OT (Ma neanche tanto)
Mio figlio, 20 anni compiuti da poco, ha avuto anche lui il suo periodo di "ribellione politica", verso i 15 anni.
Con suoi amici più cari cominciò ad avvicinarsi a Casa Pound pensando che quella fosse politica.
Io e mia moglie lo abbiamo monitorato, senza frenarlo ma bilanciando costantemente gli input distorti che riceveva da quella parte con gli input della realtà da parte nostra.
Costantemente, ogni giorno.
Come fanno spesso lo hanno prima accolto come fosse una comitiva di amici, senza impegno, per poi cominciare a mettere paletti.
Indossa questo, fai questo se non non sei dei nostri, parla di questo e non parlare di quest'altro.
Un giorno ci chiede di accompagnarlo ad una sorta "aperitivo" che doveva essere come un battesimo, una iniziazione.
E lì la mia dose di democrazia si è esaurita...
Mia moglie non è mai stata molto addentro a certe dinamiche politiche in ambito giovanile.
L'aver frequentato in un certo modo la curva ai miei tempi, anche se era tutto molto meno politicizzato, mi ha fatto una certa scorza in questo senso.
Gli ho detto chiaramente che il gioco era finito lì, che poteva essere amico con chiunque ma che di famiglia ne aveva una e una sola, quella che non gli diceva cosa dire, cosa fare, come vestirsi e, soprattutto, cosa pensare.
Gli ho detto di dire ai suoi amichetti che dovevi scegliere tra loro e tuo padre e, per fortuna, non c'era partita.
Gli ho anche detto di riferirgli che ai tempi miei i loro fratelloni più grandi di chiamava in altro modo (Fronte della Gioventù, ecc.) ma erano sempre loro e che cambiano continuamente nome perchè la nostra Costituzione non gli permette di chiamarsi con il loro nome.
Purtroppo questa scelta lo ha estromesso da un certo numero di amicizie, ma anche quello è un filtro, e ancora oggi evita di passare nella zona di quella che doveva essere la sua nuova casa.
Ad Aprile siamo andati tutti insieme a Cracovia ed Auschwitz e all'esame di maturità non si è rifugiato nel tema scappatoia sulla musica ma ha parlato di Liliana Segre e delle leggi razziali perchè conosce l'argomento anche se a scuola hanno finito appena la Prima Guerra Mondiale... e poi ci sorprendiamo che i ragazzi diventano fascistelli.
Questo per dire che se testa e pisello crescono di pari passo da certe devianze si "guarisce", basta curarle quotidianamente con la verità.
EOT
Tornando in tema, il saluto di Casale alla sua città e alla suo nido da dove ha spiccato il volo mi fa ben sperare per il suo processo di crescita.
Benvenuto regazzì