Beh, oggi è stato tristemente evidente.
Sui primi due goal della Lazio non c'è stato manco troppo scoramento perché, tutto sommato, avendo contro due risultati su tre, che potesse andare male era prevedibile.
Sull'1-2 si è sentito, chiaro, inequivocabile, il desiderio di mettere in onda il Reality Show. Un'escalation continua, incessante, orgasmica e trionfale, in cui sono volate frasi che in un mondo normale farebbero strabuzzare gli occhi e che invece, ormai, passano indifferenti tanto siamo assuefatti. Ho sentito distintamente il Piccinini e il suo sodale parlare solo ed esclusivamente in chiave pro-Napoli, come se di fronte avesse una squadra straniera. Un continuo di calcoli, "mancano due goal in tot minuti", "ora il Napoli per vincere deve...", eccetera eccetera.
E poi il coito interrotto, su quella traiettoria del Pippita. E il senso di scoramento per la sensazione, dall'altra parte, di avere sfiorato l'impresa ma di essere vicini a pijasselanderculo.
L'imbarazzante sforzo di simulare un commento di esultanza al goal di Onazi e la delusione nemmeno celata sul 2-4.
Poi, sul fischio finale minuti interi di pubblicità, un rapido collegamento con i saluti finali "purtroppo dobbiamo staccare". Il tutto con la rapidità di uno che deve chiudere una telefonata intercontinentale a carico proprio.
La maschera era stata gettata dalle dichiarazioni del Ricci, per cui non mi stupisco nemmeno al 100%.
Ci hanno dichiarato guerra e lo hanno fatto nell'indifferenza generale.