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Lazio e basta / Only Lazio => Lazio Talk => Topic aperto da: aquilaspezzina - 01 Dic 2019, 10:36

Titolo: Not in my name
Inserito da: aquilaspezzina - 01 Dic 2019, 10:36
Ho la consapevolezza che questo topic sarà chiuso ancor prima di partire ma non posso non esprimere il mio imbarazzo per quello che continua a perpetrarsi all’Olimpico.
Ci lamentiamo tanto quando nei paesini della Calabria o della Sicilia durante le processioni viene fatto l’inchino sotto le finestre dei capi mafia; noi invece beatamente continuiamo a permettere l’idolatria di un ex capo curva, assassinato in modo purtroppo violento, ma che le indagini in corso (e le relative intercettazioni) stanno acclarando essere stato un vero e proprio narcos.
Chi permette tutto ciò è complice. Adieu
Titolo: Re:Not in my name
Inserito da: FedericoPrati - 01 Dic 2019, 10:41
Secondo me bisogna discernere ciò che è stato Piscitelli per la Lazio e ciò che è stato fuori nella sua vita privata.
Poi qui si apre un discorso enorme su cui non voglio mettere bocca perché troppo giovane e perché bisogna sempre avere rispetto per i morti.
Ma da questa base si potrebbe iniziare a discutere, senza insultare o sparlare di una persona che non c'è più e di cui sappiamo molte cose perché raccontate da giornalisti più o meno bravi.
Io ho una visione molto cinica di questa vicenda e del mondo ultras
Titolo: Re:Not in my name
Inserito da: UnDodicesimo - 01 Dic 2019, 10:48
Il paragone con la mafia mi pare esagerato.

Rimane però che farebbe piacere che i capi tifosi fossero di ben altro tipo, ma questa è la curva che abbiamo, e non mi pare che gli altri stiano meglio. Quindi il problema è più ampio.

In ogni caso, finché la legge permettere l'idolatria di un ex capo curva, nessuno si può permettere di vietarlo.
Titolo: Re:Not in my name
Inserito da: aquilaspezzina - 01 Dic 2019, 10:52
Saranno i giudici a stabilire ovviamente che tipo di reato associativo sarà. A me comunque mi imbarazza
Titolo: Re:Not in my name
Inserito da: ronefor - 01 Dic 2019, 11:26
Quindi il buon Cragnotti , incarcerato a Regina Coeli e condannato a 9 anni di reclusione( e non mi rispondete che poi la giustizia lo assolverà come Andreotti e compagnia) perché riceve gli applausi di tutto lo stadio ogni qual volta viene a vedere la Lazio ?
Io direi di fare i tifosi e non giudicare chi e cosa fa al di fuori dello stadio
Titolo: Re:Not in my name
Inserito da: branco_azul - 01 Dic 2019, 11:27
Saranno i giudici a stabilire ovviamente che tipo di reato associativo sarà. A me comunque mi imbarazza
Quoto e straquoto
Titolo: Re:Not in my name
Inserito da: MisterFaro - 01 Dic 2019, 11:31
Fabrizio Piscitelli per la Curva Nord ha significato tanto, viene omaggiato in quanto leader di quella parte della tifoseria e non per altri aspetti della sua vita.

Non mi piacciono molte cose che rappresentano quella parte di tifoseria e non avevo certo il mito di Poscitelli, anzi. Però ora è deceduto e mi sembra normale e legittimo che una parte di tifoseria lo omaggi, ripeto in quanto tifoso e non per altro.

Vieterei più manifestazioni fasciorazziste che l'omaggio ad un uomo che non c'è più.

Rispetto però anche per chi dice "non in mio nome"
Titolo: Re:Not in my name
Inserito da: Tarallo - 01 Dic 2019, 11:34
Fabrizio Piscitelli per la Curva Nord ha significato tanto, viene omaggiato in quanto leader di quella parte della tifoseria e non per altri aspetti della sua vita.

Esercizio dialettico lodevole, ma di difficilissima applicazione.
Titolo: Re:Not in my name
Inserito da: pan - 01 Dic 2019, 11:38
secondo me invece non bisogna discernere proprio per niente quando si raggiungono certi livelli.
Titolo: Re:Not in my name
Inserito da: paolo71 - 01 Dic 2019, 11:40
secondo me invece non bisogna discernere proprio per niente quando si raggiungono certi livelli.

ma pure senza raggiungerli, se sei un criminale non mi interessa che squadra tifi.
Non mi interessa se è quella del mio cuore.
Condivido aquilaspezzina.
Titolo: Re:Not in my name
Inserito da: Il nostro Giorgione - 01 Dic 2019, 11:52
Non dimenticherei lo specifico tipo di reati che si contesta: associazione criminale finalizzata allo spaccio di droga è una roba orrenda.
Anche io provo imbarazzo e devo dire che non avevo capito né mi era stato detto cosa fosse diventato Piscitelli fuori dallo stadio.
Titolo: Re:Not in my name
Inserito da: RG-Lazio - 01 Dic 2019, 12:02
Secondo me bisogna discernere ciò che è stato Piscitelli per la Lazio e ciò che è stato fuori nella sua vita privata.
Poi qui si apre un discorso enorme su cui non voglio mettere bocca perché troppo giovane e perché bisogna sempre avere rispetto per i morti.
Ma da questa base si potrebbe iniziare a discutere, senza insultare o sparlare di una persona che non c'è più e di cui sappiamo molte cose perché raccontate da giornalisti più o meno bravi.
Io ho una visione molto cinica di questa vicenda e del mondo ultras

queste affermazioni sono al limite dell´omertá.

Cosa sarebbe stato per la Lazio??? E´abbastanza oggettivo che quelli come lui hanno danneggiato la Lazio sia come societá sportiva sia come impresa economica (il danno al brand é notevole). Per non parlare del danno morale ai tifosi Laziali che in tutto il mondo devono difendersi dal pregiudizio che aleggia...forse non ti sei mai trovato difronte alle reazioni anche fisiche di interlocutori quando dici "sono tifoso della Lazio"...io per per prevenire inizio giá a raccontare come e perché...e tutto questo lo dobbiamo a gente come questo signore.

Punto secondo, sarebbe diventato un narcos/mafioso senza essere stato uno dei capi della nord??? Mi dispiace ma storicamente le cose non si possono separare...e lo capirebbe anche un bambino il perché.

Questa storia del rispetto per i morti é stucchevole...considerando le idee e le azioni di determinati soggetti nei confronti dei vivi.
Titolo: Re:Not in my name
Inserito da: FatDanny - 01 Dic 2019, 12:04
A me invece quello che stabiliscono i giudici rispetto al reato associativo interessa poco anche perché è spesso molto discutibile (vedi mafia capitale).

Ritengo però sbagliato il paragone con le celebrazioni dei mafiosi/camorristi/ndranghetisti perché li avvengono esattamente sulla base del ruolo criminale avuto in vita.
E anche in questi casi lo Stato invece di alimentare indignazione spiccia dovrebbe chiedersi perché in certe zone avvengono manifestazioni di questo tipo. Semplice paura o effettiva manifestazione di affetto per chi ha rappresentato un para-welfare dove il welfare di stato è totalmente assente?
Magari agire su questo aspetto aiuterebbe non solo a limitare queste manifestazioni ma proprio il fenomeno generale, mentre così , ridotto a inaccettabile folklore, ne scarica ogni responsabilità in una condanna sociale che evita di darsi spiegazioni.

Tornando a noi, non si può dire che Diabolik viene celebrato per questo motivo, ma per il suo ruolo ultras.
Non credo, come dice tarallo, che il principio sia di difficile applicazione. Diabolik ha rappresentato un modo di organizzare la curva che riguarda un modo di stare allo stadio, di andare in trasferta, di vivere la propria squadra.
Discutibile? Ma certamente, io molto non lo condivido (espressioni fascio-razziste, violenza, machismo), qualcos'altro lo apprezzo (visto con i miei occhi i capi curva riprendere ragazzetti in trasferta che apostrofavano con insulti sessisti tifose avversarie, l'idea che in trasferta i laziali sono una cosa sola e non devono sentirsi in pericolo, a prescindere da qualsiasi altra categoria, anche politica).
Ma resta il fatto che l'omaggio è su questo, non sulla sua attività criminale.
Scusatemi, ma in una città in cui si vendono gadget e magliette sui protagonisti di romanzo criminale mi sembra più preoccupante questo che l'omaggio ad un capo ultras che era anche criminale nella vita.

Ancor più in generale, scusate la lunghezza, io non condivido questo atteggiamento giustizialista di "fine pena mai". In cui anche persone che hanno scontato la totalità della pena, vedi combattenti anni '70, non devono più parlare in pubblico, anzi non possono più avere una vita pubblica per via dei crimini commessi. In cui parlare con loro, magari di temi che nulla hanno a che vedere con quella storia, diventa automaticamente apologia della lotta armata.

Distinguere le cose invece mi sembra non solo utile, ma necessario.
Titolo: Re:Not in my name
Inserito da: Tarallo - 01 Dic 2019, 12:10
Fat, è di difficile applicazione perché è difficile dimostrare una competa separazione dei due ruoli, come spiegava qualcun altro. Se uno fa l'attore e è bravo, poi lo arrestano per un reato qualunque, a me rimane più facile continuare a celebrarne le qualità artistiche. Ma credo e temo che la posizione di Diabolik in curva abbia favorito alcune delle sue attività illecite, e credo che sia difficile immaginare che non ci sia stato un flusso anche in direzione opposta.
Faccio fatica a biasimare chi prova del risentimento per tutto questo è vorrebbe vedere questa figura separata dalla Lazio. Sulle trasferte, io ne ho fatte poche, ma ho sempre avuto più paura dei laziali che dei tifosi avversari.
Titolo: Re:Not in my name
Inserito da: FedericoPrati - 01 Dic 2019, 12:18
queste affermazioni sono al limite dell´omertá.

Cosa sarebbe stato per la Lazio??? E´abbastanza oggettivo che quelli come lui hanno danneggiato la Lazio sia come societá sportiva sia come impresa economica (il danno al brand é notevole). Per non parlare del danno morale ai tifosi Laziali che in tutto il mondo devono difendersi dal pregiudizio che aleggia...forse non ti sei mai trovato difronte alle reazioni anche fisiche di interlocutori quando dici "sono tifoso della Lazio"...io per per prevenire inizio giá a raccontare come e perché...e tutto questo lo dobbiamo a gente come questo signore.

Punto secondo, sarebbe diventato un narcos/mafioso senza essere stato uno dei capi della nord??? Mi dispiace ma storicamente le cose non si possono separare...e lo capirebbe anche un bambino il perché.

Questa storia del rispetto per i morti é stucchevole...considerando le idee e le azioni di determinati soggetti nei confronti dei vivi.

Forse hai ragione, ma io non vedo mai tutto bianco o tutto nero.
Il commento sotto al tuo spiega esattamente il mio pensiero senza che sto a sbrodolare frasi su frasi.
Titolo: Re:Not in my name
Inserito da: FatDanny - 01 Dic 2019, 12:28
Tarallo, io l'ordinanza per sommi capi l'ho letta (sono 400 pag, per una lettura accurata ci vuole tempo).
Francamente fatico a vedere la coincidenza tra i due ruoli di cui parli tu. Qualcuno del gruppo ha fatto manovalanza per l'attività criminale di Diabolik? Si.
Questo può portare a dire che le due cose si sovrappongano? No. A leggere le carte assolutamente no.

Per altro occhio a metterla su questo piano, che al momento è ancora uscita poco (fatto e espresso) perché mancano elementi, ma da questa inchiesta potrebbe arrivare su di noi un'altra bella cartata di merda.
Titolo: Re:Not in my name
Inserito da: Tarallo - 01 Dic 2019, 12:52
Se fosse merda reale e non mediatica supporterebbe quello che dicevo e quelli che non riescono a separare completamente le due cose, preferendo l'oblio, almeno in their name, che poi è quello che dice il topic.
Titolo: Re:Not in my name
Inserito da: Il nostro Giorgione - 01 Dic 2019, 13:05
A me invece quello che stabiliscono i giudici rispetto al reato associativo interessa poco anche perché è spesso molto discutibile (vedi mafia capitale).

Ritengo però sbagliato il paragone con le celebrazioni dei mafiosi/camorristi/ndranghetisti perché li avvengono esattamente sulla base del ruolo criminale avuto in vita.
E anche in questi casi lo Stato invece di alimentare indignazione spiccia dovrebbe chiedersi perché in certe zone avvengono manifestazioni di questo tipo. Semplice paura o effettiva manifestazione di affetto per chi ha rappresentato un para-welfare dove il welfare di stato è totalmente assente?
Magari agire su questo aspetto aiuterebbe non solo a limitare queste manifestazioni ma proprio il fenomeno generale, mentre così , ridotto a inaccettabile folklore, ne scarica ogni responsabilità in una condanna sociale che evita di darsi spiegazioni.

Tornando a noi, non si può dire che Diabolik viene celebrato per questo motivo, ma per il suo ruolo ultras.
Non credo, come dice tarallo, che il principio sia di difficile applicazione. Diabolik ha rappresentato un modo di organizzare la curva che riguarda un modo di stare allo stadio, di andare in trasferta, di vivere la propria squadra.
Discutibile? Ma certamente, io molto non lo condivido (espressioni fascio-razziste, violenza, machismo), qualcos'altro lo apprezzo (visto con i miei occhi i capi curva riprendere ragazzetti in trasferta che apostrofavano con insulti sessisti tifose avversarie, l'idea che in trasferta i laziali sono una cosa sola e non devono sentirsi in pericolo, a prescindere da qualsiasi altra categoria, anche politica).
Ma resta il fatto che l'omaggio è su questo, non sulla sua attività criminale.
Scusatemi, ma in una città in cui si vendono gadget e magliette sui protagonisti di romanzo criminale mi sembra più preoccupante questo che l'omaggio ad un capo ultras che era anche criminale nella vita.

Ancor più in generale, scusate la lunghezza, io non condivido questo atteggiamento giustizialista di "fine pena mai". In cui anche persone che hanno scontato la totalità della pena, vedi combattenti anni '70, non devono più parlare in pubblico, anzi non possono più avere una vita pubblica per via dei crimini commessi. In cui parlare con loro, magari di temi che nulla hanno a che vedere con quella storia, diventa automaticamente apologia della lotta armata.

Distinguere le cose invece mi sembra non solo utile, ma necessario.

Mah, mi pare che andiamo molto fuori strada.
Limitandosi al sud, che credo di conoscere approfonditamente, posso garantirti che il culto della personalità dei boss nasce solo dal sangue e dal terrore. Poi, che quel terrore abbia come causa anche una presenza insufficiente dello Stato, questa è un’altra storia.
Poi non credo si possa paragonare la passione per un film e per personaggi inventati all’emulazione di un delinquere vero.
Sul tema della damnatio memoriae dei combattenti anni ‘70  magari ne parliamo a parte.
Su Fabrizio, che sapeva essere simpatico e brillante a volte, ma era quasi sempre dispotico e arrogante, non voglio trinciare un giudizio morale, tanto meno dopo che è morto per omicidio.
A me interessa la questione dei giovani tifosi della Lazio, che ne coltivano l’immagine e ne celebrano pubblicamente il ricordo ogni domenica.
E, come altri, resto a disagio perché Piscitelli è stato davvero un cattivo esempio per i giovani.
Dico una cosa brutta: la sua tragica morte per certi versi lo riscatta, come un monito a chi pensa che la vita del Diablo fosse un modello. 
Titolo: Re:Not in my name
Inserito da: FatDanny - 01 Dic 2019, 14:04
Mah, la mia famiglia è originaria della periferia nord di napoli e ho tutt'altra percezione.
Non è solo terrore e sangue quando in una dimensione socialmente abbandonata a se stessa c'è chi ti garantisce un reddito sopra i 100 euro al giorno se ci limitamo alle semplici vedette. È un sistema di para-welfare complesso che non va banalizzato. E che ha interessanti termini di paragone nelle organizzazioni fondamentaliste in medioriente.
Terrore e sangue magari funzionano rispetto a chi non dico sia benestante ma quantomeno ha un reddito dignitoso, per gli altri (la maggioranza in certi quartieri) non è solo questo.
Sì vedano torbella, quarticciolo, San Basilio a Roma, per non allontanarci troppo.

Se fosse merda reale e non mediatica supporterebbe quello che dicevo e quelli che non riescono a separare completamente le due cose, preferendo l'oblio, almeno in their name, che poi è quello che dice il topic.

Non ci sono elementi altrimenti ne sarebbero conseguiti capi di imputazione.
Ma dove non ci sono elementi giuridici restano, come spesso detto in altri casi, elementi di giudizio "politici" ed etici (su questo concordiamo), così come, sul fronte opposto, l'ipotesi di una calunnia.
Titolo: Re:Not in my name
Inserito da: pan - 01 Dic 2019, 14:52
non riesco a capire perchè si è arrivati a parlare di mafia. si prende l'orrore apicale e lo si paragona a schifi minori quasi per annacquare le colpe anche dei secondi. cazzo di metodo.
primo.
poi.
Anche se accettassimo questa iperbole dialettica proviamo a rispondere comunque. il nostro problema non è stato la "mafia" ma la connotazione fascista e razzista data ad una innocente formazione sportiva che per colpa di questo sopruso si è ritrovata famosa in tutto il mondo come Nazio invece che per altro, che si trascina sto drappo nero per colpa di persone come il protagonista del topic in questione. Non perché totò riina gravitava tra le nostre fila. Siamo famosi perché fascisti non perché scioglievamo la gente nell'acido.
quindi l'omaggio alla persona in questione è quanto mai contro senso se poi ci lamentiamo di quello che è la Lazio per l'opinione pubblica, e ci incazziamo, ci sentiamo frustrati ecc. ecc.
 piscitelli viene omaggiato per valori sbagliati che i mondiali antirazzisti, per esempio, combattono. non come "grande tifoso" della Lazio.
poi se pure con lui dovemo fà come con mussolini, evidenziando le bonifiche pontine o l'arte razionalista dell'EUR , invece che dittatura e leggi razziali uguale a i cori, la coreografia, l'educazione ai ragazzini in curva (sorbole... così non viene cancellato) basta saperlo. evidentemente anche i valori vanno a comando.
Titolo: Re:Not in my name
Inserito da: Paris jr. - 01 Dic 2019, 14:54
Fat, è di difficile applicazione perché è difficile dimostrare una competa separazione dei due ruoli, come spiegava qualcun altro. Se uno fa l'attore e è bravo, poi lo arrestano per un reato qualunque, a me rimane più facile continuare a celebrarne le qualità artistiche. Ma credo e temo che la posizione di Diabolik in curva abbia favorito alcune delle sue attività illecite, e credo che sia difficile immaginare che non ci sia stato un flusso anche in direzione opposta.
Faccio fatica a biasimare chi prova del risentimento per tutto questo è vorrebbe vedere questa figura separata dalla Lazio. Sulle trasferte, io ne ho fatte poche, ma ho sempre avuto più paura dei laziali che dei tifosi avversari.
Titolo: Re:Not in my name
Inserito da: FatDanny - 01 Dic 2019, 17:12
non riesco a capire perchè si è arrivati a parlare di mafia. si prende l'orrore apicale e lo si paragona a schifi minori quasi per annacquare le colpe anche dei secondi. cazzo di metodo.
primo.
poi.
Anche se accettassimo questa iperbole dialettica proviamo a rispondere comunque. il nostro problema non è stato la "mafia" ma la connotazione fascista e razzista data ad una innocente formazione sportiva che per colpa di questo sopruso si è ritrovata famosa in tutto il mondo come Nazio invece che per altro, che si trascina sto drappo nero per colpa di persone come il protagonista del topic in questione. Non perché totò riina gravitava tra le nostre fila. Siamo famosi perché fascisti non perché scioglievamo la gente nell'acido.
quindi l'omaggio alla persona in questione è quanto mai contro senso se poi ci lamentiamo di quello che è la Lazio per l'opinione pubblica, e ci incazziamo, ci sentiamo frustrati ecc. ecc.
 piscitelli viene omaggiato per valori sbagliati che i mondiali antirazzisti, per esempio, combattono. non come "grande tifoso" della Lazio.
poi se pure con lui dovemo fà come con mussolini, evidenziando le bonifiche pontine o l'arte razionalista dell'EUR , invece che dittatura e leggi razziali uguale a i cori, la coreografia, l'educazione ai ragazzini in curva (sorbole... così non viene cancellato) basta saperlo. evidentemente anche i valori vanno a comando.

Sì è arrivati a parlare di mafia perché è il paragone che si propone in apertura del topic, più in topic di così...

Rispetto al resto del discorso io non celebro Diabolik perché non celebro proprio la mentalità ultras, pur non criminalizzandola di per sé. Sono valori in cui non mi ritrovo, anche al di là del nazismo e non credo che senza i quali non si potrebbe organizzare il tifo o una coreografia.
L'identificazione tifo organizzato/ultras per me è stato un danno nell'evoluzione del tifo, soprattutto del tifo più caldo e fidelizzato, figuriamoci se posso mitizzarlo.

Quindi certo che su questo piano non mi accodo alla celebrazione, ma non c'è alcuna relazione con l'attività criminale di Diabolik che, a mio avviso, con questa cosa non ha nulla a che vedere.
Titolo: Re:Not in my name
Inserito da: Nesta idolo - 01 Dic 2019, 17:34
Il problema è aver permesso quasi una coesistenza della criminalità in molte curve italiane, ciò che vediamo è solamente la punta dell'iceberg. La "celebrazione" (relativa al ruolo di primaria importanza all'interno della curva) di una persona morta per quanto fosse un delinquente è relativamente pericolosa secondo me, mi piacerebbe si fosse fatto qualcosa di più significativo prima. Ancora oggi non vedo azioni di particolare rilievo.
Gli organi preposti in primis, non hanno dato il giusto peso a quello che avveniva o hanno chiuso gli occhi e ora ci si trova con tantissimi ultras in giro per l'Italia protagonisti di traffici illeciti.
Titolo: Re:Not in my name
Inserito da: pan - 01 Dic 2019, 17:41
sì il paragone iniziale, l'ho capito, con l'idolatria ci sta.
ma dopo no. quello intendevo. la gente fa l'inchino al mafioso per: primo per paura, secondo per paura, terzo per paura, quarto per paura... pooooi al penultimo posto ANCHE perché abituata al mafioso che potrebbe risolvere i problemi.
ma sinceramente co piscitelli e i fasci in curva che dettano stili, politica, modi da trent'anni non ci vedo niente. non è che piscitelli viene omaggiato dalla gente perché quest'ultima ha paura che, se non lo facesse, potrebbe essere uccisa. loro ci credono fermamente nel valore del loro amico e omaggiano per questo.
Titolo: Re:Not in my name
Inserito da: TomYorke - 01 Dic 2019, 18:05
Per molti tifosi della Lazio Diabolik ha rappresentato qualcosa.
Per me ha rappresentato tutt'altro.
Quello che decideranno i tribunali non sposterà di un millimetro né quello che ha rappresentato per me, né quello che ha rappresentato per altri tifosi della Lazio.
Come è giusto che sia.
Titolo: Re:Not in my name
Inserito da: RG-Lazio - 01 Dic 2019, 18:11
sì il paragone iniziale, l'ho capito, con l'idolatria ci sta.
ma dopo no. quello intendevo. la gente fa l'inchino al mafioso per: primo per paura, secondo per paura, terzo per paura, quarto per paura... pooooi al penultimo posto ANCHE perché abituata al mafioso che potrebbe risolvere i problemi.
ma sinceramente co piscitelli e i fasci in curva che dettano stili, politica, modi da trent'anni non ci vedo niente. non è che piscitelli viene omaggiato dalla gente perché quest'ultima ha paura che, se non lo facesse, potrebbe essere uccisa. loro ci credono fermamente nel valore del loro amico e omaggiano per questo.

fatemi capire. Secondo voi uno che vende la droga (in Italia) non ha contatti con le mafie??? Uno che svolgerebbe un ruolo di primo piano in una piazza come quella di Roma non avrebbe contatti con le Mafie???
Da dove gli arriverebbe la roba? dal contadino colombiano? dal suo giardino?
Ma stiamo scherzando???
Chiaramente non parliamo di un affiliato nel senso classico, ma insomma se si utilizzano gli stessi metodi, e si stabiliscono relazioni economiche (e forse non solo quelle) con le mafie...Come volete che si venga definiti? Manager? Commercianti?

Tra l´altro questa cosa che in curva "non avrebbero paura" di contrastare la linea ma "ne sarebbero convinti" vale fino ad un certo punto. Anche qua dentro, quando si parla di formare gruppi alternativi di tifosi con striscioni e altro, alcuni consigliano di andarci con i piedi di piombo (e fanno bene a dare questo consiglio) visto che dall´altra parte non hai a che fare semplicemente con tifosi violenti ma con ben altro.   
Titolo: Re:Not in my name
Inserito da: pan - 01 Dic 2019, 18:34
Sì RG Lazio,  visti gli ultimi sviluppi di indagine certo che quello che tu dici sia altamente probabile.
ma il mio era un discorso più terra terra. anche se l'idolatrato in questione paradossalmente fosse innocente a livello legale, a me non cambierebbe di una virgola il mio giudizio su ciò che lui e i suoi amici hanno fatto alla Lazio. loro hanno propagandato la loro idea politica appiccicandola alla Lazio, arrecandoci danno, e a me questo basta avanza.
Titolo: Re:Not in my name
Inserito da: pan - 01 Dic 2019, 18:37
appunto, abbiamo paura noi che abbiamo idee diverse. ma quelli che stanno nei famosi gruppi scientemente, non credo abbiano paura. casomai saranno fieri dell'appartenenza.
Titolo: Re:Not in my name
Inserito da: PARISsn - 01 Dic 2019, 18:42
raga' ma che ci prendiamo in giro? l'esecuzione in pieno giorno, in un posto pubblico e col colpo alla  nuca è chiaramente  un esecuzione di stile mafioso !! e non scopriamo l'acqua calda se diciamo che chi traffica droga in Italia e in quella dimensione  DEVE per forza aver rapporto con qualcuna delle mafie perche sono loro che  portano la  droga...non è che  uno parte e va a fare accordi coi colombiani dall'oggi al domani...del resto gli inquirenti nei loro rapporti pre e post  mortem parlano " di criminale incallito "...non de uno che  è stato beccato co 4 grammi de hascisc all'angolo sotto casa...come se non bastasse era pure fascista e razzista e partecipato attivamente alla costruzione del luogo comune, ormai mondiale, che la Lazio è una squadra di fascisti....a me sembra abbastanza per avere il vomito quando lo omaggiano...come tifoso o come qualsiasi altra cosa....
Titolo: Re:Not in my name
Inserito da: JSV23 - 01 Dic 2019, 19:34
Mah, mi pare che andiamo molto fuori strada.
Limitandosi al sud, che credo di conoscere approfonditamente, posso garantirti che il culto della personalità dei boss nasce solo dal sangue e dal terrore. Poi, che quel terrore abbia come causa anche una presenza insufficiente dello Stato, questa è un’altra storia.
Poi non credo si possa paragonare la passione per un film e per personaggi inventati all’emulazione di un delinquere vero.
Sul tema della damnatio memoriae dei combattenti anni ‘70  magari ne parliamo a parte.
Su Fabrizio, che sapeva essere simpatico e brillante a volte, ma era quasi sempre dispotico e arrogante, non voglio trinciare un giudizio morale, tanto meno dopo che è morto per omicidio.
A me interessa la questione dei giovani tifosi della Lazio, che ne coltivano l’immagine e ne celebrano pubblicamente il ricordo ogni domenica.
E, come altri, resto a disagio perché Piscitelli è stato davvero un cattivo esempio per i giovani.
Dico una cosa brutta: la sua tragica morte per certi versi lo riscatta, come un monito a chi pensa che la vita del Diablo fosse un modello.
Io sono calabrese ed in Calabria ci ho vissuto per 22 anni.
Ho partecipato attivamente ad un libro che tratta l'argomento delle infiltrazioni mafiose nelle varie amministrazioni comunali della mia regione, l'argomento è stato anche oggetto della mia tesi di laurea.
La ndrangheta in Calabria é soprattutto "Stato", laddove lo stato non c'è o è poco presente o addirittura colluso.
Poi c'è la parte "imprenditrice" ovviamente.

Molti hanno paura, altri come me ad un certo punto vanno via per non averci niente a che fare, ma molti hanno "rispetto". Rispetto autentico, non dettato ne da sangue ne da terrore, ma appunto dal fatto che la ndrangheta si sostituisce ad uno stato assente.
Uno stato non può esistere senza un popolo.

Titolo: Re:Not in my name
Inserito da: Adler Nest - 01 Dic 2019, 19:40
Non era uno stinco di santo.
La collisione con ambienti malavitosi (siano essi mafia, politica o altro) è comune a certi ambienti ultras.
Di tutte le squadre italiane di tutte le connotazioni e sfumature.
Brutta gente, in ogni caso.
Titolo: Re:Not in my name
Inserito da: Achab77 - 01 Dic 2019, 20:26
secondo me invece non bisogna discernere proprio per niente quando si raggiungono certi livelli.

Lo penso anche io. Oltretutto, pur rimanendo chiaramente in attesa dei dispositivi giuridici finali sulla questione, in qualche modo dentro al "giro" collaboravano anche molti ultras che stanno in nord la domenica e che fanno parte degli irr. Una situazione veramente deprimente per chi ama la Lazio e basta.
Titolo: Re:Not in my name
Inserito da: TomYorke - 01 Dic 2019, 20:53
Regà, ma che il mondo ultras sia 'na merda lo scoprite oggi?
Titolo: Re:Not in my name
Inserito da: PabloHoney - 01 Dic 2019, 22:58
Ho la consapevolezza che questo topic sarà chiuso ancor prima di partire ma non posso non esprimere il mio imbarazzo per quello che continua a perpetrarsi all’Olimpico.
Ci lamentiamo tanto quando nei paesini della Calabria o della Sicilia durante le processioni viene fatto l’inchino sotto le finestre dei capi mafia; noi invece beatamente continuiamo a permettere l’idolatria di un ex capo curva, assassinato in modo purtroppo violento, ma che le indagini in corso (e le relative intercettazioni) stanno acclarando essere stato un vero e proprio narcos.
Chi permette tutto ciò è complice. Adieu

Innanzitutto che vuol dire Adieu? Poi mica ho capito di quale idolatria parli ... Da parte di chi ? Ma poi perché qui dentro?
Titolo: Re:Not in my name
Inserito da: Achab77 - 01 Dic 2019, 23:32
Regà, ma che il mondo ultras sia 'na merda lo scoprite oggi?

Quello che sta uscendo dall'ambito ultras della Lazio ultimamente però è particolarmente sconvolgente. Diciamo che condividere la stessa passione e gli stessi spazi di tifo con chi di quella merda è nel consiglio di amministrazione rende il tutto un po' grottesco.
Titolo: Re:Not in my name
Inserito da: FatDanny - 02 Dic 2019, 09:39
Mi sembra ci sia un enorme malinteso.
Certo che Diabolik intratteneva rapporti con la criminalità organizzata, mi sembra evidente e le carte parlano chiaro.
Ma non c'è rapporto tra questo e il fatto che venga celebrato in curva. Non viene celebrato come criminale ma come ultras, mentre quando si celebrano i criminali mafiosi si celebrano in quanto tali.

La gente fa l'inchino al mafioso per: primo per paura, secondo per paura, terzo per paura, quarto per paura... pooooi al penultimo posto ANCHE perché abituata al mafioso che potrebbe risolvere i problemi.


Proprio no, questa è come si racconta la cosa a livello mainstream, così lo Stato si autoassolve dalle sue responsabilità.
Come dice JSV è ben più articolata e magari è una realtà che ci piace di meno.
Nei quartieri abbandonati la criminalità organizzata non è solo temuta, governa anche col consenso come ogni potere su questa terra. un potere fondato unicamente sulla paura ha vita breve, anche fosse la peggiore delle dittature, figuriamoci in una situazione in cui coesiste con un altro potere legittimo. La criminalità organizzata ha consenso perché permette di mangiare a se stess*, a figl*, zi*, nipot*, amic*, è rispettata perche svolge un compito collettivo a cui nessun altro fa fronte.
E perché spende sul territorio alcuni dei soldi che guadagna, portando ulteriore beneficio.
Dura da dire, pessima notizia, ma tant'è.
Per questo alle retate di polizia ho sempre ritenuto più utile ed efficace l'antimafia sociale. E per questo, tolta la breve parentesi della guerra aperta con lo stato, la mafia si è sempre concentrata nel reprimere l'antimafia sociale, perché mina il suo fondamentale consenso.
Certo, anche nei quartieri abbandonati c'è chi non si piega a questa logica e subisce per paura e con un'inimmaginabile rabbia repressa. O non si piega affatto e combatte battaglie spesso passate sotto silenzio a meno che non venga ammazzato. Poi c'è chi subisce lateralmente le attività criminali, chi vive negli stessi territori ma ha una sua indipendenza economica e si, in quei casi è solo la paura a farla da padrone, laddove il para-stato criminale viene visto solo in termini di svantaggio, di fastidiosa presenza limitante. ma non è su di loro che poggia il potere mafioso, che non a caso regna assieme a disoccupazione e miseria.
Io credo che fino a quando la lotta alla mafia prende in considerazione solo questa seconda condizione non avrà alcuna efficacia. Perché a 100 arresti seguiranno 100 nuove affiliazioni. Finché non si toglie da sotto i piedi il terreno di consenso
(e quindi si fanno i conti con la sua triste realtà) queste organizzazioni verranno appena scalfite dall'azione repressiva, volta più a dimostrare al paese che si fa qualcosa in una lotta che diviene contro i mulini a vento.
Titolo: Re:Not in my name
Inserito da: bak - 02 Dic 2019, 09:48
Per tanto, troppo tempo gli stadi sono stati degli sfogatoi in alternativa alle piazze; panem et circenses.
Alla guida di questi gruppi ultras ci sono stati/ci sono dei pluripregiudicati: Il barone, Caravita, Jenni a carogna, Diabolik, gli assassini della Sud, il Bocia, Toia (parlo solo di quelli storici) e tanti altri.
Lo Stato li ha tenuti li buoni purchè non andassero a rompere il belino nelle manifestazioni politiche e questi hanno continuato a sviluppare i propri lerci interessi, praticando anche opere di sopraffazione all'interno delle stesse curve.
Questa è la storia del movimento ultras dagli anni 80 in poi, che investe tutta Italia e di cui Piscitelli è una pedina.
Al resto ci penseranno gli organi competenti, io non sono un inquirente ed ho abbastanza anni per aver visto presunti mostri poi scagionati dalle accuse. Non me la sento di emettere sentenze colpevoliste o assolutorie
Titolo: Re:Not in my name
Inserito da: LazialeLodigiano - 02 Dic 2019, 09:54
non riesco a capire perchè si è arrivati a parlare di mafia. si prende l'orrore apicale e lo si paragona a schifi minori quasi per annacquare le colpe anche dei secondi. cazzo di metodo.
primo.
poi.
Anche se accettassimo questa iperbole dialettica proviamo a rispondere comunque. il nostro problema non è stato la "mafia" ma la connotazione fascista e razzista data ad una innocente formazione sportiva che per colpa di questo sopruso si è ritrovata famosa in tutto il mondo come Nazio invece che per altro, che si trascina sto drappo nero per colpa di persone come il protagonista del topic in questione. Non perché totò riina gravitava tra le nostre fila. Siamo famosi perché fascisti non perché scioglievamo la gente nell'acido.
quindi l'omaggio alla persona in questione è quanto mai contro senso se poi ci lamentiamo di quello che è la Lazio per l'opinione pubblica, e ci incazziamo, ci sentiamo frustrati ecc. ecc.
 piscitelli viene omaggiato per valori sbagliati che i mondiali antirazzisti, per esempio, combattono. non come "grande tifoso" della Lazio.
poi se pure con lui dovemo fà come con mussolini, evidenziando le bonifiche pontine o l'arte razionalista dell'EUR , invece che dittatura e leggi razziali uguale a i cori, la coreografia, l'educazione ai ragazzini in curva (sorbole... così non viene cancellato) basta saperlo. evidentemente anche i valori vanno a comando.

 :asrm
che dire, chapeau ! :clap:
Titolo: Re:Not in my name
Inserito da: arturo - 02 Dic 2019, 09:55
non riesco a capire perchè si è arrivati a parlare di mafia. si prende l'orrore apicale e lo si paragona a schifi minori quasi per annacquare le colpe anche dei secondi. cazzo di metodo.
primo.
poi.
Anche se accettassimo questa iperbole dialettica proviamo a rispondere comunque. il nostro problema non è stato la "mafia" ma la connotazione fascista e razzista data ad una innocente formazione sportiva che per colpa di questo sopruso si è ritrovata famosa in tutto il mondo come Nazio invece che per altro, che si trascina sto drappo nero per colpa di persone come il protagonista del topic in questione. Non perché totò riina gravitava tra le nostre fila. Siamo famosi perché fascisti non perché scioglievamo la gente nell'acido.
quindi l'omaggio alla persona in questione è quanto mai contro senso se poi ci lamentiamo di quello che è la Lazio per l'opinione pubblica, e ci incazziamo, ci sentiamo frustrati ecc. ecc.
 piscitelli viene omaggiato per valori sbagliati che i mondiali antirazzisti, per esempio, combattono. non come "grande tifoso" della Lazio.
poi se pure con lui dovemo fà come con mussolini, evidenziando le bonifiche pontine o l'arte razionalista dell'EUR , invece che dittatura e leggi razziali uguale a i cori, la coreografia, l'educazione ai ragazzini in curva (sorbole... così non viene cancellato) basta saperlo. evidentemente anche i valori vanno a comando.

Ecco.
Titolo: Re:Not in my name
Inserito da: Duca - 02 Dic 2019, 10:13
Chi è lindo scagli la prima pietra...
A me questo linciaggio riguardo Diabolik non mi convince poiché tutti hanno i suoi begli scheletri nell'armadio. Piscitelli ha fatto delle scelte che poi ha pagato caro, come giusto che fosse, fino a rimetterci la pelle. Ma come tifoso ha dato tantissimo.
La droga arriva a Roma come in tutte la grandi piazze poiché un popolo di cocainomani frustrati la chiede senza sosta. Adesso che hanno smantellato la Piscitelli band, si faranno avanti altri bei tipi, statene certi. E certo anche le sue simpatie politiche non l'hanno certo aiutato dal momento che in certi ambienti prima viene il soldo, dopo, molto dopo, vengono le altre cose come i valori politici e umani.
In un sistema malavitoso che un Saviano tenta (invano..) di farci comprendere quanto sia immenso e potente, possiamo considerare Piscitelli come una rotella che ha smesso di funzionare come si deve e quindi finita male.
A quelli non gli fotte nulla, morto un papa..., ma noi tifosi invece mancherà di certo un trascinatore come lui.
A me, per esempio, fa più schifo un manager Alitalia che distrugge una compagnia e se ne va con una buona uscita milionaria ..., rispetto a un pusher che rischia nel suo e poi paga (perché prima o poi li beccano tutti...), magari con la morte.

Titolo: Re:Not in my name
Inserito da: FatDanny - 02 Dic 2019, 10:24
A celebrare Diabolik sono state anche curve tradizionalmente di sinistra che nulla hanno a che vedere con i suoi affari malavitosi tantomeno con le sue simpatie politiche.
È evidente quindi che la connotazione del ricordo è ultras, non mettiamoci in mezzo altre cose che confondono solo le acque.

Chiarito il perché della celebrazione è ovvio che, non condividendo da nessun punto di vista quella mentalità, non la faccio mia e mi limito al rispetto della morte.
Ma il discorso critico che fa Pan non dovrebbe volgersi a Fabrizio piscitelli, meno che mai alla sua vita privata, ma al movimento ultras.
Titolo: Re:Not in my name
Inserito da: MisterFaro - 02 Dic 2019, 10:44
non riesco a capire perchè si è arrivati a parlare di mafia. si prende l'orrore apicale e lo si paragona a schifi minori quasi per annacquare le colpe anche dei secondi. cazzo di metodo.
primo.
poi.
Anche se accettassimo questa iperbole dialettica proviamo a rispondere comunque. il nostro problema non è stato la "mafia" ma la connotazione fascista e razzista data ad una innocente formazione sportiva che per colpa di questo sopruso si è ritrovata famosa in tutto il mondo come Nazio invece che per altro, che si trascina sto drappo nero per colpa di persone come il protagonista del topic in questione. Non perché totò riina gravitava tra le nostre fila. Siamo famosi perché fascisti non perché scioglievamo la gente nell'acido.
quindi l'omaggio alla persona in questione è quanto mai contro senso se poi ci lamentiamo di quello che è la Lazio per l'opinione pubblica, e ci incazziamo, ci sentiamo frustrati ecc. ecc.
piscitelli viene omaggiato per valori sbagliati che i mondiali antirazzisti, per esempio, combattono. non come "grande tifoso" della Lazio.
poi se pure con lui dovemo fà come con mussolini, evidenziando le bonifiche pontine o l'arte razionalista dell'EUR , invece che dittatura e leggi razziali uguale a i cori, la coreografia, l'educazione ai ragazzini in curva (sorbole... così non viene cancellato) basta saperlo. evidentemente anche i valori vanno a comando.

Con la serenità e il rispetto che meriti ti rispondo nel caso ti riferissi a me.

A me quello che rappresentava Piscitelli non piaceva, non mi piaceva quando era vivo e continua a non piacermi ora, con il rispetto che si deve a una vita troncata in quel modo ma senza l'ipocrisia di far finta che ho cambiato idea. Non solo per gli errori nella vita privata, per cui ha pagato, ma anche per il suo essere tifoso della Lazio: penso che i danni fatti alla Lazio da chi ha provato a costruire l'identità Laziale=fascista siano enormi, soprattutto perché in parte è stato "bravo" a riuscirci.

Però quella parte di curva sta ancora li, o si perseguono certi comportamenti come reati (con pene adeguate, niente gogna o pene perpetue "esemplari") o non capisco perché invece impedire di rendere omaggio a uno dei loro leader.

Quindi si, l'omaggio è al tifoso, con tutto ciò che comportano i suoi anni da tifoso. Io non mi accodo all'omaggio perché lo ritengo una figura negativa avendo egli alimentato la nostalgia per un regime sanguinario e razzista e, secondariamente, per averlo fatto provando a mettere il timbro della "S.S. LAZIO", ma non capisco perché vietare di omaggiarlo ad altri.




Spero di aver spiegato meglio quanto già detto, perché i miei valori non vanno a comando:

Fabrizio Piscitelli per la Curva Nord ha significato tanto, viene omaggiato in quanto leader di quella parte della tifoseria e non per altri aspetti della sua vita.

Non mi piacciono molte cose che rappresentano quella parte di tifoseria e non avevo certo il mito di Piscitelli, anzi. Però ora è deceduto e mi sembra normale e legittimo che una parte di tifoseria lo omaggi, ripeto in quanto tifoso e non per altro.

Vieterei più manifestazioni fasciorazziste che l'omaggio ad un uomo che non c'è più.

Rispetto però anche per chi dice "non in mio nome"
Titolo: Re:Not in my name
Inserito da: RG-Lazio - 02 Dic 2019, 11:01
Provate a leggere i commenti sotto gli articoli sul caso in questione.

Sono quasi tutti sulla linea "eh ma per i laziali é un modello". Noi possiamo "cantercela" come vogliamo, resta il fatto che la percezione mainstream non fa alcun distinguo tra "omaggio degli irr. o degli ultras in generale" e il resto della tifoseria.

Da qui l´importanza del "not in my name". Cosa che dovrebbe anche coinvolgere la societá Lazio. Parliamo di un nome, un viso che viene esposto in ogni partita e pertanto viene associato immediatamente alla Lazio.
Tra l´altro, non so voi, io seguo la Lazio su DAZN (Germania). Non so chi sia il fornitore delle immagini , ma la curva e i tifosi non vengono piú inquadrati, se non in sporadici casi o con inquadrature ravvicinate.
Molto probabilmente si tratta di una delibera di un organo di vigilanza. Questo é un danno e la societá Lazio dovrebbe tutelarsi, ma non lo fa.

Oddio, non so immaginare un eventuale comunicato di Diaconale in merito. Sarebbe capace di partorire robe "siamo contrari, ma fuori dallo stadio ognuno puó dedicarsi liberamente ad attivitá commerciali"   
Titolo: Re:Not in my name
Inserito da: Aquila1954 - 02 Dic 2019, 11:16
Personalmente non mi sono mai identificato neanche un po' con la mentalità ultrà. Quindi non ho nulla e nessuno da celebrare se non la mia Lazio.!!! 
Titolo: Re:Not in my name
Inserito da: pan - 02 Dic 2019, 11:31

Ma il discorso critico che fa Pan non dovrebbe volgersi a Fabrizio piscitelli, meno che mai alla sua vita privata, ma al movimento ultras.

infatti non ho parlato in nessun post nè della sua vita privata (che me frega) nè per assurdo dei suoi crimini (non sono un'aula di tribunale) dicendo che il problema, per me, non sono stati quest'ultimi, ma il suo modo di condurre la curva e di riflesso connotare una Società di calcio.
Titolo: Re:Not in my name
Inserito da: FedericoPrati - 02 Dic 2019, 11:42
Provate a leggere i commenti sotto gli articoli sul caso in questione.

Sono quasi tutti sulla linea "eh ma per i laziali é un modello". Noi possiamo "cantercela" come vogliamo, resta il fatto che la percezione mainstream non fa alcun distinguo tra "omaggio degli irr. o degli ultras in generale" e il resto della tifoseria.

Da qui l´importanza del "not in my name". Cosa che dovrebbe anche coinvolgere la societá Lazio. Parliamo di un nome, un viso che viene esposto in ogni partita e pertanto viene associato immediatamente alla Lazio.
Tra l´altro, non so voi, io seguo la Lazio su DAZN (Germania). Non so chi sia il fornitore delle immagini , ma la curva e i tifosi non vengono piú inquadrati, se non in sporadici casi o con inquadrature ravvicinate.
Molto probabilmente si tratta di una delibera di un organo di vigilanza. Questo é un danno e la societá Lazio dovrebbe tutelarsi, ma non lo fa.

Oddio, non so immaginare un eventuale comunicato di Diaconale in merito. Sarebbe capace di partorire robe "siamo contrari, ma fuori dallo stadio ognuno puó dedicarsi liberamente ad attivitá commerciali"

Quoto tutto, comunque ieri ho visto la partita su DAZN (In Italia) e i tifosi della Lazio sono stati inquadrati frequentemente.
Al derby, ricordo, non venne inquadrata la scenografia per Diabolik.
Però ora li inquadrano, era giusto per aggiungere un + al tuo commento
Titolo: Re:Not in my name
Inserito da: pan - 02 Dic 2019, 11:44


ma non capisco perché vietare di omaggiarlo ad altri.


perché nel continuare a farlo omaggiare ad altri è come se attestassi che quello per cui hai combattuto e ti  sei incazzato, i valori sani dello sport, il desiderare lo stadio casa di tutti e non di un manipolo di estremisti di destra,  vale come i coriandoli.

ps scusa se ti sei offeso, ma non era una critica a te. casomai era un rimanere perplessa.
Titolo: Re:Not in my name
Inserito da: pan - 02 Dic 2019, 12:02

Proprio no, questa è come si racconta la cosa a livello mainstream, così lo Stato si autoassolve dalle sue responsabilità.
Come dice JSV è ben più articolata e magari è una realtà che ci piace di meno.

OT
e io  ti dico proprio sì, come la racconti tu "a livello mainstream" invece autoassolve l'opinione pubblica, che quella realtà non la vive, dai suoi convincimenti radicati. le percentuali di gente che si caca sotto dalla paura sono nettamente in vantaggio rispetto a coloro che  apprezzano il mafioso per quello che rappresenta e quindi lo rispetta.
per il resto... e ci mancherebbe che la realtà di cui si parla non sia più articolata che due righe di post di una pan qualsiasi su un forum di calcio.
Titolo: Re:Not in my name
Inserito da: Achab77 - 02 Dic 2019, 13:16
Provate a leggere i commenti sotto gli articoli sul caso in questione.

Sono quasi tutti sulla linea "eh ma per i laziali é un modello". Noi possiamo "cantercela" come vogliamo, resta il fatto che la percezione mainstream non fa alcun distinguo tra "omaggio degli irr. o degli ultras in generale" e il resto della tifoseria.

Da qui l´importanza del "not in my name". Cosa che dovrebbe anche coinvolgere la societá Lazio. Parliamo di un nome, un viso che viene esposto in ogni partita e pertanto viene associato immediatamente alla Lazio.
Tra l´altro, non so voi, io seguo la Lazio su DAZN (Germania). Non so chi sia il fornitore delle immagini , ma la curva e i tifosi non vengono piú inquadrati, se non in sporadici casi o con inquadrature ravvicinate.
Molto probabilmente si tratta di una delibera di un organo di vigilanza. Questo é un danno e la societá Lazio dovrebbe tutelarsi, ma non lo fa.

Oddio, non so immaginare un eventuale comunicato di Diaconale in merito. Sarebbe capace di partorire robe "siamo contrari, ma fuori dallo stadio ognuno puó dedicarsi liberamente ad attivitá commerciali"

Sono d'accordo. Pur essendo un critico della società della prima ora, sulla questione Diabolik devo dire che la Lazio è stata irreprensibile: lasciar correre l'evento senza celebrazioni, neanche in privato, ha generato quel vergognoso comunicato prima del derby in cui si invitavano i giocatori a non esultare sotto la curva in caso di gol (oltre allo sciopero del tifo e quella scenografia, diciamo così, discutibile).

Resta il fatto che le collusioni e le solidarietà esistono e trascendono il privato, ma vista la mole di importanza criminale e di soldi che giravano in quegli ambiti, mi sembra difficile che non ci siano interessi tra tutte le componenti del mondo del calcio con queste realtà cancerogene.

P.S.: mi ha colpito un estratto di un quotidiano in cui era riportato un virgolettato di intercettazioni tra ultras in cui si diceva che Lotito aveva avvertito gli irr che erano sotto controllo telefonico, dopo vi posto lo screenshot.
Titolo: Re:Not in my name
Inserito da: novantatreesimo - 02 Dic 2019, 15:00
Quell'articolo lo lascerei nel dimenticatoio dove è stato collocato sin da subito.
Evidentemente se non ci hanno sciacallato i tanti non merita neanche di essere amplificato qua.
Non tiriamoci la merda addosso da soli che non serve.
Titolo: Re:Not in my name
Inserito da: MisterFaro - 02 Dic 2019, 23:08
perché nel continuare a farlo omaggiare ad altri è come se attestassi che quello per cui hai combattuto e ti  sei incazzato, i valori sani dello sport, il desiderare lo stadio casa di tutti e non di un manipolo di estremisti di destra,  vale come i coriandoli.

ps scusa se ti sei offeso, ma non era una critica a te. casomai era un rimanere perplessa.

Io quel "come se" non lo vedo, le nostre conclusioni sono diverse per questo.
Sono fermo nell'antirazzismo, e sono forte di questa posizione. Ho la presunzione di pensare che permettere di omaggiare un deceduto in qualità di leader di una parte della tifoseria sia possibile se questo omaggio non passa per esaltazione del fascismo.


Sul ps:
no, non mi ero sentito offeso, avevi motivato la tua critica/accusa e il confronto ci sta che passi anche per toni accesi.
Titolo: Re:Not in my name
Inserito da: GoodbyeStranger - 02 Dic 2019, 23:16
Personalmente non mi sono mai identificato neanche un po' con la mentalità ultrà. Quindi non ho nulla e nessuno da celebrare se non la mia Lazio.!!!