Proseguo qui dal topic di Lazio-Empoli.
Azzardo pure io: forse perché ormai un certo modo di rapportarsi al calcio ed allo sport non esiste più?
Si partecipa se si vince, tanto se vuoi il bel gioco o i campioni basta guardarti in tv la Champions.
Quindi siccome te i campioni non ce li hai (o ce ne hai pochi) francamente fai un po' schifo al cazzo anche ai tuoi stessi tifosi.
Che vogliono solo vincere e vedere i campioni che c'hanno gli altri.
E se non c'hai una lira sticazzi, te devi copri' di debiti.
Nel caso del Laziale poi, c'è l'aggravante che ormai Lotito sta sempre sopra alla Lazio.
Basta leggere tutta la pappardelle di volerevolare sull'altro topic. Gira, rivolta, rigira e rivolta ma alla fine il punto è quello.
Ormai il 90% dei Laziali prima di tifare Lazio pensa a come dimostrare che è tutto sbagliato nella gestione attuale e questo durerà finché Lotito siederà alla presidenza.
Tutto un corollario di negatività e di frustrazioni che alla fine ti fanno proprio passare la voglia.
Io da un po' di tempo evito di parlare di Lazio coi Laziali. Una tiritera monocorde sempre sulle stesse cazzate. Le senti per radio, le leggi qui dentro e le senti da loro. Gli argomenti nella tempistisca coincidono sempre con singolare uniformità.
Se poco poco dici che ancora fai l'abbonamento, vai allo stadio, vai ad Auronzo a vedere il ritiro e sei contento dopo una vittoria, ti prendono per il culo come se quello strano sei te. Come se sei fuori dal mondo.
Le foto del ritiro le ho fatte vedere solo a pochi Laziali fidati, quelli collaudati. Proprio per evitare di essere preso per il culo. Tipo: "ancora che ce perdi tempo co' sta manica de pippe?"
Manco i romanisti me le dicono ste cose, loro più che altro ce pijano per il culo perché sempre rimasti quattro gatti.
Tutto molto bello.
Sono d'accordo, non esiste quasi più.
Ma non mi sembra tanto che i tifosi vogliano solo vincere, non è lì la questione.
Sono passati anni, ma mi pare che pure la Lazio di Cragnotti fosse parecchio criticata. Certo da allora il fenomeno si è aggravato.
In alcuni di noi è cambiata proprio l'impostazione mentale. Sono convinto che certi tifosi, in perfetta buona fede, non rendendosene conto, si augurano il male della propria squadra. Intendo proprio il piacere che possa andare male. E non ne farei nemmeno una questione di Lazio e Lotito, succede anche da altre parti.
Mi viene da pensare ai media: oggi tutti o quasi tendono a raccontarci la nostra squadra puntando l'attenzione sugli aspetti negativi. E questo, siccome credo poco ai filantropi o alla ripicca per questioni personali o al ricatto, me lo spiego con la logica commerciale, del dare al pubblico ciò che il pubblico vuole.
E poi boh, siamo stati contaminati anche dalla cultura americana, quella più becera intendo. C'è un piacere enorme a fare di ogni cosa o persona un oggetto di scherno, e per dirla con una parola che detesto ma che rende l'idea, se perdi sei uno sfigato.
Il tifoso si è evoluto. Per fortuna anche in positivo. Per esempio oggi c'è maggiore competenza, che in alcuni casi porta alla presunzione di saperne di più rispetto a chi nel calcio ci lavora.
Abbiamo accesso a tante partite, possiamo conoscere i giocatori prima che il DS li acquisti, abbiamo a disposizione dati, statistiche, storie degli infortuni eccetera.
C'è molta più attenzione alla tattica, nel senso che una volta avevamo la formazione dall'1 all'11 e c'era un unico modo di giocare.
Oggi parlare di pallone non è più parlare di gioco e gesti tecnici, non solo, si discute di preparazioni, di infortuni, di economia, giustizia sportiva, urbanistica, ci scanniamo per decidere se un giocatore è stato pagato troppo oppure ci auguriamo di vendere il migliore che abbiamo per avere in cambio dei soldi.
A me è sempre piaciuto il calcio di strada, anarchico; oggi pochi bambini giocano a pallone in cortile, forse è proprio il gioco in sé, quello fatto con la palla, che ha perso interesse, è passato di moda e (secondo forse) ha trovato il modo migliore per sopravvivere allargando i propri confini, facendosi contaminare.
E poi una volta era centrale il risultato sportivo. Contava la partita. L'obiettivo di una squadra era vincere le partite, o almeno avevamo l'illusione che lo fosse.
Qui però il cambiamento non nasce dai tifosi, ma da chi mette i soldi nel calcio.
Su Lotito sfondi una porca aperta, come diceva una mia ex delicatissima. Mi dispiace molto che tanti si siano fatti condizionare da lui. Non ho seguito con attenzione il topic di volerevolare. Un po' perché non mi piace la parola mediocrità, la associo istintivamente a una critica poco approfondita e originale. Comunque, qualche pagina l'ho letta.
E' vero, è triste.
Però, sai che c'è: la cosa più triste è che io, nonostante non condivida quasi niente di quello che ha scritto volerevolare, in un certo senso mi sento vicino a lui. Francamente non ho capito che cosa sta cercando, però percepisco una sofferenza, un disagio sincero. In quella che a me da esterno appare come confusione ci leggo una richiesta d'aiuto, di comprensione (o forse me la immagino, non so). Mi sento vicino a lui perché anche io sono in crisi con la Lazio.
Lotito è una persona particolare, penso che tra un po' di anni andrebbe studiato. Dico sul serio. Ha avuto un'influenza enorme su tantissime persone.
Riguardo alle prese per il culo...
Ecco, questo mi sembra ingiusto. E' molto triste, ma non mi stupisce. Nel senso che oggi è veramente difficile riconoscersi in gruppo o anche farne parte fisicamente. Condividere poi è una parola molto di moda, ma noi effettivamente non condividiamo un cazzo, se non oggetti virtuali. Ritrovarsi assieme in uno stesso luogo non è cosa di questi tempi. Certe volte mi dico che i tifosi andrebbero pagati per andare allo stadio.
L'ingiustizia a cui accennavo è che tu in un qualche modo ti lasci condizionare da chi ti dice certe cose. Cioè, io sono d'accordo con te nel trovarle sgradevoli, tristi o "innaturali", però dipende da te dare importanza alle parole degli altri. Sei tu che ti limiti, per evitare una loro reazione.
Devo fare un parallelismo. Ti chiedo di accettarlo sulla fiducia, o almeno di credere che mi interessa confrontarmi su questo argomento.
Riassumo banalizzando: siccome ci sono laziali cretini (e ci sono, sfatiamo un mito), tu permetti loro di privarti di un piacere (piccolo, grande, non importa). A me ricorda molto il meccanismo di chi dà la responsabilità a Lotito per il fatto che non riesce più ad appassionarsi alla Lazio.
In conclusione penso che l'unica maniera di "sopravvivere" è cercare di accettare le cose che non ci piacciono, il calcio è cambiato e i tifosi pure.
Lo dico perché il calcio in cui sono cresciuto è molto distante da quello di oggi, ma ho sempre il terrore di scoprirmi a pensare di essere diventato vecchio e trombone e allora preferisco affidarmi alla speranza che i giovani (demmerda), pur coi loro modi da barbari, abbiano qualcosa di buono da dare a questo mondo.
P.S. Scusa per la lunghezza.