Tevere ingr38 scala ad fila 56 posto 100 e rotti
passare un periodo di repulsione vera e totale per come è portata avanti la società, non significa abbandonare la Lazio.
Oh madonna l'hai presa sul personale, come se non sapessi quante partite hai visto allo stadio o il tuo attaccamento alla Lazio, come se non sapessi che domani ci sarai come praticamente sempre.
Nun ce va più come comunità, come tifoseria, come ambiente, come società, come squadra.
Al di là della strettissima cerchia (e pure là), ma a chi je va de parlà di Lazio con altri? Ogni cosa è una polemica, persino lo scorso anno siamo riusciti a disunirci dopo tutte le porcate che abbiamo visto.
Ma c'è stata una reazione qualunque da parte della tifoseria, e non ti dico quella organizzata che pensa prima a se stessa poi al resto. Ma gli altri Laziali, come hanno reagito?
Hanno messo pressione agli arbitri che venivano a farci le porcate sotto gli occhi?
Hanno provato a portare uno striscione, a fare un'iniziativa, a creare caciara allo stadio?
Macchè, tutti amorfi, TUTTI.
Io non mi ci metto perchè come sai non ci sono, ma probabilmente farei lo stesso.
E sai perchè? Perchè abbiamo rinunciato alla nostra identità, nella nostra diversità di tifosi diversi l'uno dall'altro.
Perchè, appunto, non siamo più comunità.
Hai voglia a parlare di grandi acquisti e sogni di gloria: sarebbero solo lustrini temporanei (bellissimi, da sturbo) per nascondere la polvere, perchè il Laziale sta sparendo.
E non è solo responsabilità della società o di chi vuoi tu: è una NOSTRA responsabilità, intesa come tutte le componenti.
Un po' come la sinistra italiana: e infatti, quella è già in decomposizione avanzata.