Si ricomincia da un cambio di mentalità, calandosi in ruolo che non pensavamo di dover interpretare. La Lazio non è una squadra da vertice, è una squadra da metà classifica e deve comportarsi come tale. Niente sogni di gloria ma atteggiamento umile e da provinciale specie fuori casa e contro avversari forti.
Vai a Verona e cerchi di prenderti il punto, giochi contro l'Inter in casa? il punto è buono.
Non abbiamo i mezzi per inseguire chissà cosa, non scherziamo. Una squadra che non ha centrocampo, che in difesa soffre individualmente e in un campionato in cui si affrontano attaccanti come Higuain, Bacca, Dzeko, Icardi etc.
Fare la conta dei giocatori, spostando questo là, quello in panchina, Tizio a sinistra e Caio a destra è un esercizio che viene dopo. Prima si lavora sulla testa, poi si lavora sull'orgoglio, ma non solamente l'orgoglio dei giocatori ma quello dei tifosi. Rispetto per i tifosi perché non sei la squadra di un paesino sperduto dell'Islanda, sei una squadra di Roma e oggi Pioli, Lotito e Keita non se devono prendere le prese per il c.ulo che i ragazzini si prenderanno a scuola.
Da un punto di vista tecnico, tenere botta fino al rientro degli infortunati e trovare un modulo su cui lavorare per un lungo periodo. Trovare all'interno della rosa un centrocampista (Candreva? Konko?) perché nel reparto siamo corti, oppure provare Sms mezzala, cosa che finora non è mai stata fatta.
Ma sono tutti palliativi. L'importante è non esporre più i vari Mauricio e Hoedt (che non sono fenomeni) a figure come quelle di ieri.
Risolvere poi i malumori nello spogliatoio AD OGNI COSTO.
E, famose a capì: già per la partita di ieri sento le solite scuse che siccome abbiamo giocato giovedì in Ucraina bla bla bla... Noi abbiamo il derby tre giorni dopo Rosenborg. Che non se inventassero stronxate...