una volta, poco piu' di un anno fa, il cugino francese di gianni morandi sali' su una sedia e tenne una lezione al mondo sulle ambizioni. "i laziali oncora festegeano il gol di lulic", sentenzio', "ponsa che monconza di ombizione". una pletora di galline applaudi', ando' a raccogliere qualche like postando la sentenza su facebook, twitto' e ritwitto', si puli' i denti con uno stuzzicadenti e si imbuffo' acquistando un elettrodomestico da incasso. e' l'impatto dell'avvento dei social network sulle comunita' di deficienti: uno riporta la cacata di un macaco e subito all'interno della comunita' stessa si crea un vortice di condivisioni, tweet e retweet che drogano l'importanza di quanto riportato: in mille ripostano e ritwittano la stessa cosa, mille like uguali su mille post uguali, mille retweet di mille tweet uguali, la rete intasata da una notizia alla quale si cerca di dare una dignita' chiamandola "virale", ma che e' sempre e solo la cacata di un macaco che ha intasato la rete perche' ha fatto breccia nella testa di una comunita' di deficienti.
in ogni caso, sentire la lezione sulle ambizioni tenuta da uno che allena la roma e' stato in qualche modo illuminante. ha scavato un altro piccolo solco tra noi e loro, cosa della quale non posso che rallegrarmi. tra noi e loro, oramai e' innegabile, ci sono delle differenze sostanziali di approccio filosofico al ciclo della vita: nel nostro caso e' porsi un obiettivo, provare a raggiungerlo, festeggiarne l'eventuale raggiungimento, porsi un obiettivo piu' ambizioso, provare a raggiungerlo, eccetera; nel loro e' porsi un obiettivo, festeggiare prima del raggiungimento, prendere atto del fallimento, porsi un obiettivo meno ambizioso, dichiarare che si fara' festa comunque vada per paura di non raggiungerlo, fallire, cercare un qualsiasi obiettivo, eccetera. noi andiamo in senso orario, loro in senso antiorario.
loro avevano come obiettivo quello di vincere tutto, come sempre. grosse feste tra agosto e settembre. poi si e' insinuato loro il dubbio che forse la champions non era cosi' facilmente raggiungibile, poi anche la juve era lontana, e a scendere sempre piu' giu' fino ad arrivare a quello attuale, che e' "non farsi superare dalla lazio": se me ne fregasse qualcosa dei macachi mi chiederei dove diavolo sia finita la loro proverbiale "ombizione", ma per fortuna molto spesso riesco ancora a dire sticazzi quindi passo oltre, consapevole del fatto che se dovessero raggiungere questo ultimo obiettivo faranno festa facendo diventare virale una qualche loro cacata. noi invece saremmo dovuti rientrare nel novero delle squadre italiane che vanno in giro per l'europa a fare partite, e provare a fare una figura dignitosa nella coppa nazionale. un obiettivo raggiunti, uno ancora in corsa [e un terzo in regalo per l'anno prossimo], cosi' come e' ancora in corsa il nuovo obiettivo: la champions, dalla porta principale - meglio - o dalla qualificazione, con il sentore che, se la champions non dovesse essere raggiunta, non avremmo nulla da festeggiare.
ecco, io vorrei solo sottolineare questo venticello che si inizia a percepire commentandolo con un laconico quanto adeguato "stocazzo". abbiamo fatto un percorso straordinario [stra-or-di-na-rio], la festa non puo' essere cancellata dal fatto che siamo stati piu' bravi di quanto avevamo pianificato. la giusta festa e' solo rimandata, e solo perche' noi - io, voi, loro - vogliamo vincere ancora e vedere se si riesce a fare un festone esagerato.
questo e' il vantaggio che abbiamo ed e' da qui che dobbiamo partire: noi non *dobbiamo* vincere, noi *vogliamo* vincere. abbiamo fame, ma siamo leggeri. il calendario non ci aiuta e l'infermeria si riempie? sticazzi, signori, abbiamo raggiunto i nostri obiettivi e adesso inseguiamo i sogni, perche' c'e' chi si ferma agli obiettivi, ma noi vogliamo provare ad andare oltre.