Su Tuttosport l'editoriale di Vittorio Feltri ha come titolo "Su Lotito c'è poco da storcere il naso".
Lazionet è così gentile da rimediarlo e renderlo visibile?
Grazie anticipatamente.
Su Lotito c’è poco da storcere il naso
Il presidente più sfottuto della serie A, Claudio Lotito, tra una sbruffonata e l’altra che hanno suscitato a lungo l’ira dell’ambiente calcistico nazionale, è stato capace di trascinare la sua Lazio al terzo posto in classifica, un solo punto dietro la Roma, l’avversaria per eccellenza. C’è poco da arricciare il naso davanti a questo personaggio discusso, logorroico, amante delle citazioni latine (di cui abusa) ma indubbiamente capace, come dimostrano i risultati della sua gestione. Egli prese in mano la società anni orsono, quando era piena zeppa di debiti, con un bilancio che sembrava insanabile e, abbastanza rapidamente, sistemò le cose in modo da garantire al club una dignitosa sopravvivenza.
Sul campo la squadra non tardò a imporsi tra quelle di maggiore rendimento, piazzandosi quasi sempre nelle zone alte della graduatoria. Significa che il presidente, al di là delle sue intemperanze verbali, è un tipo che ci sa fare nel nevrotico mondo del pallone, riuscendo a conciliare i conti con prestazioni sportive di tutto rispetto. Nonostante ciò, per motivi imperscrutabili per noi privi di dimestichezza con il popolo delle tribune, Lotito non ha mai goduto della stima e dell’affetto della tifoseria, che spesso lo ha contestato brutalmente oltre che ingiustamente.
Oggi la Lazio brilla e incanta per il suo gioco a tratti irresistibile, concreto e spettacolare al tempo stesso. Nel torneo in corso ebbe un inizio disastroso al Meazza dove il Milan le rifilò quattro gol, e faticò a riprendersi dallo choc. I menagramo si lasciarono andare a fosche previsioni sul futuro dei biancocelesti, i quali invece non tardarono a racimolare punti su punti avviando una scalata sorprendente, inarrestabile. Merito anche di Stefano Pioli, un allenatore che non aveva un curriculum da capogiro e che alla Lazio si sta, invece, affermando tra i migliori della categoria. Bravo Lotito ad averlo scelto e valorizzato, infischiandosene delle critiche ingenerose dell’incontentabile pubblico laziale. Egli poi ha compiuto un capolavoro sul mercato dei calciatori assicurandosi una rosa competitiva, ricca di campioni (Felipe Anderson è un autentico gioiello che ingolosisce i club più blasonati d’Europa), senza ricorrere a esborsi esagerati: segno che il presidente è assai equilibrato, contrariamente alle apparenze.
Insomma, la Lazio può essere elevata a esempio di sana amministrazione. La quale, evidentemente, non contrasta con l’esigenza di rivaleggiare con la Roma, partita lancia in resta per insidiare nientemeno che la Juventus e ora in procinto di essere sorpassata dall’équipe «consorella» nella corsa alla Champions. Il finale del duello si annuncia appassionante. E Lotito freme dal desiderio di essere beatificato proprio da coloro che per lustri lo hanno snobbato, per non dire di peggio. Chissà che questa non sia la volta buona. In bocca ai lupi.
vittorio feltri