Il problema del Laziale, sostanzialmente, è che ha poca memoria e tanta (troppa) speranza che tante volte si trasforma in ottusità.
L'eccessivo criticismo ha prodotto il fenomeno di rimbalzo dello "stattezitto e non discute, va tutto bene". Si è diffuso questo ottimismo patologico irreale che porta il Laziale medio a dire, dopo partite inguardabili come Frosinone ed Empoli, sticaxxi se giochiamo male, magari a vincerle tutte giocando così.
Ecco.
Mi spiace contraddire i simpatici e inguaribili ottimisti, ma le avvisaglie di una stagione problematica si intravedono proprio da questi piccoli dettagli.
Ma il Laziale ha memoria corta.
Sono campanelli che cominciano in campagna acquisti.
Quando senti Lotito dire che Milinkovic neanche per 300 milioni si vende, come all'epoca non si vendeva Biglia e non si vendeva Felipe Anderson, e per 40 milioni neanche lo scarpino di Hernanes.
Ma non lo vedete un loop che si ripete in tutto questo?
Che c'è di così sbagliato nel rivoluzionare una squadra e investire in vivaio, accademy, allenatore e collaboratori?
Il famoso salto di qualità è tutto quì eh. E' inutile girarci intorno.
Abbiamo una gestione che si atteggia a Big quando Big non è. Puntiamo a galleggiare sempre nella stessa mediocrità, glissando i fallimenti in campionato dicendoci che beh, Napoli, Juve, Roma, Inter e Milan sono più forti, c'è poco da fare. Ma cosa facciamo noi per costruire una rosa più forte? Nulla.
Dopo una buona stagione ci mettiamo ad urlare che abbiamo una squadra che vale miliardi, che Milinkovic non si vende neanche per il pil del Lussemburgo, che sono arrivate offerte per tanti giocatori ma noi decidiamo chi va via e chi resta perchè a differenza degli altri noi abbiamo il potere, che noi non dobbiamo vendere perchè il nostro bilancio è in regola... e via così per tutta l'estate.
E arriviamo ad inizio campionato con una squadra che secondo noi è il Real, con i giocatori con l'ansia da prestazione da dover dimostrare di valere più di Cristiano Ronaldo e un carico di aspettative che solo le Big possono permettersi.
Non sono i giornali che nella classifica di fine anno ci mettono sempre dietro, siamo noi che pensiamo erroneamente di stare più avanti.
Quindi possiamo parlare di modulo anche per 6 mesi da qui in avanti, possiamo convincerci che il problema è quello, la testardagine di Inzaghi. In realtà abbiamo una squadra con 3-4 buoni giocatori, un paio di potenziali fenomeni (che però tutto ancora devono dimostrare) e tanti, tantissimi giocatori nella media che pompiamo perchè fomentati da un paio di belle giocate.
La nostra squadra titolare è composta da 11 giocatori di cui solo 3-4 giocherebbero titolari in una big. E forse è anche tanto.
Questa è la realtà.
Il salto di qualità non arriva.
Prepariamoci alla solita stagione dell'anno dispari in cui sicuramente ci riprenderemo ma ormai abbiamo già inciampato. E sono gli inciampi che a fine stagione paghi.
Alla fine della giostra, quando anche questa stagione sarà finita, saremo di nuovo al punto di partenza, torniamo ad essere l'outsider perchè abbiamo fallito (di nuovo) la possibilità di entrare definitivamente fra le grandi.
E cominceremo a trovare alibi. Eh, ma gli altri rubano, eh ma gli arbitri, eh ma il bilancio in rosso degli... La realtà, amici Laziali, è che siamo noi ad avere la memoria corta e ad essere insensibili ai campanelli d'allarme.
Quando in piena campagna acquisti dicevo che Milinkovic per 120 milioni era da vendere senza neanche pensarci due volte mi è stato dato del romanista.
Ma va bene così.
Sempre Forza Lazio e Domenica tutti allo stadio.