Sì, certamente giocatori buoni/ottimi ne abbiamo avuti e ne abbiamo ancora oggi, ma infatti non sto dicendo che siamo una squadra da metà classifica. Semplicemente tendiamo a vederci più forti di quello che realmente siamo. Kolarov e Lichtsteiner sono due esempi virtuosi portati da Sabatini, che ha lavorato un po' meglio di Tare. Quest'ultimo, suo malgrado, chiamato all'impresa impossibile di cavare sangue dalle rape, non sempre ha fatto bene. Il suo operato si divide nettamente in due parti:
1) giocatori molto forti (SMS, Luis Alberto, Immobile, De Vrij, Leiva) che hanno composto una più che dignitosa ossatura;
2) giocatori molto scarsi (Alfaro, Djordjevic, Mauricio, Bisevac, Novaretti, Vargic, Marusic, Patric) spesso diventati esuberi impossibili da piazzare da nessuna parte, e che hanno continuato o continuano a mangiarci parte del monte ingaggi inutilmente.
Guarda, per me tra i giocatori forti puoi mettercene pure qualcuno in più (Radu, Parolo quand'è arrivato, Felipe Anderson, Berisha e Correa non sono due da poco per chi segue un minimo di calcio internazionale), così come volendo si potrebbe estendere la seconda lista, ma francamente mi interessa meno.
E' un discorso di prospettiva.
Ti è chiaro che una squadra di 20 Immobile o 20 Milinkovic su un piano qualitativo non ce l'ha NESSUNO, manco il Real o la Juve, si?
Io sarei d'accordissimo se il discorso fosse di migliorare progressivamente le lacune, ma per farlo devi sacrificare anche alcuni tra i pezzi più importanti ,esattamente come hanno fatto di volta in volta squadre più forti come Atletico, Napoli o Borussia Dortmund.
Che oggi ci sono tre categorie sopra, ma quando hanno iniziato stavano più o meno come noi, sicuramente in ambienti meno tossici ma economicamente e sportivamente più o meno partiti da una situazione paragonabile alla nostra.
Il problema di "assemblaggio" è che siamo tendenzialmente molto deboli sempre nelle stesse posizioni (difensori centrali in primis) e questo porta, soprattutto per la natura tattica del calcio italiano, a mancare nei momenti più o meno decisivi.
Poi, pure vero che tendiamo a sopravvalutarci nei momenti buoni e a sottovalutarci eccessivamente quando iniziano a stentare i risultati, ma non possiamo prendercela per questo, cioè, è abbastanza naturale per un tifoso "sentirsela calla".
Sennò non sarebbe un tifoso.
Io personalmente cerco sempre di auto-moderarmi in entrambi i sensi, infatti frequentare questo forum dopo una sconfitta è come una terapia d'urto.