne

porgascogne

Re:La solita storia (stampa e tifosi laziali)
« Risposta #11 il: 04 Dic 2014, 10:30 »
ora, a parte la topica di tarallo, sulla quale credo mattia feltri imbastirà una risposta da gustarsi e leccarsi le dita  :=)) , mi e vi chiedo una cosa

stante per appurato che l'idea che circola in tutta la stampa italiana (questo articolo era de la stampa, eh, non è er corriere do' sporte, e feltri non è un coione qualsiasi e non è romanista) è che il sillogismo tifoso Lazio= omo de destra abbia non solo una sua logica ma un fondamento, de chi è la colpa?

voglio dire, è evidente come in altri casi (non questo) si sia taciuto sul fatto che un pincopallo qualsiasi coinvolto in un qualsiasi fatto di cronaca fosse un tifoso daa' maggica (e, in molti casi, manco era utile saperlo), mentre nel ns caso, che si tratti da uno che investe due pischelli in motorino, che si tratti di uno che frodava con assegni falsi, che si tratti di un ex terrorista nero bustarellaro, se si può scrivere che è della lazio, lo si fa senza colpo ferire

però, e chiudo, è confutabile tutto ciò?
cioè, se abbiamo una tifoseria che si è appiattita da anni su posizioni espresse e manifestate di destra estrema, lo possiamo negare? possiamo dire, rendendoci credibili, no noi non siamo tutti così?
ovvio che lo possiamo dire, ma è altrettanto ovvio che ci sono anni ed anni di conferme sonore, visive, fattive che raccontano di come non sia così
di come la parte più rappresentativa del ns tifo, quella alla quale si sono consegnate (a dire il vero se le sono prese con la forza) le chiavi della curva, sia marcatamente di destra

possiamo opporre che quasi tutte le tifoserie lo siano, certo
possiamo strepitare che se compaiono svastiche a lazio-livorno ed a roma-livorno le prime le ritrovi everywhere, le seconde sono nei ns racconti incazzati

ma sarebbe come dire che se tu evadi un euro poi sei meno colpevole perché ci sono imprenditori che ne evadono 100mila

ci porteranno alla rovina
loro ed una società che ci ha trescato quando le serviva

Offline Tarallo

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111509
Re:La solita storia (stampa e tifosi laziali)
« Risposta #12 il: 04 Dic 2014, 10:42 »
To: xxxxxxxxxxxxxx
Date: Thu, 4 Dec 2014 10:11:41 +0100
Subject: R: Le vicende romane

Carissimo xxxxxxxxx,
intanto grazie dell’attenzione, e soprattuto di definirsi “appassionato lettore”, una rarità.
Quanto a Corbolotti è colpa mia, ma nessun intento omertoso, diciamo così. Ho semplicemente dato per scontata – sbagliando – la sua lazialità. Poi il punto è che tendenzialmente l’estrema destra è laziale (e sottolineo tendenzialmente), ma non credo che la cosa abbia moltissima importanza.
Grazie ancora.
mf

Grazie mille.
Breve spiegazione, lei deve essere molto impegnato.
Leggo La Stampa per mille motivi, davvero, ma alcuni, essendo io di fede laziale, sono legati alla mancanza di imparzialità nel trattamento che la mia squadra riceve da altre testate importanti, in particolare quando ci si caratterizza come fascisti.
Con questo vizio di fondo mi era rimasta in testa la domanda che le ho fatto. Nel frattempo ho fatto una facile ricerca su Facebook e ho trovato la triste realtà, e cioè che il Corbolotti non solo è un delinquente patentato e picchiatore fascista, ma (come ti sbagli?) è anche dei "nostri" (noi di questa feccia non ne possiamo più ma tant'è.).

La mia speranza quindi di scoprire un'altra testata imparziale si è sciolta nel nulla, e stavolta devo ingoiare il boccone amaro.
Le assicuro che la destra estrema si è impossessata di entrambe le curve, ma nel contesto di questa storia di cronaca (davvero devastante, non so se la mia città si solleverà mai da questo declino terribile) assolutamente, come fa notare lei, irrilevante.
Me ne ritorno a leccarmi le mie ferite di laziale antifascista e nonviolento.

La ringrazio ancora e continuerò a seguirla con passione.

I miei migliori auguri.



From: Mattia.FELTRI@lastampa.it


:wall:  figurademmerda.

(EDIT Che leggo La Stampa e' vero. Sul mio cell e' lúnico link bookmarcato di un quotidiano. Come sapete sonno in sciopero da anni contro repubblica e ora anche contro il corriere)
Re:La solita storia (stampa e tifosi laziali)
« Risposta #13 il: 04 Dic 2014, 10:46 »
ora, a parte la topica di tarallo, sulla quale credo mattia feltri imbastirà una risposta da gustarsi e leccarsi le dita  :=)) , mi e vi chiedo una cosa

stante per appurato che l'idea che circola in tutta la stampa italiana (questo articolo era de la stampa, eh, non è er corriere do' sporte, e feltri non è un coione qualsiasi e non è romanista) è che il sillogismo tifoso Lazio= omo de destra abbia non solo una sua logica ma un fondamento, de chi è la colpa?

voglio dire, è evidente come in altri casi (non questo) si sia taciuto sul fatto che un pincopallo qualsiasi coinvolto in un qualsiasi fatto di cronaca fosse un tifoso daa' maggica (e, in molti casi, manco era utile saperlo), mentre nel ns caso, che si tratti da uno che investe due pischelli in motorino, che si tratti di uno che frodava con assegni falsi, che si tratti di un ex terrorista nero bustarellaro, se si può scrivere che è della lazio, lo si fa senza colpo ferire

però, e chiudo, è confutabile tutto ciò?
cioè, se abbiamo una tifoseria che si è appiattita da anni su posizioni espresse e manifestate di destra estrema, lo possiamo negare? possiamo dire, rendendoci credibili, no noi non siamo tutti così?
ovvio che lo possiamo dire, ma è altrettanto ovvio che ci sono anni ed anni di conferme sonore, visive, fattive che raccontano di come non sia così
di come la parte più rappresentativa del ns tifo, quella alla quale si sono consegnate (a dire il vero se le sono prese con la forza) le chiavi della curva, sia marcatamente di destra

possiamo opporre che quasi tutte le tifoserie lo siano, certo
possiamo strepitare che se compaiono svastiche a lazio-livorno ed a roma-livorno le prime le ritrovi everywhere, le seconde sono nei ns racconti incazzati

ma sarebbe come dire che se tu evadi un euro poi sei meno colpevole perché ci sono imprenditori che ne evadono 100mila

ci porteranno alla rovina
loro ed una società che ci ha trescato quando le serviva

Hai ragione Porga, la tua analisi è corretta.

La cosa che personalmente mi dà fastidio, però, è che per gli organi di stampa il diabolik coinvolto in storie di malavita che non c'entrano nulla col calcio è " un capo-tifoso della Lazio" mentre Gastone che spara ed uccide un tifoso napoletano è o " un estremista di destra" o grasso che cola " un ex-ultrà della curva Sud".

E' questa disparità di trattamento atta come al solito a minimizzare, coprire, occultare le malefatte de quelli dellà che non si può sopportare!

Offline fish_mark

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15968
Re:La solita storia (stampa e tifosi laziali)
« Risposta #14 il: 04 Dic 2014, 10:52 »
ci porteranno alla rovina
loro ed una società che ci ha trescato quando le serviva

Metzeca. Questa è fortina.
Ma è una responsabilità generalizzata delle società di mezza Italia.
La risposta è il decreto Pisanu, seguito dal decreto Amato a sua volta tallonato dal decreto Alfano al quadrato etc etc etc e la gente comune ai tornelli con il certificato di "buona condotta" per entrare, allegato al biglietto.

Offline Tarallo

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111509
Re:La solita storia (stampa e tifosi laziali)
« Risposta #15 il: 04 Dic 2014, 10:54 »
Metzeca. Questa è fortina.
Ma è una responsabilità generalizzata delle società di mezza Italia.
La risposta è il decreto Pisanu, seguito dal decreto Amato a sua volta tallonato dal decreto Alfano al quadrato etc etc etc e la gente comune ai tornelli con il certificato di "buona condotta" per entrare, allegato al biglietto.

Vero. Quando si elencano i problemi del calcio (su altro topic bretoniano dice che gli ultras sono IL problema del calcio) il podio mi sa che e' gia' preso da altri. Gli ultras - che, se KG non legge e' meglio se no me mena, io abolirei per decreto - non se beccano manco sta medaglia.

Online vaz

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54608
Re:La solita storia (stampa e tifosi laziali)
« Risposta #16 il: 04 Dic 2014, 10:56 »
però la figura demmerda m'ha fatto sganascià

Offline fish_mark

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15968
Re:La solita storia (stampa e tifosi laziali)
« Risposta #17 il: 04 Dic 2014, 11:03 »
Vero. Quando si elencano i problemi del calcio (su altro topic bretoniano dice che gli ultras sono IL problema del calcio) il podio mi sa che e' gia' preso da altri. Gli ultras - che, se KG non legge e' meglio se no me mena, io abolirei per decreto - non se beccano manco sta medaglia.

Gli ultras sono le vittime di questo calcio. E io non sono mai stato un ultras.
Ma andremmo OT.

Offline Alexia68

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7195
Re:La solita storia (stampa e tifosi laziali)
« Risposta #18 il: 04 Dic 2014, 11:08 »

:wall:  figurademmerda.


ma no, ne sei uscito bene, da persona corretta.
Re:La solita storia (stampa e tifosi laziali)
« Risposta #19 il: 04 Dic 2014, 11:09 »
In questo ci vedo anche delle colpe della Societá, non perché all'inizio ci fece comunella, ma perché in queste situazioni se ne sta sempre zitta.
Io penso pure che non sia per incapacità,  ma che non gliene freghi proprio nulla.
prendiamo l'ultimo episodio su paparelli.
mi domando:
ma quanto gli costa portare quei filmati alla digos e richiedere il daspo?
Ma quanto gli costa pretendere che ski e mediaset, trasmettano quel video infamante?
ma quanto gli costa pure andare dalla as roma e chiedergli di non fargli più entrare allo stadio?
oppure, se proprio non se li incula nessuno, perchè non mettere il settore ospite l derby a 1000 euro ?

 

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