Ricordo una intervista di Inzaghi a cui chiesero circa la possibilità di un cambio modulo a seguito di un periodo scarno di risultati.
Rispose: "non cambio, questa squadra ha bisogno di certezze".
Le "certezze", una parola chiave.
Le "certezze" costituiscono un rifugio quando un gruppo ha un coefficiente di personalità tendente al basso.
La Lazio ha nel principio scelto la tecnica a discapito della personalità, non potendo comprare tutte e due contemporaneamente.
Come conseguenza questa squadra non sarà esente da down, è scritto nel suo statuto.
Dunque questa "supponenza", di cui ho ascoltato e letto, ha radici molto più profonde, tanto da chiedersi se essa sia davvero tale o più una scusa per il corpo squadra.
Come limare questo difetto cronico?
Con un solido sistema di gioco, che dia "certezze".
Oltre il sistema di gioco un profilo professionale che cerchi di mantenere le motivazioni sempre alte.
Ciò non rende questo progetto non appetibile o meno intrigante, la mia non vuole essere una critica ma una analisi circa la fattualità.
In che posizione dovremmo porci, noi?
Evitando il più possibile questo pensiero dicotomico che ci porta, in tempesta, a scambiare l'ombra di un progetto con quella di un fumo.
Lascerei, come tifoso, questo progetto a respirare, e dunque la Lazio.
Usando la penna, invece della matita, poiché non è necessario ottenere il meglio da tutto.
Ma trarre il meglio da tutto.
P.s.
Non vi preoccupate.
Presto torneranno i gatti.