Bah, io vado controcorrente.
Ascoltavo radiosei, ma quando mi sono stufato di sentire il piagnisteo ho cominciato a seguire radio Olympia che è formata da bravi Laziali.
Però:
- Salomone e Signorelli non li sopporto granché. Il primo è stato il nemico n.1 di Lotito per un anno, poi è diventato quasi come Emilio Fede con Berlusconi (forse per motivi riconducibili al cambio di editore della testata per cui storicamente lavora). Ci sta, eh, in fondo nasce prima come tifoso che come giornalista, però delle volte è veramente troppo appecoronato. L'altro passa quasi tutto il tempo a prendersela con chi non va allo stadio, con chi critica, con chi si lamenta, quando fino a due anni fa era nella radio dei piagnistei a sostenere apertamente la posizione della curva contro lotito e contro chi andava allo stadio e si limitava a tifare e sostenere la Lazio al di là di tutto;
- alcuni, come Colantoni, sono apprezzabili. Ma non sono giornalisti a livello assoluto, nel senso che si limitano a condividere una visione da tifosi (che a mio parere è assai meno profonda ed esperta di Lazionet) come se fosse invece la rivelazione dell'oracolo di Delfi. Quindi anche lì qualche volta mi sembra di stare al bar dello sport e di sentire qualcuno parlare di Aristotele e Feuerbach a sproposito, come se ci fossero analogie tra le loro filosofie e una partita di calcio. A quel punto meglio parlare superficialmente e biecamente di sport, ma ripeto che quando poi diventa così, preferisco leggere un topic di Lazionet.
Radio al quadrato, boh, sono anni che per me non fa più comunicazione ma un mix esagerato di tanti elementi che alla lunga mi sembrano anche troppo dispersivi, atto a cercare di colpire più orecchie possibili ma senza avere la forza di farle rimanere ad ascoltare in maniera convinta.
La verità è che a Roma manca una comunicazione che possa coniugare il minimo sindacale tra competenza, tifo lucido, capacità di analisi e di coinvolgimento mediatico e una conoscenza della lingua italiana pari ad una terza media di buon livello.
Sulla carta stampata non saprei: ormai leggo quasi tutto online e su testate molto diverse, faccio difficoltà ad avere un'idea così come avevo un tempo, quando leggevo talmente spesso e con attenzione gli articoli dei quotidiani sportivi e non sulla Lazio che potevo quasi riconoscere il redattore solo tramite l'utilizzo dei termini e degli elementi su cui di solito si soffermava.
Cardone mi piace perché mi sembra una vecchia guardia brillante ed equilibrata, Abbate è alla fine un bravo ragazzo ma lo screzio di anni fa con Lotito ne ha segnato l'imparzialità, Marco Ercole secondo me non è così tremendo come lo si dipinge ma mi sembra uno da "zero a zero" così come Magliocchetti.
Riconosco comunque che sia molto difficile fare giornalismo sulla Lazio dopo una guerra fratricida, cercando di scardinare casseforti di informazioni che sono ben chiuse all'interno di un fortino ahimè sempre più blindato.