quello che peró non capisco, eh, é perché si esce con sollievo dalle coppe per puntare solo al campionato e centrare la qualificazione alle coppe?
Beh, io non dico sollievo, però...
Alla luce delle squadre "retrocesse" dalla Champion's League...
Alla luce dello stillicidio di infortuni che ci ha colpito quest'anno (fosse capitato a qualsiasi altra squadra tra le prime sette del campionato, a parità di classifica e risultati, ne avrebbero fatto modello di bravura e determinazione)...
Alla luce di un Atletico Madrid che (anche alla luce degli infortuni di cui prima) si è dimostrato oggettivamente superiore...
Ecco alla luce di tutto questo, meglio uscire ora che in campionato hai ancora tutto da difendere e cercare di centrare una nuova qualificazione in Europa che, ricordo, porta qualche milioncino, specie se è l'Europa che conta.
Certo rammarico c'è perchè non è mai bello vedere la Lazio perdere, ma insomma è un rammarico più contenuto del solito.
Tornando al titolo del topic devo dire che io ho sempre difeso Reja, allenatore che ci ha salvato dalla B e ci ha portato dove siamo ora. Ma questa volta credo che il suo comportamento lo metta dalla parte del torto. Voglio dire, va bene che ti lamenti che sono mancati gli acquisti che chiedevi, va bene che hai pochi ricambi. Però in un momento come questo a che serve sbattere la porta e dire "me ne vado". Fai il tuo lavoro. Arriva a fine stagione e poi magari lasci, senza tutta questa caciara, il tutto poi in un ambiente che di caciara ne ha già vista abbastanza e lui ne sa qualcosa. Se poi non vengono i risultati hai tutte le attenuanti del caso. Di cosa si preoccupa Reja, che a fine anno nessuno se lo prende?
Piuttosto, invece di presentare difese inguardabili, perchè non provi a lanciare qualche ragazzino?
Stasera Zampa e Rozzi hanno fatto in quindici minuti molto più di Kozak e Candreva in una partita intera.
Nella primavera non si trova un ragazzino che giochi, non dico meglio, ma almeno alla pari di Zauri? Almeno lui ci metterebbe quel pizzico di determinazione in più, che non guasterebbe.