scusate la bruschezza, ma come vi va di immaginare una maglia rossa per la Lazio, così, di vostra spontanea iniziativa, non riesco a capirlo... è proprio un colore che non c'entra una fava con i nostri. Poi, oh, se ci viene imposto per logiche lontane dalla mia comprensione (come quella merda della maglia evidenziatore di quest'anno), vabbè, uno la tollera, ma andare proprio a cercarsela, no eh... sarei curioso di conoscere le statistiche di acquisto delle maglie della scorsa stagione (bellissime, con il plus della coccarda della coppa Italia), in confronto con quelle di quest'anno (con la prima maglia con quegli insertini senza senso, come i pallini con i colori sfumati di qualche stagione fa, e con quella evidenziatore di cui ho già espresso la mia opinione).
Ecco poi magari con una scritta tipo questa:
ne comprerei cento
La maglia rossa l’abbiamo usata con relativa frequenza tra la fine degli anni Settanta e la fine degli anni Ottanta: non è certamente la più “storica” ma nemmeno è inedita.
Il rosso intenso, diciamo cremisi per amore dell’esattezza, a me piace molto. Il celeste, per carità, mi piace ancor di più ma mi piacerebbe proprio il cremisi per spezzare: due colori quasi complementari e colore caldo vs. colore freddo.
Farei insomma un po’ come le squadre inglesi, che magari raggiungono però l’eccesso opposto con seconde e terze divise spesso troppo stravaganti. Ripeto: il mio schema sarebbe composto da una prima e seconda maglia coi colori “tradizionali” (con le variazioni che si vuole, ma con quei colori lì) e da una terza completamente dirompente.
Quanto alla maglia che hai postato, è minimal e quindi molto bella per me. Io però eviterei per principio slogan politici, anche con buoni fini, perché penso che l’unico modo di fare uscire la politica dagli stadi sia non darle visibilità, nemmeno negativa. In questo, chissà, ho imparato dagli spagnoli (anche in ambito extra-politico).
Quanto alla maglia celeste con bordi blu: non ho mai amato particolarmente l’abbinamento delle due sfumature e sono sempre stato un purista della maglia celeste con bordi, nomi e numeri bianchi, mai neri o blu. Tuttavia, la Umbro, brand di artisti, riuscì a far apprezzare anche a me quella soluzione: dato che anche la Macron i dettagli li cura bene, magari per un anno i bordi e i numeri blu li riproverei. Ma ancor di più mi piacerebbe un modello “spezzato”: maglia celeste, calzoncini blu, calzettoni bianchi (tipo nazionale cilena ma col celeste al posto del rosso). Lo abbiamo visto in un derby vinto in casa della Roma l’ultimo anno della Puma.
Capitolo blu navy e nero: non li sopporto nelle maglie da calcio (e in genere nemmeno nelle camicie). Semplicemente perché mi ricordano le divise rispettivamente degli scolaretti e quelle arbitrali. Io faccio sempre la stessa battuta: le uniche due squadre a cui il navy sta bene sono la nazionale scozzese di rugby e i New York Yankees (seconda/terza divisa), in tutte le altre stonano; nel caso del nero, salvo solo gli All Blacks.