Mi scuso innanzitutto per questo topic, sto iniziando a scrivere ma non so bene dove mi porterà questa voglia di condividere i miei pensieri stanotte.
Stavo ripensando poco fa a mio nipote, il figlio di mia sorella, che stasera era allo stadio. A come è fortunato, in primis perché poter vedere la Lazio è sempre e comunque una gioia, poi perché abbiamo vinto. E poi un po' lo invidio, perché io sono lontano e non c'ero. Ha appena compiuto quattordici anni, e pensavo che è davvero fortunato, a potersi godere queste belle serate: perché nonostante questa Lazio non sia una corazzata, ogni tanto in questi ultimi anni ci dà belle soddisfazioni. Belle partite, ottimi giocatori, gesti tecnici che ci fanno strabuzzare gli occhi, ogni tanto una coppetta... E a 14 anni che gioia devi avere dentro tornando a casa.
Io non l'ho tanto sperimentato, a 14 anni non andavo allo stadio, sono nato nel '77 e mio padre, per tanti motivi, non mi portava. Sicuramente a casa non giravano tanti soldi, poi certamente i miei avevano timore di immaginare un bambino allo stadio, e poi mio papà era della Juve: un tifoso di quelli "sportivi", più simpatizzante forse, seguiva in tv tutte le partite immaginabili all'epoca, aveva indubbiamente in scarsa simpatia la sbruffonaggine, l'incoerenza e la "piagnoneria" dei romanisti. Allo stadio ho cominciato ad andare dopo, con mia sorella, in piena epoca-Cragnotti. E poi con gli amici. Le grandi vittorie me le sono viste tutte, molto spesso dal vivo. Mio papà se ne è andato nel 2000, a luglio, quattro mesi dopo è nato mio nipote.
E poco fa, qui in questo letto, con la culla di mio figlio di 5 mesi accanto, a 500 km da Roma, ripensavo a mio nipote allo stadio a vedere i 3 gol di stasera, insieme al suo "amico" adulto e suo custode (Fabrì te voglio bene), e ai colori stupendi di quelle maglie che rivedevo nelle sintesi della partita, a quel gol di Mauri, e me lo immaginavo gioire e sorridere. Mi chiedevo se mai accadrà anche a mio figlio, se mai gli interesserà tutto questo, se ci abbracceremo mai a un gol della Lazio. Da quando so che lui sarebbe arrivato, allo stadio sono andato poco, e non so in futuro che succederà, forse avrò sempre meno occasioni. E allora mi dicevo che questa Lazio ce la dovremmo godere di più, che dovremmo ogni tanto evitare qualche parola, e rivolgere piuttosto un pensiero a un'immagine di quei colori, a un gol che ci torna alla mente, alle sensazioni che proviamo mentre aspettiamo che la partita inizi, all'abbraccio con un amico, al sorriso felice dopo una vittoria di nostro nipote, nostro figlio, nostro fratello,. Perché tutti noi alla Lazio vogliamo bene, ma anche la Lazio ce ne vuole. Stasera sorridevo anche io da lontano. Buonanotte.