Il mio primo derby allo stadio fu la sconfitta per 2-0 in coppa italia il 9 settembre 1984. Non ho più rivisto da nessuna parte le immagini di quel giorno ma a distanza di 28 anni conservo curiosamente una memoria visiva molto nitida del secondo gol dei cani, anche perché posso dire che dal punto della nord in cui mi trovato ero praticamente in linea con la traiettoria della palla, che vidi muoversi in verticale, alzandosi da terra e andando a infilarsi sotto la traversa, poi dietro la porta di Orsi la sud che si alza in piedi improvvisamente e dopo una frazione di secondo il boato che arriva. In effetti se ve lo ricordate con il vecchio Olimpico a volte era così con le tifoserie ospiti più numerose, data la distanza che c’era tra le due curve, che credo fossero più lontane di adesso. Ricordo che sui giornali che uscirono dopo il derby di Paparelli apparve anche un disegno con indicata la distanza percorsa dal razzo, che era di 180 metri. siccome il suono viaggia a 340 metri al secondo nell’aria, ci metteva circa mezzo secondo per arrivare da una curva all’altra.
Non avevo più memoria del calcio di rigore con cui passarono in vantaggio, allora sono andato a vedere cosa c’è scritto su laziowiki e scopro, senza sorpresa per la verità, che si trattò del classico rigorepaarioma, quantomeno dubbio, inesistente addirittura secondo la stampa di torino.
Da quel giorno di derby se ne sono giocati tanti altri con fortune alterne e con ricordi più o meno piacevoli e che ho visto allo stadio, in tv o non ho visto per niente. Diversi ne potrei citare per questo topic ma stasera vorrei ricordare quello dell’11 aprile 2009, che è uno di quelli, sempre più numerosi, che non ho visto allo stadio.
Quel sabato pomeriggio io e la mia futura moglie decidemmo di andare a fare un giretto al centro di Milano. Prendemmo la metropolitana a San Donato Milanese e andai a comprare i biglietti in un bar in cui ascoltavano tutto il calcio minuto per minuto. Ero del tutto ignaro del risultato e per combinazione quando entrai passarono la linea all’Olimpico, da dove un esaltato radiocronista disse più o meno “il risultato è di 2-1 per la Lazio, ma è una grande roma, e la roma di qua, e la roma di là, e la roma di su, e la roma di giù...” insomma presi i miei biglietti e mi sbrigai a uscire nel timore che avremmo subito una goleada mentre ero ancora lì con i soldi in mano. Mi avrebbe quanto meno rovinato la passeggiata.
Passammo un piacevole pomeriggio e davvero mi dimenticai quasi del tutto della partita, salvo in alcuni momenti in cui avevo un vago malessere allo stomaco, una specie di radiazione fossile dei miei derby pregressi, e con una domanda che contemporaneamente mi ronzava in testa: ma quanti ce ne avranno fatti a quest’ora? E avevo un flash con il tabellone dell’Olimpico che non ce la faceva a contenere i nomi di tutti i marcatori del trigoria. Però con molto sforzo riuscii a reprimere questo pensiero, che in effetti non mi assillò più di tanto.
Finché tornammo a casa e la prima cosa che feci fu accendere il pc e la televisione per cercare notizie del risultato della partita. Quando seppi che finì 4-2 per noi la tensione si sciolse in un sorriso e poi pensai: “radiocronista che eri oggi all’olimpico, chiunque tu sia, mavattelapijanderc... te e la roma”