Ho un ricordo mi pare di un Lazio Anderlecht di Champions' League; mendieta, dopo un inizio imbarazzante e partite giocate come un fantasma, aveva cominciato a ingranare lentamente (un ottimo secondo tempo da subentrante con l'Inter, e via così).
A un certo punto si inventa un tiro al volo da fuori area che sembrava preso direttamente dai tempi di Valencia, la palla sbatte sull'incrocio dei pali, poi sul portiere, poi torna in campo.
Ecco, non so perché ma quella partita l'ho sempre associata al suo momento sliding Doors: se fosse entrato quel tiro, forse avrebbe ritrovato fiducia e chissà.
Comunque fu un'annata storta per tutti, difficile analizzarla oggi: all'epoca eravamo abituati ad avere la squadra più forte d'Europa con giocatori che arrivavano senza bisogno di ambientamento e spaccavano tutto.
Il Valencia probabilmente era una squadra di dopati a causa della differente modalità dei controlli antidoping che si facevano all'epoca nella Liga, però era anche un meccanismo perfetto che permetteva a tanti giocatori di medio livello di sembrare fenomeni. Valeva anche da noi, per dire, che avevamo Pancaro, Castroman, Giovanni Lopez, lo stesso Paolo Negro che al di là del loro valore individuale non eccelso, con quei campioni accanto sembravano fenomeni.
Il Piojo, ad esempio, era un'ira diddio a Valencia ma anche da noi fece bene, Gerard si è perso ma fece un'ottima annata al Barca, poi mi sembra che anche angulo, angloma e marchena fecero bene altrove. Non come in quel Valencia, ovviamente, ma era il classico giocattolo perfetto che si reggeva su automatismi precisi. Tolti gli ingranaggi tornò normale, forse pure troppo fino al periodo Mendes con Neville allenatore dove credo che abbiano anche rischiato di retrocedere.
L'acquisto fu forse troppo istintivo perché bisognava reagire allo scudetto delle m.erde e Cragnotti diede forse il colpo di grazia ai già precari equilibri economici della Lazio di allora.
Però fu un colpo fantastico che fece rimanere a bocca aperta tutto il mondo, e questo rimane il testamento della incredibile forza di immagine e di rilevanza sportiva che avevamo in quel periodo storico.