Le carte in mano a Via Allegri sono esaustive, questa la composizione della commissione di saggi che ha prodotto la pronuncia: il dott. Fabio Santoro (presidente di una sezione del Consiglio di Stato), il dott. Paolo Cirillo, l’avvocato Maurizio Greco (avvocatura dello stato), dott. Cesare Mastrocolo (Tar) e il professor Mauro Sferrazza (Diritto Commerciale). Per rimettere le cose al loro posto, fondamentale il contenuto della memoria riepilogativa dell’avvocato Mignogna, aiutato in tal senso anche dalle recenti scoperte del «Centro Studi Nove gennaio Millenocevento».
La Lazio aveva guadagnato il diritto a giocare la finale mai disputata e ora è giusto fare luce su quella pagina di storia e rendere onore ai caduti in guerra come acclarato dalla recentissima pubblicazione di Lazio Wiki «Dal Tevere al Piave 1915-1918, gli atleti della Lazio nella Grande Guerra». Come può una federazione calcistica far passare il messaggio che un titolo va dato a una squadra solo perché giocava al Nord e fino a quel momento tutte le finali scudetto avevano visto il trionfo di club di quelle zone rispetto a quelle del centro del sud? E lo spirito dello sport dov’è finito? Proprio per rimediare a questo clamoroso errore, arriva il documento della commissione”.
Pertanto alla Lazio spettava il titolo di campione d’Italia del centrosud e la qualificazione alla finalissima. Al ritorno dalla guerra la Figc con una delibera del 23 settembre 1919 assegnò d’ufficio il tricolore al Genoa senza però considerare la migliore posizione della Lazio che si era guadagnata il posto in finale. Torino e Inter che giocando l’ultima gara potevano in linea teorica scavalcare il Genoa, presentarono un ricorso che fu respinto per il girone Nord. Titolo al Genoa senza appelli e questa conclusione spiegano nella relazione «non è condivisibile e sembra quindi che la Figc nel dare il titolo al Genoa, si sia pedissequamente ispirata alla stampa dell’epoca senza valutare i fatti in corso come realmente succedutisi e che da essa non potevano essere ignorati nella loro complessità». Le successive righe chiariscono anche l’ex-aequo: «A motivo del lungo tempo trascorso, sembra impossibile intervenire in autotutela circa l’assegnazione del titolo sportivo così importante come uno scudetto, a distanza di più di cento anni dagli eventi, soprattutto per essere adottata una prima volta nel 1919, a conferma nel 1921, senza alcun ricorso o contestazione all’epoca da parte della Lazio». E ancora: «La motivazione postuma del titolo 1914-15 non è nota, né se n’è rinvenuta traccia negli archivi della Federcalcio o del Genoa o in altra fonte conosciuta».
Poi la conclusione: «Ammesso che l’unica possibilità di autotutela nell’assegnazione del titolo sportivo, resta quella in cui non vi sia alcun pregiudizio per le parti coinvolte, non essendo ammissibile incidere su situazioni di vantaggio già consolidate, deve concludersi che l’unica soluzione per rimediare alle evidenti omissioni commesse dalla Figc nell’assegnazione del titolo di campione d’Italia 1915 al Genoa, rimane quella di attribuire ex aequo alla Lazio il medesimo titolo per quell’anno». Ora manca solo un tassello, ma dubbi non ci sono più a meno che la Figc e i consiglieri federali non vogliano negare quanto scritto dalla commissione dei saggi.
ECCO TUTTA LA RELAZIONE E LE MOTIVAZIONI..ANZI LE NON MOTIVAZIONI ALL' ILLEGITTIMA ASSEGNAZIONE AL GENOA DI QUEL TITOLO
SSL RIONE PRATI