Hanno ridato l'altra sera in tv l'intera partita, Lazio-Sampdoria finale di Coppa Italia 2009.
Non la ricordavo, o meglio ricordavo solo l'ultimo rigore di Dabo...
La Lazio all'ultima uscita di Delio Rossi da allenatore, si schiera abbastanza spregiudicata, con un 4-4-2 in cui l'esterno sinistro dei quattro di centrocampo è Pasquale Foggia, al posto di Mauri.
Una squadra di "piccoletti" veloci e cazzutissimi:
Muslera
Liecht Siviglia Rozenhal Kolarov
Brocchi Ledesma Dabo Foggia
Pandev Zarate
Zarate assolutamente devastante. Sui cinque metri bruciava regolarmente qualsiasi difensore avversario, davvero un'iradiddio. Simile, in qualche movenza e nello scatto devastante al Felipe Anderson di oggi. Però Felipe mi sembra in possesso del cambio di passo: se tutti e due sono in grado di saltare il primo uomo (e spesso anche il secondo), Zarate continua col suo passo, anzi addirittura certe volte sembra rallentare per poterlo ri-smarcare, Anderson invece, una volta saltato il primo... sta già tre metri avanti e va via a una velocità doppia, senza fermarsi.
Zarate fa un gol memorabile al 5. minuto: ruba palla, se ne smarca tre o quattro, tiro angolatissimo, Castellazzi non ci arriva, gol.
Poi la Lazio sembra vivere di rendita, controlla, ha qualche altra buona occasione. Ma la Samp (di Mazzarri) è buona squadra, Campagnaro, Palombo, Franceschini e Stankevicius
, davanti ha Cassano-Pazzini che difatti confezionano il gol del pareggio (il Pazzo, di testa, un gol dei suoi, brucia Rozenhal che pure è qualche centimetro più alto).
Il secondo tempo e i supplementari molto più tirati, equilibrati, tremendi.
E poi i rigori: Cassano apre ma Muslera glielo para. Segna Ledesma poi Rocchi (entrato per Pandev) la manda sul palo e dopo Rozenhal, Kolarov e Zarate segnano. 4 a 4. Si va a oltranza. Il primo dei nostri è Lichsteiner che arriva da centrocampo, piazza la palla e tira senza fermarsi e senza paura, gol. Poi sbaglia per loro Campagnaro (altra gran parata di Fernando Muslera!) e tocca a Dabo.
E il resto è Storia.
Ah, sul palco per le premiazioni ci sono il Presidente Napolitano, Abete, il Sindaco Alemanno e diversi altri papaveroni in grisaglia. Nessuno di loro se la squaglia, come hanno fatto altri indecenti Presidenti del CONI, quattro anni dopo.