no no, non hai forzato nulla (evviva, allora forse non era austro ungarico, l'idioma con cui ho scritto).
però il concetto che stai esponendo è il classico serpente che si morde la coda.
perché concludere con: "bisognerebbe far capire a lotito" è utopia forse peggio di quella da me faticosamente espressa.
Dunque l'autorganizzazione del tifoso laziale, la mobilitazione per rielaborare e riaffermare il proprio orgoglio per farci accettare meglio la nostra subalternità? Quindi, una specie di St.Pauli, Athletic Bilbao. Ghettizzati, sì, ma con due palle così perché orgogliosi di un passato glorioso (fatto di cosa in particolare? soltanto di spareggi o anche di qualche vittoria?)
In amicizia, pluridecennale, ma proprio no.
Io non sono subalterno e vado in giro fiero della mia lazialità.
La conosco bene la storia della Lazio, piena di difficoltà, sempre a un passo dal baratro ma prima o poi siamo risorti più forti che pria.
Stavo sul 121 con le bandiere biancocelesti spiegate al vento, mentre incrociavamo sul Muro Torto il 495 pieno de bandieroni giallorossi a festeggiare la caduta del secondo meteorite. Poi a piazza dei Cinquecento siamo scappati non soltanto simbolicamente: dovevamo nasconderci, dovevamo sparire. Roba di 30 anni fa. E siamo ancora qui.
Proprio no caro Gesu(lio), sempre in amicizia pluridecennale, per l'amor del Cielo, permettimi 'sta tirata polemica.
Voglio rivincere lo scudetto, voglio giocare contro il Barcellona, col Mancester, fai tu, voglio vivere grande calcio anche con la mia Lazio, ne ho diritto, ne ho speranza, ne ho certezza perché prima o poi accade di nuovo, anche con Lotito perché devo mettere limiti alla provvidenza?
Si, chiamali slogan, ma sono quelli che smuovono le acque, anzi le rompono, quelli che tirano giù la gente dalle scale per andarsi a vedere una Lazio, perché c'è Klose o Gascoigne, non l'h capito bene, ma c'è una squadra che finalmente torna a vincere e torna a infiammare. Cose che sono accadute nel passato, ma anche in quello prossimo, soltanto a ieri e che oggi soltanto temporanemante non stanno accadendo.
Voglio tornare a vedere la gente sul lungotevere suonare il clacson come ne Il sorpasso guardandosi con il ghigno sorridente l'uno con l'altro.
La massa si nutre di cose concrete, di giocatori, di sfide, di vittorie come anche di sconfitte, non di orgoglio e di identità,c he si costruiscono proprio con le cose concrete di cui sopra.
Guarda qui sotto. Roba di soltanto pochi mesi fa. Marzo 2015. C'era Lotito in tribuna, c'era tanta gente festante sugli spalti.
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