La fortuna di avere DeVrij sta solo nella bravura di Tare che, oltretutto l'ha preso a quattro soldi. Ma qui c'è un consistente movimento di netters che vorrebbe cacciare pure lui. Poi vorrebbe caccia' il presidente, poi vorrebbe caccia' l'allenatore e poi vorrebbe caccia' tre quarti dei giocatori.
Niente, dovemo caccia' tutti, che nella Lazio non capisce un cazzo nessuno e so' tutti peggio delle altre squadre dove invece so' tutti fenomeni.
Fortuna che ieri abbiamo vinto ma ormai, nella Lazio, la sconfitta ha il sapore della sconfitta, il pareggio ha il sapore della sconfitta, e pure la vittoria ha il sapore della sconfitta.
È diventata tutta una tristezza, come lo stadio ieri o come il catetere.
Continuiamo così che siamo sulla buona strada per sparire completamente da questa città.
Scrivi delle cose ragionevoli.
A proposito di tristezza, c'è che anche la Lazio gioca in maniera triste, e questo almeno per me conta. E' triste perché, come ha scritto Gesulio in un'altra discussione, anch'io penso che questa squadra possa dare molto di più.
Intendiamoci: abbiamo visto partite molto più brutte di quella di ieri, ce le siamo dimenticate.
Sono tra quelli che si stanno allontanando dalla Lazio. In questo periodo faccio fatica ad appassionarmi, ma non voglio incolpare nessuno, dipende da me. E' già successo.
Abbiamo una buona classifica, vinciamo e sembra che abbiamo perso: è vero.
Boh, c'è la posizione del tifoso-soldato, che si occupa solo di essere presente e sostenere la squadra. Sarebbe la più utile, certamente, ma a me non è mai piaciuto questo ruolo, non l'ho mai sentito mio, non m'è mai venuto naturale (sono nato cacacazzi).
Non sono nemmeno un tifoso cliente, che è contento quando la squadra è forte o va bene.
Per me quello con la Lazio è un rapporto sentimentale. E a oggi c'è qualcosa che non funziona. La Lazio deve essere un piacere, non un obbligo.
Azzardo: forse lo stadio è triste perché vedere la Lazio non è più un piacere?